Genio o misogino patologico? C’è ancora chi se lo domanda
Max Hardcore al secolo Paul F. “Little” (e di piccolo aveva davvero il pene) morto pochi mesi fa per un tumore ancora fa discutere negli anfratti dei porno blog .
Aveva sessantasei anni.
Chi crede che il suo porno sia arte, e chi oltraggiosa spazzatura, di conseguenza Hardcore da molti è considerato un performer fondamentale nell’ evoluzione del porno e per altri un maniaco.
La storia del porno, c’è ancora chi crede che il porno sia vero, in realtà è verosimile, è una pura finzione e chi emula o considerare le ragazze che ci lavorano come degli oggetti si sbaglia.
Max è stato una delle figure più influenti del porno americano ( quindi internazionale) noto per aver creato un genere: il gonzo.
Gonzo porno sta per film girati senza trama, senza dialoghi dove il protagonista fa sesso con la ragazza in modo spesso rude e violento. Quasi a voler filmare una violenza. Spesso le riprese non si fermavano a filmare la scena di sesso in sé, ma andavano oltre filmando anche il prima e il dopo fuori dal set, soprattutto per dimostrare la volontà delle ragazze a partecipare alla pellicola. Max ha girato come attore produttore e regista oltre cinquecento porno.
Questo fa di lui il re del porno “spinto” perché non esiste solo il porno classico, ci sono anche delle sottocategorie, tra i quali l’orribile porno romance di qui vi ho già parlato tempo fa, i gonzo, e le varie serie specifiche.
Non solo accusato di misoginia, Hardcore ha sfidato la legge, negli Stati Uniti è proibito girare certe scene ma lui è riuscito ad arginare la legge e la censura creando un vero impero.
Molte delle pellicole iniziavano con lui in giro con la telecamera che incontrava “per caso” una gentile ragazza disponibilissima a recarsi in hotel con uno sconosciuto a fare cosacce; e quando dico “cosacce” intendo pratiche sessuali molto estreme. Le ragazzine appena diciottenni, genere lolite, school girl, finte ingenue nelle mani del vecchio porco di turno violentate verbalmente e poi abusate da Max e/o da altri attori. La trama era sempre la stessa.
Turpiloquio, finto strangolamento, sputi in faccia, ci sono anche scene in cui le attrici, vomitano o soffiano muco in bocca o su loro stesse, bevono urina usando un tubo; atteggiamenti in cui si evince una completa noncuranza della ragazza dal punto di vista umano usata come una bambola di plastica, umiliata, scene farcite di pugni, o mentre inseriscono oggetti nei loro sederi o vagine allargate in misura estrema. Oltre a clisteri, schiaffi in faccia e tanto altro.
I film di Max Hardcore spesso raffigurano il protagonista che infligge apparente dolore e umiliazione ai suoi co-protagonisti. Pornografia (“finta”) infantile solo perché la ragazza (maggiorenne) era truccata e sembrava quasi una bambina. Ma anche solo simulare ha portato guai.
Nel 2007 il distretto della Florida accusò la sua casa di produzione la MAX World di produrre e distribuire materiale spinto e di ricavarne utili, quindi non SOLO porno, ma qualcosa di più. La contestazione verteva sulla violenza, atti estremi innaturali, misoginia. Ad insorgere per prime furono le femministe.
Nel 2011 ha trascorso due anni e mezzo in prigione condannato in un processo per oscenità.
Hardcore non si è mai scomposto, ha continuato fino all’ultimo (ad un certo punto iniziò ad usare una protesi perché il suo pene dopo un intervento alla prostata smise di funzionare) a fare ciò che voleva.
Cosa ha dato al porno per essere ricordato? Quel… qualcosa di più, ossia: essersi spinto oltre creando un genere che faceva apparire il porno tradizionale come banale e ripetitivo
Max è stato un esempio di coerenza, lontano dall’ ipocrisia del sogno americano, ha vissuto il suo sogno fregandosene.
Un astuto manager che ha individuato una lacuna di mercato e ne ha approfittato colmandola, oppure un vecchio porco?
A voi il giudizio