A Napoli sono molte le strade che vantano uno strano nome, legato a qualcosa di “particolare”, oggi vi parlerò di Forcella, o come la chiamano i napoletani“Furcella”.una zona di Napoli, nel centro storico, situata tra i quartier Pendino e San Lorenzo,a ridosso di via Duomo e tra Spaccanapoli e Corso Umberto.
Ad oggi, le ipotesi su quella che potrebbe essere l’origine del toponimo di questa strada, sono ancora in corso d’opera ma, quella più probabile è quella che rimanda il nome della strada alla forma che questa assume: un bivio a forma di Y, che effettivamente, se si guarda attentamente, ha proprio la forma di una forcella, un vecchio strumento utilizzato per lavorare la maglia.
Altra ipotesi invece è legata alla scuola di Pitagora che dal XIII al XIX secolo ebbe la sua sede nel quartiere, e che come emblema aveva proprio una Y, utilizzata poi anche nello stemma del seggio: l’istituzione amministrative pre formazione dei Municipi.
“S’arricorda ‘o cippo a Furcella”: sapete perchè si usa questa espressione?
Il modo di dire, utilizzato per indicare qualcosa di vecchio, si riferisce al gruppo di pietre (il cosiddetto “cippo”) delimitate dal cancello circolare sito in piazza Vincenzo Calenda, facenti parte delle cinta murarie dell’antica Neapolis un sito antichissimo, ricco di storia e cultura, tappa obbligatoria per i turisti che vogliono conoscere a fondo la città.
Per anni il quartiere è stato terra di conquista dei clan camorristici, su tutti il clan Giuliano.
Forcella, però, oggi significa anche arte e cultura. Basti pensare al film “Ieri, oggi e domani” di Vittorio de Sica girato nel quartiere nel 1963 e con Marcello Mastroianni e Sophia Loren, ai teatri storici, le pizzerie e le magnifiche chiese.
Oggi poi i murales sparsi per la città sono diventati un punto di ritrovo per i turisti. Uno dei lavori più famosi di Jorit è il murales di San Gennaro proprio a Forcella.