Sabato 16 del romantico mese d’Ottobre ha dato il via presso la Mostra d’Oltremare alla storica fiera “Tutto Sposi” che ha consentito agli innamorati in procinto di marcia nuziale una preliminare marcia fra gli stand di atelier, makeup artist, fioristi e di quant’altro o chiunque altro concorra a rendere quel giorno un sogno ad occhi aperti. In questo incanto, ogni brand e location marcava la propria identità in una gara sfrenata per la torta più alta, il vestito più raffinato e la location più panoramica.
Come paradosso, in mezzo ad un’infinità di coppie c’ero io: single convinta eppur romantica, fan dell’amore e perdutamente innamorata della moda… non nego che più guardavo quei vestiti più nasceva in me un esordiente e imbarazzante desiderio di sposarmi ma la solita vocina mi ricordava che per uno spirito libero come il mio sarebbe stato per ora più opportuno adoperarmi alla ricerca di vestiti da damigella.
Nonostante la personale mancanza della materia prima che talvolta si incarna nell’uomo dei miei sogni, restavo comunque rapita dall’ingresso suggestivo fra cuori, fiori e petali di rosa mentre passeggiando fra abiti di varie forme, dimensioni e colori mi rendevo conto di come tanta varietà riflettesse le differenti personalità delle tante spose in visita, alcune serene e raggianti, altre pensierose o preoccupate ma tutte alla ricerca della loro unicità.
In tanta bellezza l’Atelier Emé ha giocato in modo astuto mostrando la sua essenzialità e presentando manichini spogli, su cui era inciso il nome del brand, affiancati poi da abiti strepitosi e bozze esposte che richiamavano il lavoro e l’accuratezza che si cela dietro l’elaborazione di ogni particolare; questi elementi nonostante la diversità erano posizionati in modo così strategico da risultare perfettamente ordinati ed armonici.
Anche lo stand del Paradiso Resort, itinerante e panoramica struttura del 1957, ha attratto il mio interesse con la maniacale cura dell’arredo, dei dettagli e dei clienti, tutti incantati dall’elegante tavola allestita e dall’insegna sui toni dell’oro che riportava il nome della location. E come non citare la Maison Le Dive: ho avuto l’onore di conoscerne lo stilista che mi ha raccontato la storia di un’impresa decennale incredibile preceduta da un’attività sartoriale di famiglia di gran lunga più datata. Stupefacente il suo abito a sirena! Il designer, raccontandomi di sé e della realizzazione del suo sogno, mi ha indirettamente raccontato una storia d’amore, quello per la moda e per gli abiti da fiaba che realizza!
In fondo è la passione che muove il mondo e genera bellezza nell’amore condiviso da chiunque si appassioni a un progetto di vita, di lavoro, di investimento sul futuro… di qualunque tipo quest’ultimo sia.