In vista della riapertura delle scuole prevista per il 14 Settembre, la ministra dell’istruzione Lucia Azzolina ha annunciato l’ipotesi dell’utilizzo obbligatorio della mascherina in classe, in mancanza di spazi adeguati a garantire il distanziamento. Anche il Comitato Tecnico Scientifico è d’accordo con l’uso esteso delle mascherine a scuola per i bambini al di sopra dei sei anni di età. Lo ha affermato il coordinatore del CTS, Agostino Miozzo, a SkyTg24. Questa malattia ha imposto tre pilastri: il distanziamento, l’uso della mascherina e l’igiene. “Sarà inevitabile che ci saranno dei casi nelle scuole. Se si dovessero verificare, questo non vorrà dire chiudere tutto, ma esaminare il contesto di volta in volta e, solo se necessario, mettere in quarantena una classe o l’intera scuola” ha commentato Miozzo. “Stiamo discutendo in queste ore – ha aggiunto – di un documento preparato da Istituto Superiore di Sanità, Inail e ministeri, che definirà proprio queste procedure”.
Intanto il 7 e l’8 Settembre dovrebbe iniziare la distribuzione dei primi banchi monoposto agli istituti che ne hanno fatto richiesta nelle varie regioni, in vista dell’inizio dell’anno scolastico. Il coordinatore del CTS ha parlato anche della figura del medico scolastico; egli ha spiegato che “è una figura assolutamente necessaria in questo momento storico”. Tuttavia, di ufficiale al momento ancora non c’è nulla. “Il Governo, la Protezione civile, i sindaci ed i presidenti delle Province, gli uffici scolastici regionali e i dirigenti scolastici, stanno profondendo il massimo impegno per garantire il rientro a scuola in condizioni di massima sicurezza” lo ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in un’intervista al Fatto Quotidiano del 19 Agosto. “È una sfida molto impegnativa per il Paese, perché coinvolge oltre 10 milioni di persone” ha continuato il premier. “Per capire le difficoltà – ha detto ancora – basti pensare che in Italia si producono 200 mila banchi all’anno mentre in soli due mesi ne abbiamo reperiti 2 milioni e 400 mila, cercandoli in lungo ed in largo in Europa. Tra qualche giorno verrà diffuso il piano di consegna delle nuove attrezzature scolastiche”.
“Abbiamo investito oltre 2,9 miliardi di euro nella scuola, per la riapertura di Settembre: per i lavori di edilizia scolastica, l’affitto di nuovi spazi, i patti di comunità e le varie attrezzature. Rinforzeremo l’organico scolastico con 70 mila assunzioni a tempo determinato. Sono state inoltre autorizzate 97 mila assunzioni a tempo indeterminato di docenti, personale ATA e dirigenti scolastici. Con i fondi del Recovery Plan che arriveranno dall’UE – ha aggiunto il premier Conte – dedicheremo molta attenzione alle infrastrutture materiali e immateriali, ed investiremo su scuola, università e ricerca per il miglioramento dell’efficienza della pubblica amministrazione e del sistema di giustizia”.
Sul rientro a scuola previsto per metà Settembre è intanto pronto a scommettere anche il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia: parlando ad Agorà su Rai3, Boccia ha detto di comprendere “i ragazzi che vogliono divertirsi, ma il nostro dovere oggi è riaprire le scuole. Abbiamo promesso che a Settembre riapriremo le scuole con il massimo della sicurezza possibile. Questo oggi è il nostro dovere”. Boccia ha anche detto di escludere, ad oggi, un nuovo lockdown generalizzato. Quello del rientro a scuola in sicurezza sembra finalmente essere diventato l’impegno principale del Governo, con Lucia Azzolina in primissima linea, oltre che naturalmente di tutti i soggetti coinvolti: Protezione Civile, sindaci e presidenti di provincia, uffici scolastici regionali e singoli istituti.