Ad una settimana dalla prima giornata del Disco Days, le novità non sono ancora finite. Se ci seguite, avete certamente notato che ,nell’arco di questi sette giorni, abbiamo pubblicato le interviste esclusive dei vari artisti che hanno preso parte a questo grande evento e, tra i vari nomi, non può certo mancare quello di Sabba.
- Leggendo la tua bio, ho notato che un’evento che ha segnato notevolmente la tua carriera è stata la vittoria al talent “The Winner Is”. I talent cambiano l’ approccio alla vita?
Certamente. Dopo aver partecipato a “The Winner is”, ho cominciato ad osservare le cose in modo totalmente diverso, in primis ‘ me stesso’. Ho capito di possedere una forza interiore, una volontà che, se non fosse stato per il talent, non avrei mai pensato di avere. Ritrovarsi in televisione, dopo due anni di concerti con il mio progetto cantautorale, mi ha aiutato a capire che ho delle capacità e che con la determinazione e la costanza, posso esprimerle a pieno.
- Da ‘Human after all’ a ‘ Sparami’, il tuo nuovo singolo uscito lo scorso 20 aprile. Dai tuoi brani emerge un pizzico di insicurezza, emozione tipica di ogni artista. Può l’insicurezza essere fonte di ispirazione?
La sintesi è che
Con la musica affrontiamo le nostre debolezze…
… e le nostre debolezze entrano, in un modo o nell’altro nelle nostre canzoni. Con ‘ Human after all’ ho voluto enfatizzare la fragilità dell’esistenza, tipica dell’uomo. Per quanto riguarda il mio ultimo singolo, vorrei fare un discorso diverso. I miei ultimi progetti sono frutto di mesi e mesi di lavoro. ‘Sparami’, rispetto ai vari singoli che ho tra le mani, mi sembrava il brano giusto per continuare il mio discorso intellettuale che porto avanti. E’ un passaggio, anche a livello di sound, per preparare il pubblico ai prossimi progetti che farò. In alcune interviste mi hanno detto di aver sentito addirittura Buscaglione. Questo brano,in sostanza è una fase di transizione.
- Le major influenzano la composizione dei brani?
In qualità di artista, ho cercato di tenermi quanto più stretta possibile la mia libertà. Come dicevo otto anni fa, con il mio vecchio progetto:
“A che serve la celebrità se costa più della tua libertà?”
- Qual è il tuo rapporto con il vinile e qual è il tuo preferito?
Dentro di me ho una natura vintage,per quanto provi a modernizzarmi.Sono onorato d’essere qui, nella ‘casa’ del vinile. Fortunatamente è un periodo storico in cui sta ritornato ‘ di moda’ il supporto del vinile. E’ un rapporto unico con la musica che tende quasi a concretizzare il pensiero di un’artista. A casa ho una collezione di vinili, anche se quelli a cui sono più legato sono quelli di Elvis, il re, e anche alcuni degli Stones.