Questa estate, a Scanzano Jonico, ho trovato il mare invaso da Polmoni di Mare e sembravo l’unica a tenersene lontana, perché le persone nuotavano serenamente allontanandole con una mano, pertanto, come sempre, ho voluto indagare e capirne un po’ di più.
La Medusa barile, o polmone di mare o Rhizostoma pulmo (nome corretto scientifico) è una specie diffusa nel mar Mediterraneo, ma anche nell’Oceani Atlantico, nel mar Adriatico e nel mar Bianco.
È caratterizzata da un cappello opalescente, semitrasparente, quasi sferico ampio, solo i bordi sono tra il blu-violaceo; i tentacoli, o come sarebbe meglio chiamarli il “manubrio”, sono costituiti da otto prolungamenti sempre tra il bianco-trasparente. A differenza del cappello si presentano grumosi ed arricciati, ma sono, solitamente, corti e grassocci.
Gli adulti sono più visibili e “matti”, mentre i più piccoli sono trasparenti.
In realtà le dimensioni variano da pochi centimetri di diametro (i più giovani) fino anche ai 60 cm. È stato rinvenuto, nel Mediterraneo, un esemplare di ben 10 kg.
Nei mari della Cornovaglia è stato trovato un esemplare di oltre un metro nel 2019.
Come mi lasciavano presupporre i comportamenti dei bagnanti, si tratta di una specie poco urticante, i tentacoli hanno effetti solo su persone particolarmente sensibili.
Noi non le consideriamo cibo, ma nel sud est asiatico viene consumata essiccata.
Solitamente non si spinge a riva, ma le altre temperature destabilizzano questi animali che costituiscono un importante fonte di cibo per le tartarughe marine.