Con il numero 7 della collana dedicata alle avventure del giovane Tex Willer entriamo nel cuore del secondo miniciclo narrativo di questa testata, che sarà composto in totale da 5 albi. Nei primi due, “I due disertori” e “Coyoteros!” abbiamo seguito Tex in viaggio verso Saint Thomas per rivedere Tesah, da lui stesso spedita al sicuro presso la famiglia Sanderson. La sua compagnia durante il viaggio è insolita perché composta da Pedro e Miguel, due transfughi e disertori dell’esercito messicano.
La squadra di salvataggio che da Saint Thomas si lancia sulle tracce dei banditi rapitori di Tesah e di altri membri della città è eterogenea, e non tutti i membri si fidano a sufficienza di Tex, che deve far ricorso a mezzi anche bruschi per farsi rispettare in special modo quando la situazione si fa più complessa. Ci sono infatti di mezzo gli spietati indiani apache Coyoteros, in combutta con i banditi comancheros.
È esattamente da qui che riprende lo story arc in questo albo intitolato Rancho Sangriento, per una lunga missione di soccorso che conduce Tex e la strana banda prima al villaggio indiano dei Coyoteros, dove con la sua proverbiale astuzia il nostro eroe compie in solitaria un’incursione per liberare i primi prigionieri; successivamente, rimasti solo in 4, varcano il confine e si addentrano in Messico, oltre il Rio Grande, dove raggiungono la fortezza nel deserto chiamata Rancho Sangriento. Qui è di stanza Don Felipe Contreras, spietato proprietario terriero che sta dalla parte dei generali ribelli messicani e non si fa scrupoli a fare affari con i comancheros.
È lì che sono prigioniere Tesah e Julia, ed è il quel fortino che Tex deve entrare insieme ai suoi compadres per completare la missione e liberarle!
Non procediamo oltre e vi lasciamo, proprio come accade negli albi di Tex Willer, con il fiato sospeso: preferiamo soffermarci ancora una volta sul talento di narratore di Mauro Boselli, capace di creare un lungo ed avvincente intreccio di situazioni ben ritmate, nelle quali si alternano momenti ironici ad altri vagamente solenni. Tecnica narrativa e cultura di spessore permettono al “Bos” di presentare situazioni credibili e ben contestualizzate, che invogliano a sfogliare l’albo pagina dopo pagina in attesa del successivo colpo ad effetto.
Nel cuore di questo arco narrativo inoltre trova spazio una questione di sconcertante attualità come quella legata ai pregiudizi più ottusi: Pedro e Miguel sono messicani, traditori, disertori… sono invisi a tutti e trattati con diffidenza, eppure dimostrano coi fatti e col comportamento di essere assai più affidabili di tanti gringos! Magari hanno la fedina penale non propriamente immacolata e si sono macchiati di qualche reato, ma hanno una loro etica ed un onore e nessuno meglio di Tex può rendersene conto. Il messaggio è però incastonato tra le pieghe del racconto, senza appesantirlo, e viene trasmesso con incisiva freschezza con modalità mai identiche tra loro.
Fondamentale è inoltre sottolineare lo splendido lavoro portato avanti da Bruno Brindisi nelle sue tavole che interpretano alla perfezione le dinamiche situazioni ideate da Boselli. La ricchezza espressiva del fumettista salernitano si sta dispiegando, albo dopo albo, con un tratto che si candida a diventare un nuovo grande classico tra le esecuzioni di Tex.
Permetteteci infine di soffermarci sulla copertina dell’albo, ancora una volta opera di Maurizio Dotti, dove campeggia un Tex a Colt spianata e con un beffardo sorriso che raramente vediamo sul volto del Tex più maturo della serie regolare, un vago riferimento al differente approccio di questa testata. L’appuntamento è ora fissato con l’albo numero 8, dal titolo abbastanza esplicito: “La prigioniera”.
Formato: 16×21 cm, b/n
Pagine: 64
Soggetto: Mauro Boselli
Sceneggiatura: Mauro Boselli
Disegni: Bruno Brindisi
Copertina: Maurizio Dotti