Sono tantissime le donne che si arruolano nell’esercito. Oggi le Forze Armate Italiane contano tra le truppe, una percentuale femminile di oltre il 6,30% del personale totale.
Tra l’armata femminile vi è un discreto gruppo di giovani donne, in cerca della propria identità sessuale. La maggior parte di queste, nel corso di uno o due anni consolida la propria posizione sessuale e stringe relazioni stabili con una compagna di caserma.
Federica, ha appena 18 anni quando decide di arruolarsi nell’esercito per scappare dalla vita noiosa del Paese in cui vive, è ferma nel voler trovare la propria identità sessuale. Così lontano dagli sguardi indiscreti dei familiari, smettendo di navigare di nascosto sul web alla ricerca di altre coetanee con gli stessi interessi, fa le proprie esperienze amorose.
Da 4 anni vive liberamente una relazione con una collega ma ammette che, all’inizio, durante il suo arrivo nell’esercito la difficoltà principale sta nell’avere rapporti protetti con altre donne.
“La questione prevenzione sessuale è molto trascurata nei rapporti lesbo” ci dice Federica “probabilmente si sottovaluta molto il rischio di contagio di malattie sessualmente trasmesse e si guarda ai preservativi solamente come strumento di contraccezione per gravidanze indesiderate”.
Preservativi contro il Rischio di Contagio in Missione
Accade ed è accaduto, non molto tempo addietro, che il contagio di malattie sessuali tra i soldati in missione, abbia decimato un intero plotone di soldati.
Un esempio? Nel 2016, diecimila soldati inglesi costretti a ritirarsi dalla prima linea per aver contratto, durante il servizio, malattie sessualmente trasmissibili. La cifra totale è pari al 10% degli 87.000 militari che prestò servizio nelle Forze Armate.
Secondo le fonti ufficiali, i soldati furono contagiati fin dal 2012 e si contarono cento casi di HIV. La maggior parte dei 73 uomini e 15 donne che furono vittime del virus dell’HIV non furono più in grado di combattere per il loro Paese, poiché la loro condizione fisica impediva di rimanere in prima linea.
Ecco perché diventa fondamentale promuovere, tra i membri dell’esercito, l’uso e la distribuzione di preservativi maschili e femminili.
Importanza assume l’impegno dei medici militari di fiducia nel mettere al corrente le truppe del rischio di contrarre malattie sessualmente trasmissibili che potrebbero porre fine alla carriera militare.
Preservativi Femminili e Oral Dam: Le migliori armi di difesa per le donne
Sebbene le tribù saffiche ritengono che il rischio di contrarre malattie sessualmente trasmissibili sia realmente basso, rimane alta la percentuale di contagio. Aggirare la disinformazione è molto semplice, occorre ribadire il diritto alla difesa della propria salute sessuale e pretendere che nei rapporti occasionali venga utilizzato l’ormai famoso “lenzuolino dentale”.
Un fazzoletto mono uso (utilizzato anche in odontoiatria) che, poggiato nelle parti genitali femminili, funge da sottile barriera e permette di godere liberamente del sesso orale. Spesso con gradevole aroma di cola, fragola, frutti di bosco e anche in versione vegan!
In alternativa? Meglio ricorrere al classico profilattico, in versione femminile come il Pasante Female. Dispositivo sicuro, anallergico e fortemente consigliato per chi adora il contatto. Da tenere in borsetta o nella tasca della divisa, sempre al riparo dal calore e dai raggi solari.
Per ultimo, non dimenticate mai le buone maniere. Non saltate subito alle conclusioni amorose; non prima di esservi lavate le mani. Per rispetto della partner, meglio infilare le mani dentro i jeans, solo dopo averle pulite e protette da germi, virus e batteri.