E’ allestita nelle sale della “Andrea Nuovo Home Gallery”, in via Monte di Dio 61, a Napoli, la mostra dal titolo “Rompete le righe”, di Alessandro Mendini e Riccardo Dalisi, curata da Andrea Nuovo e Alessandra Frosini, fino al 10 ottobre 2019. E’ l’occasione di un confronto fra due artisti, architetti e designers, in un dialogo costante e produttivo, esemplificato da una serie di disegni su carta che coprono le pareti bianche della “homegallery”, che si sviluppa su più livelli. Osservando le singole opere emerge una riflessione verso una rappresentazione immaginifica della realtà, in cui i disegni, non sono dei semplici bozzetti preparatori, bensì, l’esito proficuo del processo creativo. “Rompete le righe” è una esortazione, un grido, un invito alla non convenzionalità artistica e filosofica, mentale e spirituale. I disegni di Dalisi mostrano una realtà complessa, caratterizzata da una rappresentazione dello spazio e dei personaggi: Totocchi, suonatori, guerrieri, cavalli e cavalieri, angeli e mostri, hanno una propria concretezza e consapevolezza. Queste figure e questa sensibilità creativa consentono una comparazione fra l’artista e il regista francese Michel Gondry, e al suo film, “L’Arte del sogno”, entrambi accomunati da una visione ludica e sognante della realtà, personale e delicata, esprimono tutto lo stupore e lo splendore eterno della mente e della immaginazione.
“Caffettiera danzante”- Riccardo Dalisi.
E’ un approccio eterogeneo, in cui la metodologia per produrre spunti, idee e visioni, oltrepassano il bisogno di chiarezza, coerenza e regolarità del soggetto raffigurato, tutto avviene attraverso la singolarità e l’anomalia. Una produzione caratterizzata da un hic et nunc, dall’elaborazione immediata dell’oggetto nella coscienza e dall’esecuzione istantanea nell’uso della penna sul foglio. Ogni opera non è mai uguale all’altra, alcuni bozzetti hanno trovato una consistenza nella realtà, dalle installazioni di Rua Catalana a quelle di Santa Maria della Sanità, a Napoli. In altri, invece, sono l’esito di un processo creativo originale e mai banale, una vera e propria lectio magistralis di Dalisi, che attraversa secoli di Storia dell’Arte. Si passa dalle figure antropomorfe o arcaiche ai singoli elementi della contemporaneità. Forme e simboli, segni e tracce restituiscono una visione gioiosa e vitale, una atmosfera magica.
“Suona la notte”- Riccardo Dalisi
Disegno, libertà, ludicità e cambiamento: su questi termini si fonda la cifra stilistica di Alessandro Mendini, artefice di una produzione artistica eterogenea, mai fissa e perennemente in divenire. Un esempio sono gli schizzi preparatori per i “mostri” del progetto Diavoli custodi, volume nato dall’incontro dei testi di Erri De Luca, ripresi e rielaborati per la mostra, in cui emerge un dialogo costruttivo con Dalisi, tra analogie e diversità. Forme e immagini sono la sintesi di una produttività incessante, in continua evoluzione e variazione, che trovano una trasposizione concreta nel design e nell’architettura, caratterizzata dall’atto, semplicemente, del “disegnare”. Non è un progetto dall’approccio razionale, ma un flusso continuo di idee che restituiscono un “pensiero sentimentale”. La “bellezza” della rappresentazione consiste nell’amore e nella magia con cui esso viene proposto, nell’anima che essa contiene. Si focalizza l’attenzione sul “contenuto” rispetto al “contenitore”. Il disegno stesso diventa un’opera continua, senza principio, senza fine e senza giustificazione. Sono schizzi di studio bidimensionali realizzati con tecnica mista su carta di cm 21×29.
“Disegno di studio per il libro ‘Diavoli custodi’, con Erri De Luca” – Alessandro Mendini.
Dal mondo “proustiano” e alla sua poetica, l’artista cerca di spostare la funzione dei suoi disegni dal piano della mera utilità a quello dell’ironia e dell’emozione, innescando interessanti spunti di riflessione.
“Disegno di studio per il libro ‘Diavoli custodi’, con Erri De Luca” – Alessandro Mendini.
Dalisi e Mendini, amici e compagni di numerose avventure e collaborazioni, sono gli artefici di una produzione artistica diversa e simile, in cui emerge l’invisibile, l’impalpabile, l’imponderabile e l’impercettibile. Sogno, magia, realtà e finzione sono le tematiche riprese dai due artisti per analizzare l’esperienza umana, in antitesi, al linguaggio e alla creatività degli artisti Gilbert & George, che producevano un’arte di forte impatto comunicativo, volta al superamento delle tradizionali barriere tra arte e vita e a riflettere in profondità la condizione umana. Essi erano interessati all’analisi delle paure e le ossessioni che provano gli individui soprattutto quando sono posti davanti a temi forti legati alla realtà.