COMFORT E ACCESSIBILITÀ TRA LE MURA DOMESTICHE,
L’88% DEGLI ITALIANI È SODDISFATTO DELLA PROPRIA CASA:
LO RIVELA UNA RICERCA DI STANNAH
- L’88% si dichiara soddisfatto del proprio ambiente domestico, ma solo un terzo degli intervistati lo è senza riserve
- Dal 2019 a oggi, circa la metà di coloro che hanno traslocato o ristrutturato lo ha fatto per il desiderio di un ambiente più piacevole
- Nel 5% dei casi il cambio di abitazione o la ristrutturazione dell’abitazione attuale è avvenuto a causa delle esigenze di un familiare anziano o con problemi di deambulazione
I primi giorni di settembre segnano, come ogni anno, la fine delle vacanze estive e il ritorno alla routine quotidiana: gli italiani sono pronti a rientrare nelle proprie abitazioni dopo qualche settimana – o, per i più fortunati, qualche mese – di assenza. Ci si appresta a riprendere le attività lavorative, ad accompagnare i più piccoli a scuola, a incontrare gli amici, a praticare gli sport e gli hobby che l’estate aveva temporaneamente sospeso.
Nel mese del rientro per eccellenza, Stannah Italia – leader di mercato nella produzione e vendita di montascale e servoscala – si propone di svelare il livello di soddisfazione degli italiani in merito alla propria abitazione in termini di comfort e accessibilità.
Secondo una ricerca condotta da Astarea – società di ricerche e analisi di marketing, sociali e di opinione per aziende e istituzioni –[1] in Italia la maggioranza della popolazione (pari al 63%) vive all’interno di un condominio: solo il 37% abita in abitazioni monofamiliari, tendenza che va di pari passo con la diffusione delle città grandi e medie che punteggiano il Paese, in cui vive più del 70% della popolazione e in cui il condominio è la soluzione abitativa più diffusa.
La maggior parte degli intervistati (pari all’88%) si dichiara complessivamente soddisfatta della casa in cui vive, ma solamente il 30% di questi sono davvero contenti, contro un 58% che non si sbilancia troppo, ammettendo una soddisfazione parziale.
Tra gli aspetti analizzati, i principali motivi di soddisfazione sono: la corrispondenza dell’abitazione principale alla propria personalità e stile di vita, la collocazione al piano giusto e la presenza di spazi adeguati. D’altra parte, l’accesso limitato alle nuove tecnologie – come parabole, wi-fi, internet a banda larga, sistemi di domotica – e soprattutto l’assenza di ascensore (o la presenza di un modello vetusto), rappresentano i fattori di maggiore insoddisfazione.
Il desiderio di vivere in un ambiente più piacevole e confortevole appare il motivo principale (indicato nel 48% dei casi) che ha spinto il 9% degli intervistati a cambiare casa negli ultimi quattro anni, e il 18% a ristrutturare o apportare modifiche grandi e piccole agli ambienti domestici.
Lo stesso vale per quel 19% che progetta concretamente di traslocare nei prossimi tre anni: ne emerge un bisogno estetico che si pone su un livello analogo rispetto a motivazioni di natura più pratica e funzionale.
È interessante notare che, nel 5% dei casi in cui è stata avviata una ristrutturazione oppure un cambiamento di abitazione, il motivo riguardava problemi legati all’età avanzata, alle disabilità o alla mobilità ridotta di alcuni membri della famiglia.
Sul fronte dell’accessibilità, la presenza di barriere interne all’abitazione viene tenuta in considerazione durante la progettazione del cambiamento: il 40% di chi ha traslocato, o ristrutturato dichiara infatti di dover affrontare scale o gradini per muoversi tra le stanze di casa, mentre se si parla del progetto di un trasloco/nuova abitazione, l’accettazione di scale o gradini scende al 34%.
Quanti hanno cambiato casa dal 2019, tuttavia, rivelano di aver dato la precedenza ad altri aspetti: la presenza di zone verdi, con parchi e giardini (48%), e di più servizi pubblici (48%), con una maggiore dotazione di attività sportive e culturali; infine, una maggiore vicinanza ad amici e parenti (43%).
“La fotografia dell’Italia che emerge dallo studio mostra come la convergenza tra le misure economiche facilitanti l’edilizia e le nuove esigenze abitative – generate dalla pandemia – abbiano creato una sensibile vivacità di compra-vendite e ristrutturazioni degli alloggi,” ha dichiarato Giovanni Messina, General Manager Italia e Francia di Stannah.
“E proprio gli interventi di ristrutturazione volti a migliorare la qualità della vita domestica sono ciò su cui si concentra Stannah, da sempre impegnata a promuovere l’abbattimento delle barriere architettoniche e a favorire la libertà di movimento all’interno e all’esterno della propria casa”.
Tra i numerosi obiettivi dell’azienda vi è l’impegno costante nell’informare e far conoscere ai clienti di oggi e di domani le agevolazioni fiscali disponibili, quali: la detrazione fiscale del 75% sulle spese sostenute per gli interventi realizzati, al fine di superare ed eliminare gli ostacoli alla mobilità; la cessione del credito d’imposta prevista dal Bonus Barriere Architettoniche; e, soprattutto, lo sconto in fattura, un vero e proprio sconto sull’importo totale applicato al momento dell’acquisto del montascale.
Con il servizio Stannah senza pensieri, l’azienda fornisce il supporto necessario per poter usufruire al meglio di queste importanti agevolazioni, offrendo gratuitamente l’assistenza per l’applicazione dello sconto in fattura e contribuendo a facilitare la vita delle persone – uno degli aspetti fondamentali della sua mission.
[1]Studio di awareness sul mercato dei montascale in Italia, giugno 2023 – campione di 1000 casi rappresentativo di ca. 39.500.000 di persone al di sopra dei 35 anni – interviste CAWI condotte tra marzo e aprile 2023.