“Ancora tu…ma non dovevamo vederci più?”: il celebre verso della canzone di Battisti sarà risuonato nella testa dei tifosi azzurri, quando il 29 Agosto l’urna di Montecarlo ha messo nuovamente il Napoli ed il Liverpool l’uno di fronte all’altro, nel girone E di Champions League 2019/2020, insieme agli austriaci del Salisburgo, affrontati ed eliminati dai partenopei negli ottavi dell’ultima Europa League, ed al Genk, compagine belga che ha lanciato nel grande calcio il nostro Kalidou Koulibaly.
Esordio da brividi dunque stasera al San Paolo, visto che i reds si presentano all’appuntamento da Campioni in carica (sconfitto 2-0 il Tottenham del neo-azzurro Llorente nella finale del Wanda Metropolitano di Madrid) ed hanno aggiunto alla loro bacheca, questa estate, la Supercoppa Europea, conquistata ai danni del Chelsea (battuto ai rigori dopo il 2-2 alla fine dei supplementari) nell’ennesima sfida tutta inglese di questo 2019.
Il Napoli però arriva rinfrancato a questa sfida dopo il 2-0 alla Sampdoria di sabato scorso, e consapevole di poter mettere in difficoltà i Campioni d’Europa, come accaduto sia nell’ultima edizione della Champions che nell’amichevole di Edimburgo dello scorso luglio.
In quella occasione gli azzurri si sono imposti con un nettissimo 3-0 su un Liverpool orfano del trio delle meraviglie, Salah-Manè-Firmino, ma con molti titolari nel resto dei reparti, a partire dalla difesa guidata dal fenomenale olandese Van Dijk e dai terzini Robertson ed Alexander-Arnold.
Ad aprire le marcature con uno dei suoi inconfondibili destri a giro fu Lorenzo Insigne, autore anche dell’assist per il raddoppio di Milik nel primo tempo (di Younes ad inizio ripresa il terzo gol).
Il capitano azzurro ha un conto aperto con i reds, visto che ha deciso l’ultimo precedente giocato al San Paolo in Champions, lo scorso 3 Ottobre, spingendo in rete un cross basso di Callejon a tempo scaduto per l’1-0 finale e regalando una grande gioia ai tanti tifosi presenti nonostante la pioggia.
Insigne è sicuramente anche l’azzurro più temuto dall’allenatore del Liverpool, il tedesco Jurgen Klopp, visto che al suo esordio in Champions sei anni fa (era il 18 Settembre del 2013) il numero 24 del Napoli realizzò il gol del 2-0, rivelatosi poi decisivo (il Napoli vinse per 2-1), contro i tedeschi del Borussia Dortmund, finalisti della precedente edizione e guidati in panchina proprio dal tecnico teutonico.
Insigne segnò anche al ritorno, ma in entrambe le occasioni alla fine sono state le squadre di Klopp a spuntarla ed a passare il girone a spese del Napoli.
Nel 2013 gli azzurri chiusero addirittura a 12 punti ma furono eliminati per differenza reti in una classifica avulsa a 3 con il Borussia e l’Arsenal; lo scorso anno, come ricordiamo, il Napoli perdendo a Liverpool 1-0 (gol di Salah) e sciupando a tempo scaduto con Milik l’occasionissima del pareggio (miracolo di Allison, stasera assente per infortunio) chiuse a quota 9 come gli inglesi, ma fu eliminato per differenza reti generale.
Il Napoli proverà a sfatare quello che nelle sfide europee contro i reds sta diventando un autentico tabù, visto che gli azzurri finirono dietro al Liverpool anche nel girone di Europa League 2010/11, pareggiando al San Paolo 0-0 e venendo battuti ad Anfield per 3-1 con tripletta di Gerrard a vanificare l’illusorio vantaggio del Pocho Lavezzi.
Un conto aperto con i rossi della città del Merseyside ce l’ha anche il tecnico azzurro Carlo Ancelotti, che ha ricordato anche in conferenza stampa i tanti momenti di gioia e delusione vissuti nelle sfide contro il Liverpool: dalla dolorosa sconfitta ai rigori da giocatore della Roma nella finale di Coppa dei Campioni 1984 persa in casa, all’Olimpico, contro i reds di Rush e dell’estroso portiere Bruce Grobbelaar, alla Champions 2005 persa sempre in finale ad Istanbul, da tecnico del Milan, contro il Liverpool di Gerrard e dell’ex tecnico azzurro Benitez (subendo una rimonta da 3-0), fino alla rivincita ottenuta sempre sulla panchina rossonera due anni dopo, ad Atene, grazie ad una doppietta di Pippo Inzaghi al quale non fu in grado di opporsi il futuro portiere partenopeo Pepe Reina.
Campioni in carica, tecnici vincenti a confronto, fuoriclasse in campo, rivincite da prendersi: gli ingredienti per una grande serata ci sono tutti; se sarà o meno l’inizio di una favolosa cavalcata europea, sempre citando Battisiti, “lo scopriremo solo vivendo…”