Le città di carta sono un luoghi in cui si svolgono le vicende narrate nei nostri albi preferiti. Sono lo sfondo e l’ambientazione in cui ci immergiamo al fianco dei nostri eroi preferiti. Che sia una metropoli futuristica o la capitale di un regno fantastico in un mondo parallelo, lo spazio urbano nel fumetto è usato come strumento o, in rari casi, personaggio di una narrazione che prende forma muovendosi in questi luoghi, trascendendo la dimensione fisica e spesso arrivando a trasmettere una dimensione simbolica.
Per la top 5 di questa settimana abbiamo voluto selezionare le 5 città fumettistiche IMMAGINARIE più iconiche:
(Inoltre, per chi fosse interessato ad approfondire il ruolo delle città nel fumetto, suggeriamo la lettura del libro di Andrea Alberghini, Sequenze Urbante – La Metropoli nel Fumetto)
5) Konohagakure (Villaggio della Foglia)
Chiamato anche semplicemente Konoha, il Villaggio della Foglia è la casa di Naruto e compagni, nonché la capitale di uno dei cinque grandi paesi, quello del Fuoco, all’interno del mondo dell’omonimo manga. Chiunque si ricorderà della parete rocciosa che sovrasta il villaggio, su cui sono scolpiti i volti dei precedenti Hokage, i regnanti della città, palesemente ispirata al monte Rushmore. Ed è proprio la storia passata di Konoha e il villaggio stesso ad assolvere prima al semplice ruolo di ambientazione delle avventure dei giovani Ninja (nella serie di Naruto). Man mano che ne viene svelato il background, il Villaggio della Foglia e la storia dei suoi Clan diveranno perno dell’intera narrazione della serie, soprattutto in Shippuden.
4) Paperopoli
Creata nel 1944 da Carl Barks, Paperopoli apparve per la prima volta sulla rivista Walt Disney’s Comics and Stories, ed è, insieme a Topolinia, una delle due città abitate dai personaggi dell’universo Disney. E’ situata ed è la capitale dello stato immaginario della Calisota, il cui nome deriva dalla fusione tra California e Minnesota. Oltre a costituire il teatro di scena per le avventure di Paperino e dell’universo dei paperi di casa Disney, Paperopoli è a tutti gli effetti una metropoli industriale molto avanzata, grazie soprattutto alle liquidità dei suoi abitanti, tra cui spiccano su tutti Paperone, Rockerduck e il Club dei Miliardari.
Attraverso il gran numero di storie che vedono Paperopoli sullo sfondo, e grazie all’apporto di autori come Don Rosa, Romano Scarpa e lo stesso Barks, ha visto la propria storia prendere forma ed essere delineata nei particolari: dalla sua fondazione coloniale grazie al corsaro britannico Sir Francis Drake, passando per la fondazione del mitico Deposito di Paperone, fino alle storie che ancora vedono Paperopoli protagonista.
3) Asgard
All’interno dell’universo Marvel, a differenza di quello della concorrenza, la maggior parte delle città abitate dai nostri supereroi preferiti sono basate su città esistenti (basti pensare a quante storie sono ambientate nella povera New York City, che si è vista troppe volte invadere ed essere vittima di attentati e piani malvagi del villain di turno). Ma ci sono alcuni luoghi che non appartengono a quello che gli abitanti del terzo posto di questa classifica definirebbero “Midgard”. Tra questi luoghi svetta su tutti Asgard, la città che diede i natali ad alcuni personaggi di spicco del pantheon Marvel, come Thor, Odino e Loki, che come questi ultimi è ispirata dall’omonimo regno della mitologia norrena che fa da casa agli dei. Con il termine “Asgard” è possibile riferirsi sia al regno che alla sua capitale, nonché al planetoide su cui è localizzato l’intero regno, sia alla dimensione che lo contiene.
Benchè la nascita di Asgard risale agli albori dell’universo e sia stata al centro di numerose guerre e conflitti antichissimi, la storia più recente di questa città è a dir poco travagliata: è stata distrutta dall’apocalisse norrena, il Ragnarok, e ricostruita poco tempo dopo in Oklahoma, per poi venire invasa da un esercito di Super-Skrull e, più in là, dai Vendicatori Oscuri capitanati da Norman Osborn. Appare evidente però che, sebbene abbia passato momenti terribili, il popolo Asgardiano, grazie anche alla guida dei suoi regnanti, sia riuscito a rialzarsi diverse volte ed a conquistare anche un posto nella nostra piccola classifica.
2) Basin City (Sin City)
Fin qui abbiamo parlato di Città che costituiscono l’ambientazione, il contorno ed il contesto in cui si sviluppa la narrazione fumettistica. Ma in Sin City è la città che è protagonista indiscussa. Una città immortalata in un bianco e nero che potremmo definire totale, senza sfumature, che riesce perfettamente nell’intento di regalare al lettore una raffigurazione irrealistica e concettuale della solitudine di personaggi come Marv, Dwight e Hartigan e dello spazio urbano in cui sono immerse le loro storie dalle forti tinte neo-noir. Quello di Basin City (da cui “Sin City”, la città del peccato) è uno spazio urbano stilizzato che affoga le speranze dei suoi abitanti tra i suoi mattoni e nell’asfalto delle sue strade, in cui criminalità e violenza sono di casa.
Ed è proprio il passato della “Città del Peccato” che ci fa capire da dove deriva questo nome: ai tempi della febbre dell’oro, la famiglia Roark importò splendide donne europee per tenere a bada i lavoratori della loro miniera. Da qui il fatto che il famigerato quartiere noto come “Città Vecchia” appartenga interamente a prostitute armate fino ai denti, che controllano la zona.
1) Gotham City
Per Will Brooker, autore di Batman Unmasked: Analyzing a Cultural Icon, la principale caratteristica di Gotham è riassumibile con la frase “c’è sempre crimine”. Questo è ciò che definisce l’inseparabile rapporto con il suo protettore, Batman. Potremmo dire che è la città stessa che spinge Bruce Wayne ad indossare i panni del cavaliere oscuro. Infatti, egli intraprenderà la sua ossessiva crociata contro il crimine a partire dall’omicidio dei suoi genitori, avvenuto proprio tra le strade oscure di Gotham. Ed è da qui che si stabilisce un legame simbiotico tra la città ed il suo protettore, che continuerà ad esistere fin quando ci sarà crimine.
Fin dal numero 48 di Detective Comics (anno in cui l’ambientazione delle storie di Batman passa da New York a Gotham), la città rispecchia i caratteri identitari del cavaliere oscuro, proprio come Metropolis rappresenta quelli di Superman. La scelta di ambientare le storie di questi personaggi in due differenti città immaginarie probabilmente non fu casuale: permise di modellare la città attorno ai proprio protettori. Gotham, con i suoi grattacieli immersi nelle tenebre e con i suoi elementi gotici, rimanda ad elementi simbolici oscuri presenti nel personaggio di Batman; Al contrario, Metropolis risulta solare e luminosa, ricca di edifici futuristici e monumentali, che ben esteriorizzano alcuni tratti identitari dell’Uomo d’Acciaio.