Il Premio Strega 2024 entra nel vivo con i primi dieci libri proposti dagli Amici della domenica.
Questo l’elenco delle prime dieci proposte.
1. Adrián N. Bravi, Adelaida (Nutrimenti), proposto da Romana Petri.
2. Antonella Di Fabio, L’omicidio di Valle Giulia (Frilli), proposto da Massimiliano Minerva.
3. Peppe Fiore, Gli innamorati (Einaudi), proposto da Marco Cassini.
4. Giuseppe Genna, Yara. Il true crime (Bompiani), proposto da Ferruccio Parazzoli.
5. Angela Giannitrapani, Nella casa accanto (Progedit), proposto da Raffaele Nigro.
6. Antonella Lattanzi, Cose che non si raccontano (Einaudi), proposto da Valeria Parrella.
7. Andrea Piva, La ragazza eterna (Bompiani), proposto da Nicola Lagioia.
8. Eduardo Savarese, Le Madri della Sapienza (Wojtek), proposto da Riccardo Cavallero.
9. Gennaro Serio, Ludmilla e il corvo (L’orma), proposto da Giuseppe Lupo.
10. Mirko Zilahy, Nostra signora delle nuvole (HarperCollins), proposto da Roberto Ippolito.
Una donna, una artista, una madre. Adelaida Gigli è stata una delle figure femminili più sorprendenti dell’Argentina del secolo scorso. Pronta a nascondere armi e dissidenti nella sua casa, a ridere in faccia al potere, a ribellarsi alle convenzioni, a mostrarsi esuberante e dissacrante, Adelaida ha espresso sempre sé stessa fino in fondo e ha dovuto pagare sulla propria pelle l’orrore della censura, della dittatura e della perdita. Il ritratto che ne fa Adrián N. Bravi è appassionato e vivo, irrinunciabile.
L’omicidio di Valle Giulia di Antonella Di Fabio
Un omicidio avvenuto mentre si consumava la battaglia di Valle Giulia porterà, più di mezzo secolo dopo, a scoprire una verità sconcertante e a fare i conti con un lato oscuro dell’umanità. Flavia con il suo inseparabile Golden retriever Nous indagherà senza sosta, affiancata da Gianni e Clara, tra i quartieri romani dei Parioli e San Lorenzo, in un viaggio catartico e di crescita. Michele Proietti, rifugiatosi in un palazzo per sfuggire alla guerriglia del 1 marzo 1968 scoppiata intorno alla Facoltà di Architettura a Roma, incontra Laura Dominici. La donna sarà in seguito trovata morta e il marito Edoardo ferito. Michele verrà accusato e condannato per furto, aggressione ed omicidio ma si dichiarerà sempre innocente. Arriviamo ai nostri giorni. La figlia Luisa ritrova un corposo carteggio che Michele aveva tenuto dal carcere con la moglie, in cui racconta la sua verità. Luisa vuole dimostrare l’innocenza del padre e per questo si affida a Clara e Flavia che “pro bono” aiutano vittime di ingiustizie in difficoltà economiche. Insieme al Commissario Porta indagheranno in quel lontano passato. Sarà un viaggio tra remoti ricordi, vecchie lettere, verbali ingialliti, nuove testimonianze che lentamente condurrà all’assassino e ad una profonda riflessione su uno scottante argomento di attualità.
Gli innamorati di Peppe Fiore
La prima goccia le cade sul naso in una giornata in apparenza serena, come una premonizione. Flaminia alza lo sguardo: è l’inizio di un temporale che paralizzerà Roma per una settimana. Il Tevere esonda, nessuno esce di casa. Anzi, no. La Guardia di Finanza, più ostinata del diluvio, arriva a prelevare proprio suo marito, accusato di riciclaggio. In quel momento esatto, l’universo di Flaminia cambia forma. Possibile che Carmine Rebora, uno degli architetti più stimati della capitale, il grande amore della sua vita, abbia fatto una cosa cosí grave da finire sotto inchiesta? Eppure loro due sono la coppia piú invidiata di Roma. Flaminia vive immersa nella bellezza, l’arte è il suo mondo, è al vertice di un importante museo cittadino. E ora all’improvviso si rende conto che tutto ciò che ha costruito, grazie alla sua intelligenza e alle sue relazioni, sta per dissolversi. Compreso il matrimonio. Prima che quella pioggia iniziasse a cadere, Flaminia e Carmine avevano tutto. Si proteggevano a vicenda, come i trapezisti in equilibrio sul vuoto. Adesso, mentre la fiducia reciproca viene meno, sembrano destinati ad affondare insieme all’intera città. Con grande maestria e con uno sguardo umanissimo – ironico ma sempre amorevole – verso i suoi personaggi, Peppe Fiore ci mostra l’intima natura dei legami che ci tengono uniti agli altri. La paura e il desiderio, la fiducia e le ambizioni sbagliate. Più piccola è la crepa, più imprevedibile sarà lo schianto: c’è un giorno in cui si rimane soli, e bisogna decidere se perdersi per sempre o scegliersi di nuovo.
Yara. Il true crime di Giuseppe Genna
Il 26 novembre 2010, a Brembate di Sopra, poco lontano da Bergamo, una ragazzina esce di casa per andare al campo sportivo. Non farà mai ritorno. Di lei non si sa più nulla per tre mesi esatti: il 26 febbraio 2011 viene ritrovata in un campo, priva di vita. Dal giorno successivo alla scomparsa ha inizio un’indagine senza precedenti per i metodi scientifici messi in atto, per il clamore mediatico, per il dispiegamento di energie civili e militari, per la quantità di svolte investigative. Nel giugno 2014 la Procura arresta un uomo, poi condannato all’ergastolo. Nei luoghi di questo dramma, di lì a pochi anni, si manifesta l’esordio in Occidente della più virulenta epidemia dei tempi moderni, proprio dove si è organizzata la più vasta campagna di tamponi molecolari per individuare l’origine delle tracce genetiche trovate sugli abiti della vittima. Mentre per le valli risuona un’antica filastrocca che narra di una principessa uccisa dal conte di cui aveva rifiutato le attenzioni, il tempo e lo spazio sono scanditi dal nome di Yara: perché al centro di tutto c’è lei, Yara Gambirasio. Con la sua innocenza assalita dai fiumi di parole dei mass media. Perduta in un intrico più grande dei nostri pensieri. Eppure, per sempre, Yara, con il suo sorriso che entra nella memoria collettiva e chiede salvezza. Sono questi alcuni fili della ragnatela di significati e misteri che fa della storia ricostruita in queste pagine una delle più impressionanti allegorie del nostro tempo. Un tempo tragico, vorace di vite altrui, pronto a esultare di fronte all’esposizione del dolore e della colpa, al quale Giuseppe Genna dà voce in modo potente, allineando sulla pagina dettagli con ossessiva precisione. Questo romanzo è, così, una plastica rappresentazione del nostro fallimento civile e un dolentissimo requiem per la limpidezza che, insieme a Yara, abbiamo perduto per sempre.
Nella casa accanto di Angela Giannitrapani
Una madre, la figlia adolescente e la nonna incrociano le loro voci raccontando quello che delle altre due hanno visto o voluto vedere. Il punto di osservazione, migrando da una all’altra, capovolge il pensiero, sospende emozioni e ricordi per lasciare il passo a quelli successivi. Si moltiplicano gli interrogativi: chi è nostra madre e quante volte questa stessa donna ci ha messi al mondo? E si può tollerare che mia madre si intenda più e meglio con mia figlia che con me? Che si intendano così bene i due poli fondamentali del mio amore e della mia esistenza? Allora si aprono porte di altre abitazioni, dimore della memoria e dello spirito, e le tre figure entrano ed escono avvicendandosi, talvolta invitando l’altra a intervenire. Intrecciate nella genealogia e nel suo complesso legame, si confrontano e si misurano nel faticoso ma fertile cammino che è anche cura reciproca e cura di sé.
Cose che non si raccontano di Antonella Lattanzi
Non è mai il momento giusto per fare un figlio. Prima vogliamo vivere, viaggiare, lavorare. Antonella vuole diventare una scrittrice: la sua è un’ambizione assoluta, senza scampo. Per questo a vent’anni, per due volte, interrompe volontariamente la gravidanza. Quando anni dopo si sente invece pronta, con un compagno a fianco, è il suo fisico a non esserlo. E cosí inizia l’iter brutale dell’ostinazione, dell’ossessione, della medicalizzazione. Certi supplizi, le aspirazioni inconfessate, la felicità effimera e spavalda, la sofferenza e la collera. Si direbbe una storia già scritta, ma qui non c’è nulla di consueto: è come raccontare da dentro una valanga, con la capacità incredibile, rotolando, di guardarsi e non crederci, e sfidarsi, condannarsi, sorridersi per farsi coraggio. In un crescendo di indicibile potenza narrativa, Antonella Lattanzi descrive (sulla sua pelle) la forza inesorabile di un desiderio che non si ferma davanti a niente, ma anche i sensi di colpa, l’insensibilità di alcuni medici, l’amicizia che sa sostenere i silenzi e le confidenze piú atroci, il rapporto di coppia sempre sul punto di andare in frantumi, la rabbia ferocissima verso il mondo (e le donne incinte). Tenendo il lettore stretto accanto a sé, incollato alla pagina, con un uso magistrale del montaggio, capace di creare una suspense da thriller. La cosa strabiliante è che pur raccontando una storia eccezionale, e cruda, questo romanzo riesce in realtà a parlare in modo vero, e profondamente attuale, di tutte le donne – madri e non madri – che in un punto diverso della loro vita si sono chieste: desidero un figlio? qual è il momento giusto? dovrò rinunciare a me stessa, alle mie ambizioni? e perché tutte restano incinte e io no?
La ragazza eterna di Andrea Piva
Renata è una fuoriclasse, una donna che indossa bellezza e intelligenza con la grazia di una farfalla tropicale: per questo, forse, Boccia si è sempre fatto una ragione che il loro amore non potesse assumere la forma della coppia borghese, e ha addirittura trovato il coraggio per partecipare al matrimonio di lei con un altro. Ma un giorno Renata suona alla porta del suo appartamento nel centro di Bari e gli rivela di aver ricevuto una diagnosi che non lascia speranza; il suo ritorno è una richiesta di aiuto. Secondo il suo stile imprevedibile, però, Renata sceglie la via della rimozione tuffandosi nella variopinta vita mondana barese, e tocca a Boccia – che è psichiatra e ha un alto sentimento della sua missione – fare i conti con l’ombra del male che li ha lambiti. È così che, insieme a un collega, comincia a pensare alla possibilità di sperimentare proprio con Renata una terapia illegale per la legge italiana ma della cui efficacia è molto convinto: quella psichedelica, che la comunità scientifica sta riscoprendo nelle sue potenzialità di cura della depressione, delle dipendenze e delle angosce più profonde tramite sostanze come la psilocibina, l’ayahuasca, l’lsd. Questo romanzo è un viaggio dentro la psiche umana, le sue sofferenze ma anche le sue possibilità di apertura, condivisione, generazione di nuovi universi. È un romanzo sociale che, nel raccontare la desacralizzazione della vita contemporanea, mette in scena la nostra commedia umana con irresistibile umorismo. Ed è una grande storia d’amore: quello di Boccia e Renata ma anche quello che ciascuno di noi può riscoprire per sé stesso e per i propri fantasmi, decidendo di aprirsi a un nuovo sentimento del tempo e dell’identità.
Le Madri della Sapienza di Eduardo Savarese
Il nuovo primo ministro, Anselmo Riccardi, nato dalla gestazione per altri, ha l’ossessione di rifondare la famiglia tradizionale. Dietro di lui, dentro di lui, agisce Ulrica Neumond, maga e fondatrice della Casa Europea dei Nuovi Ariani. Il loro famelico disegno di conquista si abbatte anche sul monastero delle Madri della Sapienza, pittoresco ordine laico fondato da tre maturi omosessuali: Fernando, Giorgio e Luciano. Le Madri, tuttavia, non sono sole: al loro fianco si schierano Licia, l’undicenne e mistica figlia del premier, e Barbara, moglie combattiva che, da alleata, si trasformerà in antagonista di Anselmo. Aleggia su di loro Fosco Nunziante, intellettuale morto da tempo, che ancora pesa sul destino dei vivi.
Ludmilla e il corvo di Gennaro Serio
Uno studioso islandese siede all’ombra di una veranda affacciata sui vitigni di Coimbra. Tiene la mano poggiata su un plico di fogli ingialliti, che si credeva esistesse soltanto nelle fantasie più spericolate dei critici letterari di mezzo mondo. Se fosse ciò che sembra, vi si troverebbe raccontato il lungo viaggio di una bambola braccata da elusivi figuri che la tengono lontana dall’amore della sua vita, un corvo. Alla ricerca di quelle pagine fantasma – inseguite invano fra tendoni da circo, casseforti inviolabili e traduzioni approssimative – si sono lanciati per decenni cacciatori di manoscritti e fanatici pronti a tutto. Si vocifera possa essere il leggendario romanzo che Franz Kafka avrebbe scritto per consolare una bambina in lacrime, incontrata durante una passeggiata al parco nel settembre del 1923. Gennaro Serio prende spunto da questo episodio reale della vita del grande scrittore praghese e, con una prosa iridescente e un’inventiva densa di umorismo, lo trasforma in un implacabile gioco narrativo. «Ludmilla e il corvo» è un romanzo fiabesco, avvincente e caparbiamente inverosimile, una festa della finzione che celebra il potere immaginifico della letteratura.
Nostra signora delle nuvole di Mirko Zilahy
Mirko ha sette anni e sette nomi. Ogni nome una storia, una vita, un sogno, un destino che gli ha donato sua madre Annarita. Per lui ha inventato una lingua capace di trasportarli in un universo mitico e fiabesco. Insieme, hanno creato una fortezza di storie e di parole per difendersi dal più terribile dei mostri: la realtà. Attraverso l’infanzia nel pittoresco quartiere romano di Città Giardino – punteggiata dalle visite dell’elegante nonna materna, del bizzarro nonno ungherese e dal rapporto difficile con il padre – la voce narrante muta con l’arrivo della sorellina e con il sofferto trasloco a Latina. Con lo stesso sguardo svagato e favoloso di Annarita, Mirko trasforma le ansie in una narrazione picaresca che sfida le trappole dell’adolescenza, la scoperta dell’amore, e del dolore più grande. Finché, inesorabile, la realtà non s’insinua tra le mura di casa, portando con sé il fantasma dell’età adulta e della fantasia che si sfalda come le nuvole. Tra le inevitabili macerie dell’esistenza resta però intatto l’obelisco della madre a testimoniare una storia meravigliosa e a tramandare le splendide illusioni di una vita.
Mirko Zilahy, dopo il successo nel thriller, accorda la voce a un registro letterario e scopre una gamma di colori, stili e sensazioni che lo proietta nella grande tradizione del romanzo familiare e di formazione. Nostra signora delle nuvole è un libro poetico, commovente, universale, che racconta la vita di un uomo e della sua famiglia attraverso gli occhi colmi di stupore di un bambino, e la storia d’amore tra una madre e i suoi figli attraverso la letteratura, l’immaginazione, l’irrealtà. La storia di un destino scritto nelle nuvole.