Di cosa si tratta?
La collection dei 2 primi capitoli di Shenmue e l’annuncio del 3° capitolo in uscita tra un anno, concretizza i sogni di tanti videogiocatori “storici”, quelli che hanno avuto la fortuna di provare la stupenda esperienza originale per SEGA Dreamcast ben 19 anni fa. Shenume è capostipite degli odierni action adventure, open world e sandbox e può essere considerato il padre dei vari GTA, Yakuza tanto per fare qualche nome.
Un film, un gioco e molto altro
La tecnologia da allora non si è più fermata, trasformando il genere e ridefinendone le meccaniche, ma Shenmue è stato un progetto estremamente ambizioso per l’epoca, un gioco capace di introdurre concetti, elementi strutturali e soluzioni tecniche all’avanguardia, spremendo al massimo l’hardware della console SEGA: Shenmue ha una storia degna di un film, con uno scenario totalmente esplorabile, vivo e pulsante, con i suoi personaggi, i negozi, i ristoranti e le attività collaterali, con meteo dinamico, mini-giochi, i quick time event e la bellissima “sala giochi” dove sarà possibile giocare anche ad alcuni capolavori degli anni ’80 tra cui Hang-On, Space Harrier e Out-Run.
Il Genio Yu Suzuki
I giochi menzionati sopra, sono tra i giochi creati dal designer giapponese Yu Suzuki, capolavori a cui vanno aggiunti altri titoli leggendari come come Space Harrier, Power Drift, Afterburner, Ferrari 355 Challange, la saga di Virtua Fighter e appunto Shenmue. Un titolo che a suo tempo costò circa 20 milioni di dollari , flop commerciale clamoroso che mise in crisi il rapporto dello stesso Yu Suzuki con SEGA e contribuì al declino della stessa divisione hardware della della casa nipponica , il Dreamcast infatti, fu l’ultima console prodotta da SEGA che è sopravvissuta ai giorni nostri grazie ad una profonda, e dolorosa, ristrutturazione avvenuta nel 2001.
Una storia affascinante e accurata…
La storia inizia nel 1986, a Yokosuka, cittadina della prefettura di Kanagawa non lontana dalla capitale Tokyo. Ryo Hazuki è un giovane esperto di Jujitsu alla ricerca dell’assassino del padre, un cinese di nome Lan Di. Le tracce lo porteranno ad Hong Kong che sarà lo scenario del secondo capitolo. L’accuratezza storica di Shenmue viene ancora oggi ricordata come un qualcosa di maniacale, basti considerare che Yu Suzuki utilizzò un registro meteorologico per riprodurre in maniera fedele le condizioni climatiche dei giorni in cui si svolgeva l’avventura. Così come alcuni luoghi e negozi che esistono tuttóra.
Il “secondo” meglio del “primo”…
I due capitoli della remastered sono collegati in modo indissolubile, sia dal punto di vista narrativo che del gameplay, anche se nel secondo capitoli sono stati “smussati” parecchi spigoli come l’introduzione della mappa, e la possibilità, in alcune occasioni, di far scorrere il tempo più velocemente. Nel secondo capitolo, il ritmo è decisamente più veloce, gli scenari urbani più gradevoli, l’area di gioco decisamente più ampia.
La nota dolente…ma non troppo
Dal punto di vista del gameplay ci troviamo di fronte a meccanismi che oggi sono considerati lineari, in cui bisogna trovare determinati luoghi o persone, interagire con essi e passare alla traccia successiva, anche il gioco ci invita a curiosare ovunque alla ricerca di segreti e collezionabili, e cimentarci con le attività secondarie disponibili nel corso del gioco. Oltre le sale giochi ci saranno anche i lavori che Ryo potrà svolgere per racimolare il denaro necessario per finanziare la propria spedizione, come l’uso del muletto che useremo per lavorare e gareggiare con i colleghi.
QTE e combattimenti
Molto divertenti i Quick Time Event, una creazione originale di Shenmue: durante delle azioni particolarmente spettacolari e concitate dovremo premere un determinato pulsante con la giusta tempistica, è una meccanica che ricorda da vicino i laser games dei primi anni ’80. Particolarmente riusciti i combattimenti, le cui meccaniche sono riprese dalla saga di Virtua Fighter, nel corso dell’avventura alcuni maestri di arti marziali ci insegneranno nuove, letali mosse.
Una buona Remastered?
Sebbene sia venduto ad un prezzo budget non possiamo dire che sia stato fatto un lavoro egregio. E’ stata aumentata la risoluzione e cambiato l’aspect ratio a 16:9, ma nulla più. Le meccaniche sono le stesse di 19 anni fa, il personaggio risulta spesso legnoso nei movimenti, il ritmo di gioco è molto lontano dagli standar attuali e il frame rate è bloccato incredibilmente a 30fps. I dialoghi sono disponibii sia in Giapponese che inglese. Tirando le somme il gioco ,che rimane un capolavoro di indubbio fascino, meritava un lavoro di rimasterizzazione decisamente più accurato
PRO
+ Valore nostalgico molto elevato.
+ Artisticamente notevole, malgrado gli anni.
+ Shenmue è il “papà” di molti giochi moderni….
CONTRO
– …e quindi il processo di “rimasterizzazione” andava curato maggiormente
– Il gioco non è invecchiato bene, alcuni elementi andavano “svecchiati”
– I giovani videogiocatori difficilmente lo apprezzeranno