Di Matteo Cortini e Leonardo Moretti si parla molto nell’attuale panorama del gioco di ruolo italiano. Oltre a giochi divenuti ormai un cult, come Sine Requie (probabilmente il gioco di ruolo nostrano con maggior successo, seppur esclusivamente nel bel paese), si sono distinti per titoli decisamente fuori dagli schemi come Anime e Sangue, Cuoricinilandia e Alba di Cthulhu. Ad un immaginario unico e sempre eversivo in relazione al genere di riferimento, i due autori toscani hanno aggiunto la capacità di creare storie avvincenti, spesso sopra le righe. Dopo aver pubblicato i loro giochi con Asterion Press, hanno ora aperto una piccola casa editrice per i propri titoli autoprodotti: la Serpentarium. L’Ultima Torcia è il gioco di Matteo Cortini e Leonardo Moretti omaggio/rielaborazione del genere fantasy, con un’attenzione particolare ai principianti e ai giocatori alle prime armi. Finalista al Gioco di ruolo dell’anno nel 2017, L’Ultima Torcia si presentava al pubblico con la chiara intenzione di celebrare il gioco di ruolo classico, vecchia scuola, come già lasciava intuire la minacciosa scatola nera in cui erano contenuti i piccoli fascicoli che costituivano il set per giocare. Anche Dungeons & Dragons, infatti, nelle sue prime edizioni utilizzava la soluzione editoriale della scatola: i multiformi e colorati contenitori delle sue espansioni divennero l’icona di una generazione.
Il gioco di ruolo vecchia scuola (old school) era caratterizzato da una mortalità più elevata, personaggi la cui vocazione eroica non era dichiarata fin dall’inizio e che, anzi, si muovevano nel mondo più con la speranza di guadagnarsi la pagnotta per la giornata che con quella di arricchirsi con un prezioso tesoro e sposare la principessa di turno. Brutti, sporchi ma non necessariamente cattivi, questi sono gli avventurieri de L’Ultima Torcia. La sensazione di dover strappare con le unghie e con i denti il diritto di stare al mondo è estremamente forte e ben riuscita, fin dalla scelta dell’equipaggiamento. Le nostre risorse sono limitatissime e ci troveremo spesso nella situazione in cui saremmo costretti a scegliere fra affilare l’arma, comprare una torcia o cenare. Il sistema di gioco originale è molto semplice e rende possibile introdurre nuovi giocatori senza troppi problemi, inoltre l’attenzione dedicata ai neofiti è totale, tanto da poter definire il gioco quasi come un’unica lunga campagna, con avventure e personaggi già pronti. Il gioco ha raggiunto ormai la sua quinta espansione e l’unica pecca è purtroppo la poca cura editoriale nell’impaginazione e nella schematizzazione delle regole (del tutto assente) che, unita alla scomposizione del classico “manualone” in più fascicoli di minore grandezza, rende paradossalmente il gioco di difficile consultazione per i meno navigati.