Salvatore di Giacomo nacque a Napoli da Francesco Saverio e Patrizia Buongiorno il 12 marzo 1860. Conseguita la licenza ginnasiale presso il collegio della Carità, si iscrisse nel 1875 al liceo “Vittorio Emanuele”, dove ancora studente, fondò e diresse un giornale letterario Il Liceo. Per compiacere il padre, medico, si iscrisse poi alla facoltà di medicina, ma al terz’anno l’abbandonò per darsi al giornalismo. fu medico fallito, giornalista, bibliotecario, saggista, drammaturgo, uno dei massimi poeti italiani del Novecento Fu autore di molte notissime poesie in lingua napoletana (molte delle quali poi musicate) che costituiscono una parte importante della cultura popolare partenopea.
Dal 1893 ricoprì l’incarico di bibliotecario presso varie istituzioni culturali cittadine (Biblioteca del Conservatorio di San Pietro a Maiella, Biblioteca universitaria, Biblioteca nazionale).
Nel 1902 divenne direttore della Sezione autonoma Lucchesi-Palli della Biblioteca nazionale e dal 1925 al 1932 ricoprì la qualifica di bibliotecario capo.
Tra le tante canzoni di successo di cui scrisse il testo ci sono anche Era de maggio, Luna nova, Palomma ‘e notte, Carulì, E spingule francese.
Insieme ad Ernesto Murolo ,Libero Bovio e E.A.Mario, è stato un artefice della cosiddetta epoca d’oro della canzone napoletana..
Libero_Bovio_con_Salvatore_Di_Giacomo_e_Ferdinando_Russo
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