In data 2 luglio, con “Il colibrì”, Sandro Veronesi si aggiudica il podio della LXXIV edizione del Premio Strega con 200 voti. Seguono: Gianrico Carofiglio, “La misura del tempo” 132 voti; Valeria Parrella, “Almarina”, 86 voti; Gian Arturo Ferrari, “Ragazzo italiano”, 70 voti; Daniele Mencarelli, “Tutto chiede salvezza”, 67 voti; Jonathan Bazzi, “Febbre”, 50 voti.
Rispettando le attuali prescrizioni governative in materia di distanziamento fisico, la serata finale non si è potuta svolgere alla presenza del pubblico consueto, questo ha consentito di svolgere lo scrutinio dei voti di nuovo sulla balconata del Ninfeo. Distanze siderali tra i presenti con tanto di microfoni appoggiati ad aste lontane più di un metro che hanno portato a non pochi disguidi audio nelle prime presentazioni degli scrittori finalisti. A presiedere il seggio Antonio Scurati, vincitore della scorsa edizione.
Il vincitore farà tappa in diverse località italiane particolarmente attive sul territorio nella promozione della lettura e che collaborano da anni con il Premio.
Un raddoppio, questo di Veronesi: era già salito sul palco di villa Giulia per ritirare il premio capitolino con Caos calmo e con la gioia nel cuore dichiara: “Nel 2006 quando ho vinto per la prima volta il premio Strega diluviava. Era un’ edizione particolare. Anche questa è un’edizione molto speciale. Io rendo bene in condizioni estreme. Ed è un tratto degli italiani dare il meglio sé nelle situazioni più difficili. Sono un italiano vero”. Lo scrittore fiorentino ha aggiunto che dedica questa vittoria anche a suo padre che gli ha ispirato la frase conclusiva del romanzo: «Preghiamo per tutte le navi in mare». “Era una frase che mio padre diceva quando con la sua imbarcazione prendeva il largo. E io dedico questo libro anche a coloro che sono in mare e che cercano ospitalità nei nostri porti. Sono felice di avere vinto nuovamente lo Strega perché, inutile negarlo, è il più importante riconoscimento italiano. E sono soddisfatto di aver tagliato il traguardo con ll colibrì perché è un libro sul dolore, che insegna anche a reagire alla sofferenza e a ricavarne energie vitali”.
Sandro Veronesi è fratello maggiore del regista e sceneggiatore Giovanni, laureato in architettura, esordisce nel 1988 con il romanzo “Per dove parte questo treno allegro”, al quale seguono “Gli sfiorati” e “Venite, Venite B52”; “Ring City” (2001), “Superalbo” (2002), “No Man’s Land” (2003, nuova edizione La nave di Teseo 2016), “Brucia Troia” (2007, nuova edizione La nave di Teseo 2016), “XY “(2010, Premio Superflaiano), “Baci scagliati altrove “(2012), “Viaggi e viaggetti” (2013), “Terre rare” (2014, Premio Bagutta), “Non dirlo. Il Vangelo di Marco” (2015), “Un dio ti guarda” (2016), “Cani d’estate” (2018). Inoltre è autore di quattro libri giornalistici; collabora con numerosi quotidiani e riviste letterarie.
Il colibrì
Libro vincitore del Premio Strega 2020
Un romanzo potentissimo che incanta e commuove sulla forza struggente della vita.
Miglior libro dell’anno 2019 per «La Lettura».
«Veronesi racconta con sapienza la crudeltà del vivere e, inevitabilmente, del morire soffrendo, ma lascia una porta aperta che riguarda chi verrà dopo a portare la pace e il benessere, un’età dell’oro, in un mondo finalmente ibrido e affratellato» – Robinson
«Di questo libro si dirà che è un capolavoro» – Marco Missiroli
«Il colibrì andrebbe lanciato nello spazio per far sapere agli extraterrestri come eravamo, come siamo stati, come avremmo voluto essere. Da questo romanzo, pieno di coincidenze e collisioni fatali e maligne, si esce imparando la lezione più difficile, quella di morire restando vivi» – Antonio D’Orrico, Corriere della Sera
«Uno dei romanzi più belli degli ultimi dieci anni» – Vincenzo Mollica
Il colibrì è tra gli uccelli più piccoli al mondo; ha la capacità di rimanere quasi immobile, a mezz’aria, grazie a un frenetico e rapidissimo battito alare (dai 12 agli 80 battiti al secondo). La sua apparente immobilità è frutto piuttosto di un lavoro vorticoso, che gli consente anche, oltre alla stasi assoluta, prodezze di volo inimmaginabili per altri uccelli come volare all’indietro… Marco Carrera, il protagonista del nuovo romanzo di Sandro Veronesi, è il colibrì. La sua è una vita di perdite e di dolore; il suo passato sembra trascinarlo sempre più a fondo come un mulinello d’acqua. Eppure Marco Carrera non precipita: il suo è un movimento frenetico per rimanere saldo, fermo e, anzi, risalire, capace di straordinarie acrobazie esistenziali. Il colibrì è un romanzo sul dolore e sulla forza struggente della vita, Marco Carrera è – come il Pietro Paladini di “Caos Calmo” – un personaggio talmente vivo e palpitante che è destinato a diventare compagno di viaggio nella vita del lettore. E, intorno a Marco Carrera, Veronesi costruisce un mondo intero, una galleria di personaggi indimenticabili, un’architettura romanzesca perfetta come i meccanismi di un orologio, che si muove tra i primi anni ’70 e il nostro futuro prossimo – nel quale, proprio grazie allo sforzo del colibrì, splenderà l’Uomo Nuovo.
Proposto per il Premio Strega 2020 dall’Accademia degli Scrausi:
«IL romanzo che viene presentato
COmincia con un segno beckettiano
LIbrandosi da Roma (e poi lontano,
BRÌndando alla forza del passato:
Si alza in volo). Un Miraijin neonato
Arriva tra i righi (e si ritrae, piano:
Nasce al presente di un nuovo italiano;
Donna è il futuro qui prefigurato).
Racconti di luce e fili inventati;
O di voci: e distese di sabbia;
VErità atroci esibite e non viste.
ROcce di pagine e suicidi a strati
NEgli anni sospesi. E un’unica gabbia
SI sogna da sola un sorriso triste.
L’Accademia degli Scrausi presenta al Premio Strega 2020 Il Colibrì (La Nave di Teseo) di Sandro Veronesi. Anche solo per ricordare agli Amici della Domenica la forza commovente del suo protagonista Marco Carrera. Preghiamo per lui e per tutte le navi in mare.»