Napoli è uscita da poco dalla guerra, una Napoli ferita, ancora piena di macerie. Era il 1946 e nella zona della Ferrovia c’era un Teatro chiamato Orfeo. Il Teatro Cinema Teatro Orfeo era stato inaugurato il 27 febbraio del 1915, era situato in via Pitagora 90 e sin dall’apertura dovette reggere la concorrenza dei celebri Teatro Santangelo, Sala Marconi, Politeama Alhambra, e del vicinissimo Eden Teatro. In quell’anno il biglietto costava molto poco, si tentava di tenere l’animo dei napoletani allegri per mettere da parte le brutture della guerra. E non c’erano degli attori qualunque a calcare il palcoscenico. Si parla di attori come i de Filippo, i Taranto e naturalmente il principe della risata: Totò.Fu proprio lui il protagonista di questo “gustoso” episodio. Stava per iniziare lo spettacolo, il teatro era colmo di persone in attesa di gran divertimento, ma il Principe aveva saltato il pranzo e non voleva andare in scena a stomaco vuoto.
Fece chiamare Emilio “Mimi” Giugliano proprietario del ristorante vicino, oggi appunto, Mimi alla ferrovia in Via D’Aragona 21. A Mimi’ fu ordinato un piatto di spaghetti con il sugo, dopo poco arrivò un bel recipiente con spaghetti fatti a opera d’arte con pomodoro e basilico, aglio e prezzemolo. Totò alzo il coperchio e cercò vanamente le posate all’interno del tovagliolo…ma nessuna traccia. Il Principe non si perse d’animo come nella famosa scena di miseria e nobiltà incomincio a mangiare con le mani. Un semplice disguido nella nostra città diventa arte.