Cosa è disposta a fare una madre per proteggere i suoi figli ? È la storia di Leonarda Cianciulli che spinta dalla superstizione e da un morboso amore materno ucciderà per placare gli spiriti maligni. Divenuta celebre a causa dei suoi crimini ma soprattutto per le sue dichiarazioni e per un memoriale di 700 pagine nel quale descrive tutti i suoi reati dal proprio punto di vista.
Il suo modus operandi fu molto laborioso: colpiva prima le vittime con un’ascia, poi ne tagliava il corpo in varie parti, i pezzi venivano messi a bollire in un pentolone insieme a della soda caustica, ne ricavava una poltiglia che gettava in un pozzo nero mentre il sangue lo usava in una deliziosa ricetta per fare dei biscotti che riscontravano molti apprezzamenti.
CHI ERA LEONARDA CIANCIULLI?
Leonarda nasce a Montella nel 1894, è ultima di sei figli. Una figlia non desiderata che si sentirà sempre tale. La madre vorrà organizzare per lei un matrimonio combinato con un cugino ma Leonarda non accetterà mai questa imposizione, si sposerà invece con Raffaele Pansardi, uomo di cui è innamorata.
La madre infuriata le lancerà una maledizione che segnerà per sempre la personalità della Cianciulli. Come se non bastasse, anni prima una zingara le aveva fatto una terribile profezia, la cui prima parte recitava: «Ti mariterai, avrai figliolanza, ma tutti moriranno i figli tuoi».
A seguito del terremoto dell’ Irpinia, Leonarda e Raffaele sono costretti a trasferirsi a Correggio, in provincia di Reggio-Emilia. Stabilitasi economicamente è subito alla ricerca di un figlio per coronare il suo matrimonio. Avrà ben 17 gravidanze: tre finiranno in un aborto spontaneo, dieci figli moriranno neonati e quattro invece riusciranno a sopravvivere.
La continua perdita dei suoi bambini la devasterà, non supererà mai questo dolore, le piccole bare bianche la perseguiteranno in ogni sogno e additerà sempre la madre e la potente maledizione per le sue sventure.
Quando ormai la maledizione sembrava lontana, un giorno ricevette una cartolina di leva per i figli maschi e presa dalla disperazione si recò da una cartomante per cercare di prevedere il destino dei suoi ragazzi, le carte parlarono chiaro: moriranno in guerra…a meno che lei sia disposta a compiere dei sacrifici : una vita per una vita, quindi tre morti in cambio della vita dei figli maschi in pericolo.
In seguito alla separazione con il marito la Cianciulli si manteneva vendendo abiti usati e offrendo servizi di chiromanzia e astrologia a qualche amica del paese, aveva studiato queste pratiche per cercare di neutralizzare la maledizione, ed è proprio tra le sue affezionate clienti che troverà gli agnelli sacrificali.
GLI OMICIDI
La prima vittima sarà Faustina Setti, una donna semianalfabeta settantenne che sperava ancora di trovare un compagno; Leonarda le assicurò che le aveva trovato un ricco marito a Pola e che sarebbe dovuta partire in breve tempo. Si assicurò che non parlasse con nessuno convincendola a tenere la bella notizia per sé per evitare invidia e maldicenze.
Faustina in preda alla gioia, andò a farsi bella tra parrucchiere e qualche abito nuovo e si preparò al viaggio ma non senza prima passare a salutare la premurosa Leonarda.
Il viaggio non avrà mai inizio; Leonarda, dopo averla convinta a farsi aiutare a scrivere delle cartoline da spedire da Pola a qualche amica o parente, la colpisce con un’ ascia, trascina il corpo verso uno stanzino, seziona il corpo in nove parti e raccoglie il sangue in un catino.
La seconda vittima fu un’ insegnante d’asilo di nome Clementina Soavi, a cui Leonarda aveva promesso un lavoro da dirigente al collegio femminile di Piacenza. Cadde nella trappola il 5 settembre 1940: per stornare i sospetti più a lungo possibile, Leonarda la convinse a scrivere delle cartoline ai familiari per scusarsi dell’assenza e a spedirle da Correggio, per evitare di far conoscere la sua destinazione, almeno fino a quando non fosse stata sicura di aver ottenuto il posto.
Il copione si ripeté: dopo averla uccisa, Leonarda rubò i pochi soldi della vittima e, con il permesso che costei le aveva concesso prima di morire, si fece carico di vendere tutte le sue cose e si tenne la somma guadagnata. Il figlio Giuseppe andò a Piacenza a spedire le lettere della vittima.
La terza vittima fu l’ex soprano Virginia Cacioppo. Leonarda le offrì un impiego a Firenze come segretaria di un misterioso impresario teatrale. Il 30 novembre 1940 anche la Cacioppo finì nel pentolone di Leonarda Cianciulli che, in proposito, scriverà più tardi nel suo memoriale: «Finì nel pentolone, come le altre due; ma la sua carne era grassa e bianca: quando fu disciolta vi aggiunsi un flacone di colonia e, dopo una lunga bollitura, ne vennero fuori delle saponette cremose. Le diedi in omaggio a vicine e conoscenti. Anche i dolci furono migliori: quella donna era veramente dolce».
LA CATTURA
Non tutte le vittime avevano mantenuto il segreto sulle proprie destinazioni come si era ripromessa la Cianciulli.
La cognata dell’ultima vittima, l’ex soprano, sapeva che sarebbe andata a salutare Leonarda e si insospettisce che da quel momento non ha avuto più sue notizie.
Andrà così a confessare i suoi sospetti al questore di Reggio-Emilia che seguendo le tracce di un buono del tesoro della Cacioppo scopre che è stato prelevato da Alberto Spinarelli che è un amico di Leonarda; viene interrogato e dichiara che glielo aveva concesso la Cianciulli per risanare un debito.
Leonarda Cianciulli verrà arrestata in via precauzionale; inizialmente negherà tutto ma quando inizieranno ad accusare anche il figlio racconterà ogni dettaglio prendendosi la colpa di tutto.
A casa della saponificatrice troveranno nel pozzo nero: melma maleodorante, delle ciabatte, ossa di animali, un cranio di donna, una dentiera e due limoni freschi probabilmente per camuffare la puzza.
Il figlio Peppino verrà dichiarato innocente mentre Leonarda sarà condannata a 30 anni di carcere con 3 anni preventivi in manicomio.
La Cianciulli in realtà una volta entrata nel manicomio non ne uscirà più, morirà nel 1970 nel manicomio di Pozzuoli per apoplessia cerebrale.
IL PROFILO
Ad oggi possiamo dire che Leonarda Cianciulli era affetta da un disturbo istrionico e narcisistico di personalità con tratti sadici, schizoidi e paranoidi.
Dal suo memoriale emergono numerosi tratti della personalità come l’energia malefica e l’energia conservatrice difficilmente rilevabili nella stessa persona o la persistenza dei rituali ossessivi come portare i fiori ogni venerdì alla tomba del padre.
Indiscutibilmente tutto ciò che Leonarda ha scritto nel suo memoriale va preso con le pinze perché è sempre frutto della sua visione delle cose in preda ad una mente malata.
Infatti, le saponette create da lei con la melma dei corpi, che tanto elogiava nei suoi scritti, era un qualcosa che avrebbe voluto saper fare ma che non è mai riuscita in quanto gli inquirenti trovarono dei “tentativi” di saponette falliti.
EREDITÀ
La storia di Leonarda Cianciulli ha avuto un impatto incredibile tanto da aver avuto influenza su cinema, musica, teatro e letteratura.
Gli intrecci tra occulto, morte e mistero hanno sempre destato fascino e curiosità; ad oggi 13 milioni di italiani si prestano a consulti di cartomanzia.
Il problema sorge quando questo mondo incontra soggetti con un equilibrio psichico già compromesso…