Non si ferma più, o sarebbe meglio dire ha ripreso a correre, il Napoli di Spalletti: dopo la sconfitta a San Siro nella prima gara del 2023, i partenopei hanno ricominciato a macinare gioco e punti, facendo il vuoto alle proprie spalle, con avversari a distanze ormai siderali.
Il Mourinho che non ti aspetti prepara una gara diversa rispetto all’andata (nella quale fece registrare un malinconico zero alla casella “tiri in porta”): i giallorossi sono ben messi in campo, pressano alto e mettono in difficoltà i padroni di casa.
Il vantaggio degli azzurri arriva all’improvviso: Zielinski pilota palla nella metà campo avversaria, Kvara e Mario Rui aggirano la difesa capitolina, il cross del georgiano arriva sul petto di Osimhen, stop con ginocchio e tiro a buttar giù la porta di Rui Patricio. Vantaggio che sembrerebbe preludio ad una serata più tranquilla, ma così non è perchè la Roma sta bene in campo, picchia duro (con la benevolenza del solito Orsato), anche se non riesce a rendersi troppo pericolosa dalle parti di Meret, se non con una conclusione di Spinazzola, al tramonto della prima frazione, sventata dal friulano.
Nella ripresa l’ingresso di El Sharaawy al posto del già citato Spinazzola è presagio di sventura: il faraone, infatti, molto spesso si ricorda delle sue doti di centravanti al cospetto del ciuccio. Dopo un contropiede concluso, con un pizzico di egoismo da Lozano (bella parata dell’estremo portoghese Rui Patricio), gli ospiti pervengono al pari. El Sharaawy, appostato sul secondo palo e perso dal comunque ottimo Lozano, batte Meret e fa 1-1.
A questo punto il pari potrebbe quasi star bene, visti anche i risultati delle partire precedenti delle rivali (??) degli azzurri. Ma Spalletti sa stupire e, subito dopo il gol del pari, tira fuori Lozano e, soprattutto, Osimhen, per mettere Raspadori e Simeone. Qualcuno storce il naso, ma l’allenatore toscano sa il fatto suo.
Gli azzurri spingono sull’acceleratore, Lobotka e Anguissa aumentano i giri, Elmas, subentrato a Kvara, mette qualità, il Cholito la sua specialità: i gol pesanti. Servito da Zielinski, infatti, l’attaccante argentino aggira Smalling e batte imparabilmente Rui Patricio.
E’ il tripudio.
La gara termina 2-1, con la panchina del Napoli in trionfo alla fine dei sette (!!!) minuti di recupero assegnati da Orsato, sempre poco benevolo verso i colori azzurri.
Una vittoria che ricaccia indietro le antagoniste, -13 l’Inter, ancora più lontane le altre, con il Milan ormai in crisi nera, capace di beccare 5 gol in casa dal Sassuolo.
Prossima sfida a La Spezia, mentre Inter e Milan si affronteranno in un derby che ormai sa ben poco di scudetto.