Si ferma ad otto la striscia di vittorie del Napoli: la Lazio del grande ex Sarri, con una squadra accorta e tatticamente organizzata tiene in scacco la capolista e vince sfruttando un eurogol di Vecino intorno alla metà della ripresa.
Non è stato il solito Napoli a livello sia di intensità sia di precisione nelle giocate: per tutta la prima frazione di gioco di occasioni se ne sono viste ben poche. I biancocelesti hanno ingabbiato la fonte principale del gioco dei padroni di casa, Lobotka, lasciando Kim libero di impostare ma bloccando sul nascere, con continui raddoppi, le iniziative di Lozano e Kvara, particolarmente imprecisi e di Osimhen, lezioso e poco incisivo.
La sensazione che fosse una giornata storta per i colori azzurri si materializzava con il passare dei minuti: evidenza ne era la totale incapacità di calciare in porta nonostante un incremento sensibile nella frequenza e nella qualità del pressing e giro palla a cavallo tra la fine del primo tempo e la prima metà del secondo.
Il colpo della giornata lo trova Vecino con una volee dai venti metri che ha battuto Meret, incolpevole, dopo una respinta approssimativa di Kvara.
Subito il gol, Spalletti ha provato a rivoltare la sua squadra mettendo Politano, evanescente, Elmas (il macedone è scaltro e fresco e meriterebbe maggiore spazio), oltre a Ndombele, Simeone e Zedazka. La mole di gioco dei partenopei, purtroppo, non ha prodotto l’agognato pareggio ma solo una traversa diOsimhen e un salvataggio di Provedel su Kim.
Non è il caso di far drammi, sia chiaro, ma probabilmente sarebbe opportuno far rifiatare qualche elemento della rosa, potendo contare su una panchina di livello e di sicura affidabilità.
Restano 15 i punti di vantaggio sull’Inter (2-0 al Lecce), mentre il Milan si ferma ancora, sconfitto dalla Fiorentina.
Restiamo della nostra tesi, poco scaramantica, e cioè che il campionato è bello che concluso e che solo un suicidio di massa potrebbe strappare il terzo scudetto dalle maglie azzurre: ma è il caso di riprendere subito la corsa, già sabato prossimo contro l’Atalanta, avversario spesso indigesto per i colori azzurri anche se non sta attraversando un periodo particolarmente brillante, sarebbe anche un buon viatico in vista della gara di Champions del 15 marzo che potrebbe aprire, per la prima volta nella storia, le porte dei quarti di finali al ciuccio.