PENELOPE
scritto e diretto da Martina Badiluzzicon Federica Carruba Toscano
progetto sonoro dal vivo Samuele Cestola
disegno luci e scene Fabrizio Cicero
costumi Rossana Gea Cavallo
dramaturg Giorgia Buttarazzi
aiuto regia Arianna Pozzoli
assistente costumi Marta Solari
artwork Serena Schinaia
fotografie Guido Mencaricuratore del progetto Corrado Russo
produttore e organizzatore generale Pietro Monteverdi
ufficio stampa Marta Scandorza
una produzione Oscenica
in coproduzione con Romaeuropa Festival, Primavera dei teatri, Pergine Festival, Scena Verticale
con il sostegno di Centro di Residenza dell’Emilia-Romagna “L’Arboreto – Teatro Dimora / La Corte Ospitale”, Teatro Biblioteca Quarticciolo, Carrozzerie N.O.T., Teatro del Grillo
Orari spettacoli: feriali h. 21:00, mercoledì h. 18:00, sabato h. 19:30, domenica h. 18:30
Dopo il debutto a Romaeuropa Festival, “Penelope” di Martina Badiluzzi, monologo interpretato dalla ipnotica attrice Federica Carruba Toscano, e che vede, ancora una volta, la partecipazione alla scrittura della dramaturg Giorgia Buttarazzi, alla composizione musicale di Samuele Cestola in arte Samovar, e all’allestimento dell’artista visivo Fabrizio Cicero, lo spettacolo arriva al Piccolo Bellini di Napoli.
Penelope è il secondo capitolo dell’ideale trilogia sul femminile della drammaturga e regista Martina Badiluzzi; il primo capitolo, The making of Anastasia, che vedeva tra le interpreti la stessa Carruba Toscano, aveva vinto il bando Biennale College under 30 e debuttato nella prestigiosa cornice della Biennale di Venezia.
Martina Badiluzzi continua così il suo percorso di indagine sull’universo femminile contemporaneo, intessendo un legame concettuale con storie di donne del passato che contengono nella loro essenza più intima l’urgenza dell’attuale.
Persa in un deserto affettivo, una donna riflette sulla fine della sua storia d’amore, osserva sé stessa in relazione a uomo e ne deduce di essere stata una Penelope: uno dei personaggi femminili letterari più stereotipati.
“Penelope” è rimasta sola, si annoia. Soffre l’afa di un agosto che sembra non voler finire e la angoscia il persistente odore di bruciato che penetra dalle finestre di casa sua. Per questo ha deciso di lasciare lo sfarzo delle sue stanze per andare a vivere nel corridoio di casa circondata da un coro di ventilatori a ristorarla dal caldo. Non potendo rivolgersi a nessuno, immagina l’incontro con l’uomo che ama, per emergere da un’estate senza fine, come un miraggio o un’apparizione. La forma del discorso che le è più affine è l’interrogazione; ogni cosa, vista dalla sua solitudine, comincia con un’incomprensione, con un non capire profondo.
Attorno a questa donna è il vuoto, l’assenza degli affetti e di un interlocutore, Ulisse non c’è, è andato alla guerra con gli uomini e non è tornato. Penelope si inscrive in questo vuoto, in questo noioso ripetersi della Storia e delle dinamiche relazionali.
Penelope è una produzione di Oscenica, in coproduzione con Romaeuropa Festival, Primavera dei Teatri, Scena Verticale, Pergine Festival e con il supporto di La Corte Ospitale, Teatro Biblioteca Quarticciolo, Carrozzerie n.o.t.