L’intervista cosplay della settimana: Camilla Yuna

Danilo Battista 3 anni fa

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Parlaci di te

Salve a tutti! Sono Camilla, ho 28 anni e vivo in Piemonte. Nella vita mi dedico all’equitazione (ho un cavallone mio di nome Blue), insegno nelle scuole medie e, ovviamente, alla mia più grande passione che è il cosplay

Da quanto tempo fai cosplay e quali hai realizzato fino ad ora?

Faccio cosplay da circa tre anni (prima non ho mai avuto abbastanza coraggio da uscire dal mio “guscio”). Ho già realizzato diversi personaggi, tra cui Yennerf e Cerys di the Witcher 3, Hinata e Tsunade di Naruto, Boa Hancock di One Piece, Albedo di Overlord, Lulu di Final Fantasy, Erza Scarlett di Fairy Tail, Atena dei Cavalieri dello Zodiaco e altri.

Come hai scelto il tuo nickname?

Sarà una scelta buffa, ma è il nome che ho dato alla mia prima cagnolina (ovviamente tratto da Final Fantasy, che adoro).

A quale cosplay che hai realizzato sei più legata?

Senza ombra di dubbio Tsunade

Realizzi da sola i tuoi cosplay o preferisci comprarli/commissionarli?

Non essendo una sarta provetta, le parti sartoriali di solito le faccio realizzare. Ne ho comprati alcuni già fatti, che poi ho modificato io per adattarli meglio a me. Le parti di accessori, armi e armature (in cuoio/legno/foam) sono tutte realizzate da me.

Cosa pensi si chi ha fatto una scelta diversa dalla tua?

Credo che ognuno debba fare come meglio crede. Non siamo tutti uguali, quindi penso sia normale (e più che giusto) che ci siano percorsi diversi. La cosa importante è amare quello che si fa e metterci “del proprio”.

Hai un “dream cosplay” o un progetto che hai particolarmente a cuore?

Lo confesso: sì. Da sempre vorrei portare Mew Zakuro/Mew Pam delle Tokyo Mew Mew, ma visto il mio fisico “generoso”, non penso mi sentirei così a mio agio (almeno per il momento).

In quale cosplay invece, non ti vedresti proprio?

Personaggi troppo giovani o troppo minuti. Cerco sempre comunque personaggi che si avvicinino alla mia fisicità.

Secondo te è giusto guadagnare con il cosplay?

Può diventare un lavoro come un altro. Dietro ci sono impegno, fatica, ore e ore di lavoro e anche un dispendio economico non indifferente.

Secondo te ci sono dei casi dove non lo sia?

Penso che quando ciò sfocia nell’illegale (basta solo pensare ai furti di immagine per pubblicizzare pagine e/o prodotti), allora no, non dovrebbe essere permesso.

Ultimamente si parla molto degli original, secondo alcuni snaturano il senso del cosplay, tu come la pensi?

Personalmente preferisco ricreare qualcosa di già esistente. Ma se altri si cimentano nella realizzazione di qualcosa mai visto, perché no? È un mondo dove la creatività è la fantasia possono trovare il loro giusto spazio, quindi siano i benvenuti!

Secondo te che impatto hanno avuto i social network nella diffusione del cosplay?

Ecco le due facce della stessa medaglia: penso che se da una parte i social abbiano indubbiamente aiutato molto far conoscere questo mondo (che era abbastanza “di nicchia”), dall’altra hanno reso il cosplay accessibile a persone forse non ancora “pronte” per questo fenomeno. Tante volte mi è capitato di leggere commenti su pagine dedicate del tipo “carnevale in anticipo?” oppure “ma perché ti travesti?”, o ancora “ma non sei troppo grande per travestirti”?

A quali eventi hai partecipato fino ad ora?

Cerco di partecipare a più eventi possibili, soprattutto nel nord d’Italia (per comodità). Gli ultimi a cui ho preso parte sono stati La festa delle Fate sul lago di Garda e Il Magico mondo del cosplay al parco Sigurtà a Valeggio sul Mincio.

Qual è la tua fiera preferita?

Adoro il Sigurtà: la location lo rende unico.

Quali sono i tuoi prossimi progetti?

Di progetti ne ho una marea! Tra i primi in lista vorrei realizzare Kitana di Mortal kombat, magari in coppia con Sub-zero.

Hai mai partecipato a qualche contest cosplay?

In realtà, non ancora. Come dicevo all’inizio, sono abbastanza nuova nel mondo del cosplay e non mi sento ancora abbastanza “esperta” (e tanto meno disinvolta) per prendere parte a un contest.