Partendo dal presupposto che non giudico le persone dal loro aspetto fisico, purtroppo l’obesità è oggettivamente un problema sanitario importante è, un problema dei paesi industrializzati ed è un grave problema del nostro paese. Ognuno è responsabile della propria salute, anche se si deve essere coscienti che lo stato di salute di un singolo influenza comunque la comunità dal punto di vista socio-economico, ma quando la salute degli altri diventa nostra responsabilità è fondamentale prendere atto dei rischi ai quali la persona incorre e fare di tutto per ridurre quei rischi. La cura dei bambini è in gran parte responsabilità dei genitori e per tale ragione è fondamentale essere a conoscenza di quali rischi corrono i nostri figli e di come educarli ad una corretta e sana alimentazione.
In Italia, l’obesità infantile è un problema di enormi dimensioni, secondo i dati della Childhood Obesity Surveillance Iniziative (COSI 2015-2017), il nostro paese è in Europa tra quelli con maggior tasso di obesità infantile che raggiunge il 21% di obesi e 42% di sovrappeso nei maschi, mentre nelle femmine il tasso di obesità è del 14% e di sovrappeso del 28%. Nella suddetta classifica risultiamo il secondo paese in Europa per tasso di obesità infantile.
Il bambino in sovrappeso potrebbe non presentare evidente malessere e sembrare un bimbo del tutto sano, ma dobbiamo considerare che con alta probabilità un bambino obeso sarà un adulto obeso. Infatti alcuni studi evidenziano che il rischio di obesità da adulti nei bambini obesi è da 2 a 11 volte più alto rispetto ai coetanei non obesi (Simmonds A. Predictingadultobesity from childhood obesity: a systematic review and meta-analysis. Obes. Rev 2016). È noto a tutti quali siano le conseguenze dell’obesità in un paziente adulto e per questioni di spazi, non cito le migliaia di lavori scientifici che dimostrano le correlazioni tra obesità e rischio cardiovascolare, ipertensione arteriosa, diabete mellito, malattie epatiche, complicanze respiratorie e molto altro ancora. Purtroppo alcune delle suddette condizioni incominciano ad essere evidenti già in età infantile, poiché sempre più bambini obesi, soffrono di patologie quali ipertensione, diabete mellito e dislipidemia. Da una recente Consensus SIP-SIEDP ( SIP – Società Italiana di Pediatria, SIEDP – Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica – https://docs.sip.it/Consensus_Obesita_2017.pdf) si evince che un bambino obeso su 20 presenta valori aumentati di glicemia (condizione di prediabete), circa il 30% presenta aumento del colesterolo e trigliceridi, circa il 30 % manifesta steatosi epatica (accumulo anomalo di grasso nel fegato) ed il 10% ha valori pressori superiori alla norma.
Un bambino obeso NON è un bambino sano. L’educazione ad una corretta alimentazione deve avvenire sin da piccoli, mi rendo conto che qualsiasi genitore non sia coscientemente intenzionato a danneggiare il proprio figlio e che sia felice di vedere il bambino pieno di appetito, ma si deve anche imparare a dire di no. Magari il bambino potrà rimanerci male, piangere, ma in primo luogo i “NO” insegnano a crescere (non solo nella questione alimentazione) e nel caso specifico i “NO” sono estremamente salutari.