Luisa Conte è una straordinaria interprete della scena partenopea che dal suo debutto, all’età di cinque anni, ha vissuto per il teatro: sceneggiata, rivista, varietà, commedia brillante, prosa.
Figlia di Alberto (la cui madre era ballerina al teatro San Carlo) e Francesca Malleo, si dedicò al teatro quattordicenne, con la compagnia Cafiero-Fumo, dopo un’infanzia difficile durante la quale dovette aiutare la famiglia a sbarcare il lunario per le precarie condizioni economiche. Nel 1939 parte in tournée per il Sud America con Nino Veglia (che sposerà 8 anni più tardi) ed in seguito ebbe la sua grande occasione: fu scritturata da Eduardo De Filippo, grazie al quale perfezionò le sue già spiccate doti recitative. Con Eduardo, Luisa Conte recitò nella versione teatrale di Miseria e Nobiltà interpretando la parte di Bettina e in numerose altre commedie come Non ti pago, La Grande Magia e Le voci di dentro. Sempre con Eduardo prese parte allo sceneggiato televisivo Peppino Girella. In teatro fu interprete di testi di Eduardo Scarpetta, Antonio Petito e Luigi Pirandello.
Risale al 1958 un altro importante incontro, quello con Nino Taranto , con cui stabilì un felice sodalizio artistico, che ebbe un felicissimo epilogo all’inizio degli anni ottanta grazie alla riproposizione delle commedie dialettali di Raffaele Viviani.
Dal 1969 si impegnò nella difficile opera di ristrutturazione del Teatro Sannazaro di Napoli, riuscendo, assieme al marito, a riportare “la bomboniera di Chiaia” agli antichi fasti: l’antico palcoscenico napoletano divenne presto il “suo” teatro, nel quale recitò fino alla morte, diretta spesso da Giuseppe Di Martino, al fianco degli attori più amati dal pubblico dell’epoca, interpretando testi di Antonio Petito, Raffaele Viviani, Paola Riccora e Gaetano Di Maio. Luisa e Nino erano riusciti con successo e senza sponsor nella difficile impresa, dando nuova dignità a quell’antica istituzione dove avevano recitato attori del calibro di Eduardo Scarpetta, Ermete Zacconi, Eleonora Duse, Dina Falli ed Ermete Novelli.
Sofferente già da alcuni anni per problemi al cuore, morì nella sua casa napoletana il 30 gennaio del 1994, mentre era intenta a lavorare ai suoi nuovi progetti, lasciando un grande vuoto nell’intero mondo del teatro napoletano e nella città che molto l’aveva stimata.
A conferma del segno lasciato nel panorama teatrale partenopeo, il 30 gennaio 2020 è stato inaugurato a Napoli il Largo Luisa Conte. Lo slargo ai piedi della scala intitolata a Francesco D’Andrea e poco distante dal Teatro Sannazzaro, nel quartiere Chiaia, adesso è un omaggio alla memoria di una grande attrice partenopea, scomparsa 26 anni fa, che si è sempre battuta per dar lustro alla sua città. “Con la toponomastica della città stiamo mettendo a posto la memoria di Napoli, dando il giusto valore a donne e uomini che hanno reso importante il nome di Napoli nel mondo – ha detto il sindaco, Luigi de Magistris, durante l’inaugurazione – Luisa Conte lo meritava per quello che fin da giovane ha fatto per il teatro napoletano”.
Anche il Sannazaro – che deve parte dei suoi fasti alla tenacia e alla passione dell’attrice – l’ha celebrata attraverso l’esposizione di alcuni suoi costumi di scena e alcuni cimeli e con l’allestimento del suo camerino in palcoscenico, per poter essere visto da tutti gli spettatori. Il Teatro, fondato nel 1874, intorno al 1934 iniziò una lenta decadenza che lo portò a diventare un cinema di dubbia fama. Venne “recuperato” nel 1969 da Luisa Conte e suo marito Nino Veglia. Dopo la morte di Nino Veglia la gestione del teatro restò a Luisa Conte, affiancata dalla figlia e dal genero, che gestiscono attualmente il Teatro restando fedeli alla più pura tradizione culturale napoletana, ma tenendo sempre in alta considerazione la bella realtà di qualche nuovo autore.
Dalla stagione 1994/1995 la Compagnia Stabile Napoletana, nella quale hanno militato Ugo D’Alessio, Enzo Turco, Pietro De Vico, Vittorio Bottone, Nino e Carlo Taranto, Enzo Cannavale e numerosi altri protagonisti della scena napoletana, cita nel nome la sua fondatrice alla quale dedica ogni lavoro, cambiandosi in Compagnia Stabile Napoletana “Luisa Conte” diretta dalla giovanissima nipote Lara Sansone, che nel 2018 diviene, inoltre, centro di produzione teatrale riconosciuto dal MIBAC. Tutto questo a conferma dell’indelebile segno lasciato dall’attrice partenopea.