Trama: Dopo anni di ricerche, lo psichiatra infantile Christian Basili sembra aver trovato i soggetti che potrebbero avvalorare le sue teorie: quattro bambini che, pur non conoscendosi, condividono gli stessi ricordi di una vita passata. Frammenti sbiaditi degli anni trascorsi tra le due guerre in un castello al confine con la Francia, appartenuto ai coniugi Poitier. Matteo, Miriam, Kevin ed Erica si trasferiscono nel castello insieme a Christian e alla sua assistente Sara. Anche se non subito, l’esperimento si dimostra un successo: i ragazzi rammentano sempre più episodi della loro esistenza di un secolo prima. Memorie felici che presto, però, si rivelano un inganno: una forza oscura infesta il castello, un’entità misteriosa e crudele che vuole ridestarsi e tornare a fare del male.
Macabre/Sperling & Kupfer
Recensione: L’approccio al romanzo non è stato dei migliori: inizialmente, ho riscontrato un uso eccessivo di termini “pesanti” e similitudini quasi in ogni frase. Per me era eccessivo. Poi, è scattato qualcosa che mi ha rapita completamente, trascinandomi nella curiosità di una storia che ho amato tantissimo.
La narrazione avviene in terza persona ed i capitoli sono, di volta in volta, intitolati con il nome del personaggio su cui s’incentrano, rendendo molto dinamico il tutto.
I protagonisti sono soprattutto dei ragazzini ed i loro alter ego ai quali si aggiungono un professore, Christian, e la sua assistente, Sara. Ci sono salti temporali ben definiti sia dal nome del capitolo che dal carattere di stampa, scelta interessante che non confonde e rende perfetto lo sviluppo della storia.
Un horror che merita di essere letto. La trama s’incentra sullo studio condotto da Christian su quattro ragazzini, differenti per carattere, provenienza ed estrazione sociale che hanno vaghi ricordi su una vita precedente. Una vita, come si scoprirà, oscura, misteriosa e dolorosissima.
Ambientato in un castello tutt’altro che fiabesco, classico topos della narrativa horror, il romanzo pone il focus sul male, sulla cattiveria dell’uomo, una barbarie cieca e senza scrupoli, sadica.
L’innocenza del buio è un ottimo romanzo, costruito molto bene che, secondo me, strizza un po’ l’occhio alla cinematografia. Chissà che non venga prodotta una serie…
Lucio Besana è nato a Merate nel 1982 ed è cresciuto nelle campagne attorno a Milano. Ha iniziato a scrivere ispirandosi alle locandine dei film dell’orrore che, ancora bambino, aveva il divieto di guardare. Dopo essersi laureato in Psicologia, nel 2009 si è diplomato in regia cinematografica e televisiva alla Civica Scuola di Cinema «Luchino Visconti» di Milano. Tra il 2013 e il 2020 ha lavorato alle sceneggiature dei lungometraggi horror di successo The Nest (Il Nido) e A Classic Horror Story. Nel 2020 ha vinto il Premio Hypnos con il racconto Subotica. Il suo esordio nella narrativa è segnato dall’antologia tematica Storie della Serie Cremisi (Edizioni Hypnos). Insegna sceneggiatura alla Scuola Holden, alla Civica Scuola di Cinema «Luchino Visconti» e all’accademia di animazione e game design e-artsup di Strasburgo. È attualmente impegnato nella traduzione di classici moderni e contemporanei della letteratura fantastica francese e americana. Vive a Strasburgo con la sua compagna.
Roberto De Feo è nato a Bari l’8 agosto del 1981. È stato selezionato come regista rappresentante dell’Italia all’edizione 2016 di Biennale College Cinema. Tre anni dopo ha esordito con il suo primo lungometraggio, The Nest (Il Nido), presentato in anteprima mondiale in Piazza Grande al Festival di Locarno 2019, suscitando l’interesse di critica e pubblico italiano e straniero e segnando il record di miglior esordio horror italiano al box office nazionale. Per la stessa pellicola ha ricevuto anche una candidatura ai Nastri D’Argento 2020 come miglior regista esordiente. Nel 2020 ha codiretto la sua opera seconda, A Classic Horror Story. Il film, che è un originale Netflix prodotto da Colorado Film, è stato presentato in anteprima mondiale al Taormina Film Festival 2021, dove ha vinto il premio per la miglior regia e ha ottenuto una candidatura ai David di Donatello 2022.