Twitter per primo annuncia al mondo che Netflix ha intenzione di produrre una serie tv originale, francese, riguardante le avventure del celeberrimo e iconico ladro Arsenio Lupin.
Lupin fu ideato da Maurice LeBlanc e iniziò ad avere un volto nel lontano 1905, dando vita a numerose avventure, tra cui il cartone, in onda per la prima volta negli anni ’70, che è ancora oggi considerato un’icona della cultura pop.
Carismatico, affascinante, furbo, inafferrabile e… caucasico, sono le caratteristiche che delineano la figura di Lupin, ma quest’ultima è stata messa in discussione proprio da Netflix. Infatti, pare che il noto ladro sarà interpretato da Omar Sy, conosciuto dal pubblico per la sua costante presenza ai cenoni di Natale. Fu infatti uno dei due protagonisti del film record di incassi “quasi amici”.
Lupin insomma per la prima volta non avrà tratti caucasici: non è raro che netflix adotti una scelta del genere, forse volendo caricare le proprie decisioni di un forte messaggio anti razzista. Basti pensare all’adattamento di Death Note, dove non sono rispettati i tratti somatici di uno dei personaggi più importanti.
Sy ha dichiarato di essere entusiasta della proposta di Netflix, ed è un entusiasmo facilmente comprensibile. Un personaggio così poliedrico, simpatico, e tagliente farebbe gola a molti attori e un riadattamento in chiave moderna di qualche sua avventura alimenta l’Hype degli appassionati.
Ma la riflessione che quasi spontanea sgorga è: Fino a che punto ha senso stravolgere un opera iconica di una generazione? Forse il messaggio, lecitissimo, anti razzista questa volta rischia di essere frainteso. Razzismo, già dalle leggi emanate da una nostra vecchia conoscenza, significa prediligere una razza rispetto a un’altra. Ed è proprio qui che diventa paradossale la decisione di Netflix. Il voler riproporre alterando la chiave di lettura un’opera è quasi sempre una buona idea, ben venga il cambiamento, ma alterare radicalmente i tratti e le caratteristiche del personaggio chiave suona più che altro come una mancanza assoluta di rispetto verso il creatore e verso il personaggio stesso, che prende vita nei ricordi degli appassionati e nella mente dei giovani che sognano una vita fuori dalle righe. Proporre un (ottimo) attore come Sy, tra l’altro nel ruolo di un ladro, sembra insomma una scelta troppo forzata e che potrebbe infastidire, per motivi squisitamente cinematografico-artistici, lo spettatore.