La Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee di Napoli inaugura il primo capitolo de “Il Madre per il Sociale”, la nuova piattaforma di attività educative e progetti di inclusione sociale. ” L’obiettivo è di costruire un’esperienza condivisa con una comunità sempre più allargata ed inclusiva, per far diventare il museo diffuso, attivo, condiviso, partecipato, coinvolgendo sia gli adulti, sia i bambini. Nel nome e nel ricordo di Felice Pignataro, storico pioniere del riscatto sociale degli emarginati, il progetto Felice@Madre, in collaborazione con GRIDAS – Gruppo Risveglio dal Sonno di Scampia, ha organizzato una serie di attività didattiche, formative e ricreative interamente gratuite, con cui il museo apre le porte ai bambini di tutta la comunità. Diverse sono le attività proposte, dai laboratori ai murales, dai mosaici al riciclo creativo, dalla lavorazione dell’argilla ai costumi, e alla forma di arte di strada tipica del carnevale di Buenos Aires, la Murga.
Nella project room e nell’atrio del museo “Madre” è allestita la mostra, fino al 3 settembre 2018, una raccolta di materiali prodotti a partire dagli anni Ottanta che includono striscioni e teloni dipinti che rappresentano “storie” popolari, maschere di cartapesta e di poliuretano espanso, fra le quali spicca la struttura di San Ghetto Martire-Santo Protettore delle Periferie, sculture realizzate con materiali di riciclo, manifesti linoleografati e stampati in proprio. Opere e materiali che restituiscono il senso di un’arte in continuo dialogo e confronto con i fatti di cronaca e gli avvenimenti che hanno segnato, dal punto di vista sociale e culturale, la storia delle aree periferiche della città di Napoli negli ultimi decenni.
Una parte del percorso espositivo è dedicata al Corteo del Carnevale di Scampia, una manifestazione-icona, attraverso le quali GRIDAS riprende la lezione di artisti, la cui opera è coinvolta nel contesto sociale, ad esempio, Piero Gilardi a Torino, artefice della diffusione della creatività in aree urbane periferiche. Interventi artistici realizzati in tempi brevissimi, tanto da meritarsi il titolo, dato dallo stesso Felice Pignataro, di azioni di “pronto soccorso culturale”.
Nella project room su un monitor scorrono le immagini delle opere di Pignataro e, sull’altro, sono presentate alcune interviste e documentari dedicati all’associazione e al suo co-fondatore. Nella stessa sala è allestita l’opera Petrified Forest (2003) realizzata dallo scultore, saggista e poeta americano Jimmie Durham che ha vissuto per un certo periodo nella città di Napoli. E’ la riproduzione di un ambiente d’ufficio abbandonato, con scrivanie, schedari e computer ricoperti da una fitta pioggia di polvere di cemento. Lo scenario desolato e silenzioso delineato da Durham e le testimonianze di resistenza e riscatto delle opere di Pignataro dialogano all’interno dello stesso spazio, riflettendo e interagendo sul valore sociale e condiviso delle pratiche artistiche contemporanee.
Felice Pignataro è stato “il più prolifico muralista del mondo” (definizione data da E. H. Gombrich, del Warburg Institut di Londra), realizzando oltre 200 murales in giro per l’hinterland napoletano, ma anche nel resto d’Italia. Inoltre, ha creato a Scampia il carnevale del quartiere che da oltre 20 anni anima l’intera zona della città di Napoli. É stato un punto di riferimento importante per i gruppi e le associazioni in lotta, per la grande disponibilità a supportare le battaglie che ha condotto con la sua poliedrica arte creativa. Dal 1994 ha utilizzato anche la tecnica del mosaico, realizzando opere in varie città italiane e a Marxloh-Duisburg (Germania). Pignataro morì a Napoli il 16 marzo 2004, lasciando un’eredità a tutti quelli che l’hanno conosciuto, o lo conosceranno attraverso questo progetto al “Madre” e altri progetti futuri: la sua creatività messa al servizio del riscatto sociale. “Gridas” non è un “urlo” disperso nell’aria, è l’affermazione emotiva, visiva e tattile di una bellissima realtà.