Perché risulta così convincente Tex Willer? Perché ci mostra un personaggio in divenire, che si evolve, non ancora saldo ed infallibile (anzi, inesorabile, permetteteci di usare un termine che dal mese prossimo già sappiamo ci lascerà a bocca aperta con il Texone di Villa), eppure già avviato sulla strada che lo farà diventare Ranger.
Il momento nel quale questa collana “prequel” si innesterà nelle prime strisce pubblicate nel 1948 è fortunatamente ancora lontano, e la serie di storie inedite con le avventure del giovane Tex ha ancora tanto da raccontare.
Il numero 15 di Tex Willer, intitolato Le schiave della montagna, prosegue e conclude la breve avventura di Tex tra i Mormoni dello Utah iniziata in Paradise Valley, albo da noi già recensito qui: per la prima volta quindi abbiamo un miniciclo articolato su soli 2 albi, un racconto agile e di struttura meno complessa elaborato da Pasquale Ruju per inserire nel corso della continuity le sue tipiche atmosfere noir, con un’indagine tanto semplice quanto movimentata.
Sappiamo già qualcosa della famiglia Humbert (per chi ha letto il precedente albo), qui ci vengono chiariti ed ampliati i motivi della loro crudeltà e della loro messa al bando da parte di pacifiche famiglie della stessa congrega mormone come i Greenfield. Nessuno scrupolo nell’uccidere famiglie e rapire ragazze innocenti pur di ampliare la propria comunità, è questo il movente del brutale capofamiglia, che deve però fare i conti con la determinazione del giovane Tex, pronto a fare giustizia pur trovandosi tra due fuochi: gli Humbert, per l’appunto, e lo sceriffo Tucker con i suoi uomini, dopo che la sua vera identità di fuorilegge e ricercato è venuta a galla. In una missione di salvataggio rischiosa e movimentata Tex ha modo di dimostrare le proprie qualità, convincendo persino lo sceriffo a lasciar perdere tutto il suo passato.
È in simili passaggi che emerge tutto il gusto di leggere questa collana nella quale vengono evidenziate le caratteristiche di un personaggio “in formazione”, per certi versi acerbo, ma già orientato verso un proprio concetto di legge “Giusta”.
Ai disegni, Pasquale Del Vecchio conclude questa storia regalando nuovi dettagli espressivi al giovane Tex, proseguendo così nel filone fino ad ora gestito da Bruno Brindisi e Roberto De Angelis. Spiccano nelle sue tavole i tratti chiari e molto ben delineati, le prospettive mai troppo azzardate e che assecondano la linearità della trama, con in più un dosaggio attento ed equilibrato dei chiari e degli scuri.
Tanto era “rasserenante” la copertina del precedente albo, con il pacifico scenario della Paradise Valley dove è ambientata l’azione, così è al contrario dinamica e movimentata quella di Le schiave della montagna: ancora una volta Maurizio Dotti tira fuori dai suoi pennelli dei colori fantastici per il paesaggio nel quale immerge Tex, impegnato a sparare mentre mantiene l’equilibrio su dei tronchi galleggianti, proprio come gli vedremo verso la conclusione di questa avventura.
Con un’anticipazione nella consueta rubrica Wanted! che apre l’albo, Mauro Boselli ci annuncia che dal prossimo mese l’azione si sposterà – anzi, tornerà – nel Messico, da sempre fertile terreno di ambientazione per i soggetti di Tex!
uscita: 18/01/2020
Formato: 16×21 cm, b/n
Pagine: 64
Soggetto: Pasquale Ruju
Sceneggiatura: Pasquale Ruju
Disegni: Pasquale Del Vecchio
Copertina: Maurizio Dotti