Teenage Mutant Ninja Turtles: Mutants Unleashed non è il gioco che mi aspettavo, ma in parte è anche colpa mia. Dopo oltre trent’anni di giochi delle Tartarughe Ninja, mi sono ormai abituato a vedere questi personaggi in ambienti tipicamente “beat ‘em up”, quei giochi d’azione in cui si avanza attraverso scenari lineari, sconfiggendo ondate di nemici con mosse di combattimento serrate. Tuttavia, *Mutants Unleashed* segue una strada completamente diversa. Nonostante la presenza di molti combattimenti, non sarebbe corretto definirlo un classico gioco d’azione. Invece, si avvicina di più a un gioco di ruolo leggero ambientato nell’universo delle Tartarughe, con un sistema di relazioni da costruire e rafforzare con alleati, abilità sbloccabili, fotografie da scattare, arte da esplorare e una storia sorprendentemente lunga e, pur nella sua semplicità, coinvolgente.
Ambientato subito dopo gli eventi del film Mutant Mayhem, Mutants Unleashed ci mostra un mondo in cui le nostre eroiche tartarughe escono finalmente dall’ombra e cercano di vivere alla luce del sole. Nel frattempo, altri mutanti hanno iniziato a radunarsi a New York, sperando di costruire una comunità in cui possano vivere senza pregiudizi. Tuttavia, la convivenza non si dimostra facile come speravano. Molti mutanti iniziano a comportarsi in modo bizzarro e irrazionale, portando le autorità a imporre un coprifuoco in varie zone della città. Scossi da questi sviluppi, April O’Neil e le tartarughe decidono di indagare sulle cause di questi comportamenti anomali, nel tentativo di riportare la pace e l’armonia tra mutanti e cittadini.
Il gameplay si sviluppa in un arco temporale di quasi due mesi in-game, con un ciclo diurno e notturno che si alterna al completamento delle missioni. Le tartarughe si muovono tra il loro rifugio nelle fogne, che funge da base centrale, e le strade della città. Nel rifugio è possibile usare l’esperienza guadagnata nelle missioni per potenziare le abilità, allenarsi nel dojo e parlare con i vari personaggi che visitano il covo. Ogni personaggio ha qualcosa da raccontare o condividere, aggiungendo un senso di continuità alla storia. Uscendo dalle fogne, ci si sposta su una mappa della città, che evidenzia le varie destinazioni raggiungibili con il viaggio rapido, le missioni attive e le conversazioni speciali con gli alleati. Ogni missione principale deve essere completata entro un tempo specifico, e quindi la gestione del tempo diventa fondamentale, specialmente nelle fasi iniziali del gioco, quando non è possibile partecipare a tutte le conversazioni e sessioni di allenamento prima della scadenza della missione. Fortunatamente, le missioni successive concedono una maggiore flessibilità per completare tutte le attività disponibili.
Le missioni degli alleati, solitamente legate a una tartaruga specifica, sono uno degli elementi chiave di questo gioco. Portarle a termine sblocca nuove abilità per quella particolare tartaruga, il che incentiva il giocatore a concentrarsi sui potenziamenti del personaggio preferito. Alcune missioni sbloccano anche vantaggi per tutte le tartarughe, come la capacità di ricevere meno danni o di rigenerare la vita dopo essere stati sconfitti, aggiungendo un aspetto strategico interessante al gameplay. Inoltre, ci sono mutageni che aumentano la salute, il danno e altre statistiche, consentendo una personalizzazione delle capacità di ciascun personaggio.
Le missioni principali, però, sono il cuore dell’esperienza, e contribuiscono a sviluppare la trama attraverso vari ambienti e scenari di gioco. In queste missioni, generalmente brevi, il giocatore è impegnato a raccogliere oggetti collezionabili, come vecchie videocassette, che aumentano l’esperienza accumulata, e a combattere una serie di nemici, tra cui avversari più impegnativi in battaglie classificate. Le battaglie classificate, che solitamente coinvolgono più ondate di nemici, assegnano un punteggio basato sulla prestazione del giocatore, premiandolo con una maggiore esperienza in base alla qualità della performance. Al termine della missione, il giocatore torna nel rifugio per prepararsi alle sfide successive.
Mutants Unleashed è un’interpretazione piuttosto diversa dei classici giochi TMNT, un approccio che molti fan avrebbero detto fosse necessario da tempo. Ma come si comporta questo nuovo stile di gioco? Per certi versi, sorprende positivamente, anche se presenta alcuni problemi. Il gioco riesce a costruire un universo dettagliato e affascinante, ma spesso mi sono ritrovato a voler passare rapidamente al prossimo combattimento piuttosto che fermarmi a dialogare con i vari personaggi. Anche il ritmo delle conversazioni risulta a volte lento e frammentario, con pause troppo lunghe tra le battute, che finiscono per spezzare l’atmosfera. Sul fronte dei combattimenti, purtroppo, le sfide lasciano a desiderare, con nemici poco ispirati e scontri che finiscono troppo rapidamente.
Nonostante le critiche, apprezzo comunque quello che il gioco tenta di fare. Mi ha colpito positivamente l’introduzione delle missioni degli alleati, che potevano essere un’idea originale e coinvolgente, ma che si limitano a semplici conversazioni in cui il giocatore non può intervenire direttamente, se non in qualche scontro sporadico. L’aggiunta di un sistema di dialoghi più interattivo, con scelte multiple, o di mini-giochi per rafforzare l’interazione con gli alleati avrebbe reso il gioco molto più coinvolgente. In alcune missioni si poteva ad esempio giocare a pilotare un drone, nuotare o fare un podcast, e sarebbe stato interessante se queste attività fossero diventate mini-giochi piuttosto che semplici scenette narrative. Certi momenti sono comunque divertenti, ma spesso sembrano più elementi di contorno che parte essenziale della storia.
Gli ambienti di gioco, ben progettati e con una varietà di scenari, sono affascinanti, ma vengono penalizzati dalla presenza di barriere invisibili e angolazioni di telecamera fisse, che impediscono al giocatore di esplorare a fondo. Questo è un vero peccato, dato che molti livelli sembrano progettati per essere ampi e accoglienti, ma in realtà finiscono per costringere il giocatore a seguire percorsi lineari, interrompendo la possibilità di esplorare liberamente.