Cinema e fumetto sono accomunati dalla capacità di raccontare storie attraverso sequenze di immagini. Associazione ancora più evidente quando si considera che sceneggiatori e registi cinematografici, per facilitare la produzione, fanno spesso uso di Storyboard: illustrazioni che descrivono la sequenza di inquadrature che deve essere girata. Inoltre questi due media oramai ultracentenari nacquero a poca distanza l’uno dall’altro: si è soliti far risalire la nascita del cinema alla prima proiezione di Arriveè d’un Train dei Lumiere (1885); invece il fumetto deve i propri natali alla pubblicazione di Yellow Kid sul New York World (1886).
Da allora trasposizioni e influenze reciproche sono state innumerevoli. E al giorno d’oggi il Cinecomics è diventato un genere cinematografico a tutti gli effetti. Sono stati e sono tuttora tanti gli autori cinematografici e fumettistici che hanno prestato il proprio talento all’altro media. In vista della prossima pubblicazione del nuovo numero di Dylan Dog scritto dal maestro del giallo e dell’orrore Dario Argento, in uscita questo Agosto, abbiamo deciso di dedicare la nostra Top 5 a quegli autori che hanno cominciato come registi cinematografici e, nel corso della loro carriera, si sono approcciati nella scrittura di uno o più albi a fumetti.
5) Rob Zombie
Regista, sceneggiatore, rockstar (il suo gruppo, gli White Zombies, ha venduto milioni di copie nel mondo) Rob si è cimentato anche con la sceneggiatura di fumetti. Durante la sua carriera, il regista de La Casa Del Diavolo ne ha scritti diversi. Alcuni con l’intento di approfondire le storie di alcuni personaggi delle sue pellicole, altri invece incentrati su personaggi inediti. Tra questi The Nail, che rispecchia tutte le caratteristiche che ci aspetteremo da un opera di Rob Zombie: cupo, volgare, esplicito e violento. Inoltre, nel 2007 questo eclettico maestro dell’horror trash ha firmato una serie di fumetti intitolati The Hounted World of El Superbeasto, da cui è stato tratto un lungometraggio animato diretto dallo stesso Zombie.
4) Joss Whedon
Chi ha seguito la formazione film dopo film del Marvel Cinematic Universe, conoscerà il regista del primo film degli Avengers. Whedon è anche l’artefice dell’acclamata serie TV Buffy L’Ammazzavampiri, nonché lo sceneggiatore dell’omonima serie a fumetti con cui ha proseguito le avventure della cacciatrice di Sunnydale. Ma prima di dare vita a Marvel’s The Agents of S.H.I.E.L.D. e di girare The Avengers (2012), Joss Whedon aveva collaborato con la Casa delle Idee già nel 2004, quando ebbe il compito suo ridonare linfa vitale alla testata Astonishing X-Man.
3) Le Sorelle Wachowski
Prima di Cloud Atlas, prima di V per Vendetta e soprattutto prima di ridefinire il genere fantascientifico con The Matrix, le sorelle Wachowski dopo aver abbandonato il college, scrivevano per la Marvel sotto l’etichetta Razorline di Clive Barker. I loro primi passi avvennero su alcuni numeri di Ectokid, la serie a fumetti di Hellraiser, Clive Barker’s Book of the Damned e Clive Barker’s Nightbreed. Nel 2004 la loro penna partorisce Doc Frankenstein, una serie a fumetti con protagonista il mostro di Frankenstein del romanzo di Mary Shelly, sopravvissuto agli eventi del libro, che cerca il proprio posto nel mondo prendendo parte ad alcuni degli eventi più significativi della storia americana del XX secolo.
2) Kevin Smith
La mente dietro Clerks e Dogma è sempre stato un accanito lettore di comics e sono numerosi i riferimenti al fumetto americano mainstream nella sua filmografia. Ne In Cerca di Amy ed esempio, i due protagonisti, interpretati da Ben Affleck e Jason Lee, sono rispettivamente uno sceneggiatore di fumetti ed un disegnatore di fumetti. Molti ricorderanno che il regista ha venduto la sua impressionante collezione di fumetti nel 1994 per finanziare il suo primo lungometraggio, Clerks. Se questo non è sacrificio! Tra un film e l’altro, durante la sua carriera, Smith ha firmato diverse sceneggiature di comics basate sui personaggi dei suoi film: in particolare su Jay & Silent Bob e sui loro alter-ego supereroistico-demenziali, Bluntman & Chronic (evidenti scimmiottature in salsa stoner di Batman e Robin). Nel 1999 collabora con il disegnatore Joe Quesada, incaricato in quel periodo di revitalizzare alcune testate della Marvel con la collana Marvel Knights. Insieme danno vita ad uno dei cicli di Daredevil più apprezzati dal pubblico nella storia editoriale del personaggio. Il Diavolo Custode è un successo, e Smith è chiamato a scrivere per altre testate supereroistiche di serie A: dopo qualche numero di Green Arrow per la DC, torna nel 2002 alla Marvel con due mini. La prima dedicata al duo Spiderman/Gatta Nera, e l’altra a Daredevil e Bullseye, per poi tornare a collaborare con la Distinta Concorrenza, lavorando a diverse storie di Batman.
1) Federico Fellini
Come hanno raccontato molti che lo conoscevano o hanno collaborato con lui, Fellini ha sempre disegnato su carta volti e visioni del suo immaginario fuori dal comune. Talvolta essi divennero appunti di lavorazione per le opere cinematografiche; tal altra finirono archiviate semplicemente come scarabocchi. Nel 1938, ben prima di diventare il regista di 8½ e de La Dolce Vita, il primo lavoro di Fellini fu quello di vignettista umortistico per La Domenica del Corriere. Collaborò poi anche con L’Avventuroso e Il 420. A Roma prestò penna e matita al più importante giornale umoristico italiano, il Marc’Aurelio. Tra le sue fila anche Zavattini, Scarpelli e Marchesi. Nel corso della sua carriera da regista, il Maestro rimane in contatto con il mondo del fumetto, collaborando anche con Andrea Pazienza per la locandina de La Città delle Donne. Fellini tuttavia entra nel firmamento della Nona arte nel 1982, quando conosce Milo Manara. Da quel momento cominciano un’amicizia ed una collaborazione destinate a regalarci due perle del fumetto italiano: Viaggio a Tulum e Il Viaggio di G. Mastrona detto Fernet.