Carmelina Corrotta è la ballerina di tarantella più famosa dell’isola di Capri. Il suo ritmo seducente intratteneva i turisti, i curiosi e i visitatori sul Salto, il vertiginoso strapiombo dal quale l’imperatore romano Tiberio si dice facesse precipitare chiunque arrivasse a disturbarlo. Si narra che di notte, alla chiusura di un’osteria della quale ne era proprietaria, la Bella Carmelina, come veniva chiamata da tutti i capresi, incontrasse il fantasma di Tiberio per ascoltare le sue storie, i suoi sfoghi e consolare con le sue danze la sua anima tormentata del passato, di un uomo ritenuto folle e disperato, ma che dalla piccola isola napoletana per dieci anni aveva comandato il mondo (dal 27 al 37 d.). In molti la consideravano la sua ancella, lei si definiva “la sua schiava”. Di Carmelina ci parla l’archeologo Amedeo Maiuri, profondamente affascinato dalla figura dell’imperatore Tiberio che amò per tutta la vita Agrippina, costretto però a ripudiarla per motivi politici e a sposare Giulia, la figlia di Augusto. Nel suo Breviario di Capri, Maiuri racconta la sua avventura, dedicando un capitolo, Elogio di Carmelina a questa donna, spinto probabilmente dai sensi di colpa per aver stroncato quell’atmosfera trascendente che univa l’imperatore e la Bella Carmelina, a causa dell’inizio dei lavori degli scavi archeologici. Giunto a Capri dopo aver conseguito una serie di successi, a seguito delle scoperte della Villa dei Misteri, della Grotta della Sibilla a Cuma, e di tanti altri monumenti storici, per un anno si impegnerà con la equipe a scavare, senza tregua, sul luogo, fino a scoprire l’antica e sfarzosa dimora romana. Riemergono le cucine imperiali, le terme, la terrazza dell’ambulatio e dello specularium, fino ad allora sepolti. Dopo duemila anni veniva fatta riemergere l’intera ala ovest della villa. Ma la storia della bella danzatrice gli toccò il cuore, tanto che scrive: “Per lunghi mesi, lo so, sei rimasta accorata nella tua cella, in attesa che quel frastuono e quella bufera passasse”. La magia di quegli incontri venne spazzata via in un attimo. Maiuri fu acclamato dalla gente per la grande scoperta, ma non si udivano più in lontananza i suoni delle nacchere e dei tamburi. Anche i clienti dell’osteria cambiarono. Non più forestieri intellettuali, desiderosi di godere delle danze di Carmelina, ma operai stanchi e scavatori sporchi di polvere. Dopo qualche anno, Villa Jovis fu inaugurata per la gioia dell’intera isola e di quella ballerina di tarantella rimase solo un ricordo. Carmelina nutrì per molti anni profondo rancore verso quell’uomo che le aveva sottratto quei luoghi a lei tanto cari. L’archeologo ricevette la cittadinanza onoraria a Capri e quella salita che conduce alla villa oggi porta il suo nome. Carmelina Trotta, all’età di 75 anni, dopo aver distrutto le sue vesti da ballo, scelse di suicidarsi.