In via Merliani 50\A, una traversa di via Scarlatti, a pochi metri dalla lussureggiante Floridiana, sotto un tendone tempestato di libri che sembrano cadere a pioggia, il “Merliani 360” un “Brinner” dal sapore vintage a tratti kitsch, con tocchi trash e decisamente tutto molto cheap, ma diamine, in questi tempi moderni straordinariamente confusi risulta tutto così assurdamente Chic!!
Un locale decisamente fuori dalle righe e fuori dai canoni, dove un tavolo ha tutto, meno che un pianale per
appoggiare decentemente i piatti, dove le poltrone volano sulla testa dei clienti ammassati sui sofà recuperati dai mercatini più datati, e dove ogni sorta di oggetto esistente, ritrova una nuova destinazione d’uso; una tazza diventa un modulo decorativo per parete, libri recuperati sono un caldo benvenuto all’entrata e una teiera che aleggia nel WC tra i lavabi industriali con dotti idraulici a vista come nelle fabbriche più arretrate, e ti poni la domanda se la teiera non stia li apposta per offrire tisana digerente a chi ne sentisse bisogno. Igiene non proprio OK, che viene il dubbio che forse anche la ragnatela sia in effetti parte dell’allestimento di alto design by Merliani, decidiamo comunque di accomodarci e di fare questa esperienza gastronomica. Nota positiva, e che appena le nostre stanche natiche da passeggianti hanno toccato le loro panche di legno e metallo, siamo stati subito accolti dal proprietario molto gentile e disponibile e senza alcun preordinamento, subito un cestino di patate tipo olandesi fritte, che ovviamente sono state ben gradite; unte, bisunte, ma gradite.
il Merliani 360 offre una bella formula free buffet dal modico costo di 7 euro, dove con un analcolico (8,00 euro per l’alcolico), ti puoi sbafare il free buffet messo a disposizione e senza contare, che per ogni due persone una bella pizza di medie misure più un piatto di fritturine. Vorrei poter dire che era tutto buonissimo, ma in realtà, dovrei dare un gioioso 10+ alle due stupende e conditissime pizze, dall’impasto soffice e ottima salsa, cotte alla perfezione e così buona che avremmo fatto il bis, versus il piatto di fritto misto che a parer mio ce da farsi due domande, perchè i “mezzi” crocchè, sembravano vecchi e rifritti, e inoltre, vicino al fritto, cestini di frolla con la nutella: che sia questa l’idea di Brinner partenopeo per il Merliani? in un mondo che inventa più soluzioni alternative per pasteggiare, che rimedi antitumorali, mi chiedo se il “brinner” del Merliani non sia una versione opzionale di quella britannica, dove vede sì la colazione a tutte le ore, ma se per “colazione” intende due cialdine alla nutella tra una zeppolina e un crocchè, sembra solo una interpretazione del miscuglio di cibo in uno stomaco prima della masticazione!
Infondo alla sala, con cucina a vista sotto una parete traboccante di cultura con i suoi libri aperti e sotto gli occhi osservatori dello scrittore Enzo Biagi che nascosto tra i libri, scruta la marmaglia bifolca con occhi inquisitori, c’è il buffet posto in capsule al neon iperspaziali, con pirofile di contorni che a vederli sembravano la rozza versione del cibo casareccio, ma ad assaporarli, buoni; buoni come mamma li fa! Bocciatissima la frittata di alici, che forse, può avere una chance di essere buona solo come pappa per i gatti! anche li, sfogliatelle mignon e altre piccole cosine dolci per dare quel senso di Brinner British a cui forse ancora non siamo abituati.
……Ma allora, anche i cornetti di mezzanotte dopo la discoteca sono “Brinner”? Allora, vuol dire che facciamo brinner da tutta una vita?! Sti inglesi non se sò inventati nulla allora, c’hanno solo appioppato il nome; combo tra Breakfast e Dinner….hmmmmmmm
Scusate la riflessione, assolutamente non pertinente al Merliani che di suo ha voluto solo importare questo nuovo modo modaiolo di papparsi la colazione a cena, ma nulla di più e nulla di meno, di ciò che si fa da sempre in qualsiasi locale dell’emisfero, dove a qualsiasi ora vai di torte, cappuccini e cornetti.
Tornando al nostro Merliani 360, che è più da vedere che da mangiare, è uno di quei locali che devi andarci un pò di sere, che come un museo, va osservato “pelo pelo” ogni angolo della sua area per poter dire di conoscerlo, e cibo a parte, che scherzandoci un pò su, sarà stato anche mediocre, ma al diavolo, qui si punta tutto sulla scena!
Tornarci? Certo che si! fosse solo per la gentilezza del proprietario…e della teiera nel WC.
E poi, mal che vada, ti trovi al vomero, e per chi è di queste zone conosce bene Fabio Serino, la piccola “star” partenopea che con la sua chitarra senza cassa incanta e rapisce l’attenzione di tutti, trasformando via scarlatti nel suo personalissimo palcoscenico. Volete vederlo? https://youtu.be/1oiejI4_7Hg Eccolo!