In questo Vico, traversa di Corso Garibaldi, s’intrecciano storie sacre e profane. Il nome del Vico ricorda un avvenimento del 1480, un avvenimento legato alla guerra contro l’ esercito di Maometto. I maomettani assediarono Otranto e offrirono agli assediati una via di scampo. Li avrebbero lasciati vivere se avessero ripudiarto pubblicamente la propria fede, ciò non accadde e Otranto fu occupata e coloro che avevano partecipato alla resistenza trucidati…Cosa c’entra Napoli in tutto ciò?I resti dei martiri furono seppelliti nella chiesa napoletana di Santa Caterina a Formiello.
Vicolo Dedicato a Santi uomini… pensiamo. In realtà prima di questa denominazione il Vico portava il nome di “Imbrecciata di San Francesco”, ed era diventato tristemente famoso per la presenza di case di piacere. La prostituzione presente nel luogo era della specie più disperata, vi erano confinate donne che esercitavano il mestiere per una misera paga, le antiche tre grane. La cattiva considerazione delle imbrecciate era così nota da portare gli abitanti delle Imbrecciate alla Sanità nel 1854 a richiedere alle autorità comunali di cambiare nome alla strada da loro abitata per evitare fasulli accostamenti. Il termine “imbrecciata” così negativamente connotato non era altro che un tipo di pavimentazione, uno strato di breccia con cui si ricopre la superficie di strade campestri molto in uso nella città, nulla che facesse pensare al triste significato cui venne accumunato più tardi.