Dal mese di luglio fino ad appena ieri sera una buona fetta di questa estate 2021 è stata un concentrato di emozioni sportive in un susseguirsi di successi e imprevedibili vittorie.
È cominciato tutto con la vittoria della nazionale italiana degli Europei di Calcio l’11 luglio 2021 dopo una estenuante partita e la sconfitta dell’Inghilterra che giocava in casa ai calci di rigore.
Sullo sfondo il Covid e la sua diffusione con ripercussioni e paure di contagi che hanno accompagnato l’intera stagione sportiva.
il 24 luglio dopo una affannosa organizzazione Tokyo apre i giochi olimpici e, a fine agosto, le paralimpiadi.
L’Italia è presente numerosa coi suoi atleti e con le sue 109 medaglie.
Con ben 40 medaglie alle Olimpiadi e 69 alla Paralimpiadi l’Italia si posiziona al 10^ posto della classifica complessiva internazionale come potenza mondiale e come ottimo competitor sportivo, nonostante le difficoltà del momento e la perdita di un anno prezioso per gareggiare.
Quante emozioni e quanti ricordi molto vivi negli occhi di tutti noi!
La determinazione di Federica Pellegrini che con ostinazione è arrivata in finale rappresentando e trasmettendo a tutti noi non solo una splendida idea dell’amore per lo sport, quanto la voracità positiva di una forza di volontà che ci ha commossi e ci ha uniti a lei e alla sua gara quasi come se avesse portato a casa una medaglia, quella del valore sportivo che non ha colore ne’ peso ne’ consistenza.
Le emozioni della maratoneta pugliese che non ha mai smesso di lottare, non si è mai fermata nemmeno per una sosta di ristoro o per bere ma che come si vede dalle inmagini, è in una costante concentrazione per il raggiungimento del suo oro e corre indisturbata mirando al suo obiettivo.
E così la tarantina Antonella Palmisano, 30enne di Mottola, nella 20 km di marcia festeggia il suo compleanno con un successo meritatissimo.
Ma sono anche le Olimpiadi della contaminazione culturale e della volontà di affrontare de visu il covid e le sue preoccupazioni per dare spazio agli atleti e allo sport.
Successi si sono avuti in molteplici attività sportive, dalla corsa al nuoto, dalla canoa all’atletica, dal lancio del peso ai 100m.
Si respirava anche a distanza di tanti km la gioia degli atleti di mettersi in gioco dopo un forzoso anno di sosta e del mondo di assistere finalmente a manifestazioni sportive unificanti, il tutto mediato dal racconto esilarante e divertente del Circolo degli anelli che ha accompagnato le lunghe notti estive.
E, poi, sono partiti i nostri atleti para olimpici e con loro un crescendo di emozioni e conquiste sportive che hanno arricchito il medagliere e i record di categoria.
Beatrice Maria Adelaide Marzia Vio, nota anche come Bebe Vio è una schermitrice italiana , campionessa olimpica, mondiale ed europea in carica di fioretto individuale paralimpico.
Da Tokyo porta con se’ un bel meritato oro, di significato decisamente più forte dopo aver appreso il suo racconto. Ad aprile ha dovuto affrontare una ennesima sfida fisica con una infezione alla gamba che poteva compromettere le Olimpiadi.
E invece, lei determinata e concentrata ha superato l’ostacolo della malattia ed è tornata in gara alla grande portando con se’ un bell’oro individuale e un argento di squadra.
Ancora una volta questa estate una sportiva, del calibro di Bebe Vio, ci ha lasciato ben oltre la gioia di una grande e appassionata vittoria; ci ha consegnato la gioia di vivere e di vincere; ci ha donato la consapevolezza di essere orgogliosamente italiani; ci ha regalato il risultato dei suoi sacrifici e delle sue rinunce.
E come dimenticare la tripletta di Sabatini, Caironi e Contraffatto!
Nella finale dei 100 metri femminili categoria T63 (atleti che competono con protesi a un arto) le tre atlete italiane si sono contraddistinte per qualità, grinta e compattezza.
Medaglia d’oro per Ambra Sabatini, 19enne originaria di Livorno e residente a Porto Ercole (Grosseto), che in 14″11 ha stabilito anche il nuovo record del mondo. Sul podio altre due azzurre: argento a Martina Caironi, 31enne originaria di Alzano Lombardo (Bergamo) e residente a Bologna (14″46) e bronzo a Monica Graziana Contrafatto, 40enne originaria di Gela (Caltanissetta) e residente a Roma (14″73).
La storia della Contrafatto resta ancorata all’attualità: subito dopo la vittoria ha rilasciato una dichiarazione dedicando la sua medaglia all’Afghanistan che gli e’ costato la perdita della gamba a causa di un attacco alla sua missione.
Eppure le sue parole contengono un grazie perché se è vero che l’Afghanistan gli ha tolto molto , le ha anche restituito molto consentendole di rincorrere il sogno delle Olimpiadi e portando a casa una medaglia in un’avventura particolare che vede il podio tutto tricolore, segnando le Olimpiadi e la storia.
Le tre medaglie portano il bottino dell’Italia a quota 69: 14 ori, 29 argenti e 26 bronzi.
Un argento conquistato da Assunta Legnante, napoletana di origine, con deficit visivi, che col lancio del peso porta a casa un gran bel successo.
Mentre ci si predisponeva alla cerimonia di chiusura delle paralimpiadi di Tokyo, in Serbia la pallavolo femminile italiana conquista il titolo europeo con una partita avvincente e nell’ultimo set con un crescendo intenso di emozioni e soddisfazioni.
Hanno festeggiato, urlato, gioito e brillato della luce della vittoria meritata portando in Italia un titolo inaspettato.
Si assiste ad uno scollamento tra una Italia divisa e combattuta tra una politica che arranca a fronte dell’attacco sanitario ed economico del Covid, una parte dei cittadini in protesta nelle città contro vaccini e green pass e l’Italia dello sport e delle paralimpiadi in piena riscossa e rivalsa.
Sarebbe bello se la positività dello sport contagiasse un po’ gli animi effervescenti e gratuitamente polemici di parte della politica e dell’opinione pubblica.
Se è vero che la crisi economica e la paura dei contagi sta cambiando di fatto il nostro modo di vivere e relazionarci, la conquista dell’Italia del 10^ posto nel medagliere Internazionale dovrebbe essere fonte di orgoglio di tutti e invece si avverte uno scollamento violento tra la voglia di normalità e la paura del futuro.
In questo sfondo tutto azzurro, brillano anche stelle come Benigni e Sorrentino che hanno padroneggiato il festival del Cinema di Venezia con il Leone alla carriera al toscano e una ovazione alla proiezione del film del napoletano di ispirazione autobiografica.
Le parole di Benigni che dedica il premio alla moglie e al loro eterno amore hanno commosso l’Italia non solo per il valore delle stesse parole ma per l’intensità di un amore dichiarato e di una sua condivisione seppure con l’uso in prestito di frasi di altri ciò che ci ha raggiunto è la profondità di una unione e di una intesa che ha reso i film di Benigni dei capolavori tanto da meritargli il premio alla carriera e un travolgente Oscar.
Bisognerebbe per il bene dell’Italia di questo momento che ci sia il contagio della positività e delle belle idee prese in prestito dagli sportivi che hanno con orgoglio dignità e sacrificio rappresentato l’Italia nel mondo per calmare un po’ gli animi e guidare le decisioni per la salute pubblica con un senso di responsabilità e una dedizione per il prossimo che dobbiamo attingere dai nostri atleti e dalle loro conquiste e in particolare dalla forza di volontà è incredibile forza fisica degli atleti paralimpici che ci hanno catalizzato dinanzi allo schermo tv e donato la gioia di una conquista dopo mesi di divano e di vite paralizzate dalle restrizioni e limitazioni.