Parafrasando il mitico Elio, l’inizio della nuova stagione è stata preceduta, e poi caratterizzata, da una serie di circostanze anche grottesche per chi, come me, è amante della semplice palla che gira…e non ci riferiamo di certo agli ammorbamenti che queste hanno portato agli appassionati in cerca di notizie succulenti sotto il sole cocente di agosto.
Il calciomercato estivo, argomento tutt’altro che entusiasmante per chi scrive, è stato movimentato prima dalla tanto decantata juventinità di Giuntoli che ha riempito pagine e pagine di giornali (a proposito, ma esistono ancora??) e siti internet più o meno (ma soprattutto meno) specializzati.
Superata la gustosa notizia, è stato il momento dell’avvento dell’onda araba sul calcio. Spinti da una disponibilità pecuniaria pressoché illimitata, gli sceicchi hanno provato, riuscendoci in gran parte, a divorare il calcio del vecchio continente, regalandosi acquisti da sogno, garantendo stipendi faraonici ai calciatori. La modalità è sempre la stessa, sic et simpliciter: seppelliamo di soldi club e calciatori. Quasi tutti hanno risposto presente, calciatori e società hanno approfittato dell’improvvisa manna caduta, stavolta, da altro cielo: qualcuno si è messo di traverso e qui a Napoli ne sappiamo qualcosa. De Laurentiis ha provato ad opporsi ricevendo in cambio soddisfazioni (Zielinski ed Osimhen i casi più noti) ma anche l’onta di essere battuto sulla questione Gabri Veiga (“imbarazzante”, per dirla alla Kroos) e minacciato dalla sicumera dello sceicco che ha pubblicamente spernacchiato l’amato-odiato Aurelione sulla questione Lobotka.
Qualcuno dovrebbe intervenire, se ancora esiste un briciolo di etica…nemmeno vogliamo parlare dei diritti umani calpestati a certe latitudini…ma del resto come diceva Vespasiano: pecunia non olet.
Un calciomercato altrimenti povero, reso interessante solo dagli strafalcioni dei giornalisti, addetti ai lavori (va a capì…), dagli acquisti improbabili e roboanti di chi, bene chiarirlo, ha chiuso il campionato, solo due mesi fa, a distanze siderali dai campioni di Italia del Napoli.
Le griglie di partenza hanno, di fatto, retrocesso il Napoli dietro le strisciate del nord: è difficile comprenderne il motivo. La sola cessione di Kim e l’addio di Spalletti (non affronteremo la questione clausola e le dichiarazioni oscene, come sempre, dell’ineffabile Gravina ) ci sembra poca roba per mettere in dubbio la forza del collettivo partenopeo.
Pronti via, alla prima giornata gli squadroni del nord hanno portato a casa i tre punti. Belle vittorie di Inter (con il Monza in casa), Milan (a Bologna) e Juve (in casa della, come di consueto, agguerritissima Udinese). Gli azzurri hanno passeggiato a Frosinone nell’indifferenza generale, senza il miglior calciatore del campionato e con una doppietta del bomber dei bomber. Derubricata come “vittoria poco brillante” contro una squadra che al massimo avrebbe potuto giocare in c, la settimana che ha portato alla seconda giornata è stata lunga e priva di notizie rilevanti.
Il Milan, squadra rinnovata e piacevole da veder giocare, ha asfaltato il Toro mentre la Juve ha pareggiato 1-1 con il Bologna con uno dei più incredibili errori arbitrali degli ultimi 20 anni. Il brand è salvo, per dirla alla Gravina, il campionato forse no e il terrore di un anno che sarà caratterizzato da episodi simili (l’odioso Allegri ha avuto l’ardire di lamentarsi di Di Bello, non presentandosi in conferenza a favore del famoso gentiluomo e suo secondo, Landucci). Il Frosinone, già candidato ad una mesta retrocessione, ha battuto l’Atalanta, decantata e indicata come possibile sorpresa in chiave scudetto…ma tant’è’. Ferme rispettivamente a 1 punto la Roma e a zero la Lazio (contro avversari molto più che abbordabili) dei celebratissimi Mou e Sarri.
Ah, quasi dimenticavo: i partenopei di Mister Garcia hanno scherzato con il Sassuolo, 2 gol un palo, un rigore sbagliato e almeno altre 15 palle gol sprecate forse per il gran caldo che ha fiaccato le forze dei beniamini con il tricolore sul petto.
Ne vedremo delle belle: mancano ancora 4 giorni alla chiusura del mercato, ci saranno sorprese e la sensazione che, forse, le forze delle varie compagini subiranno delle scosse forti.
In attesa degli audio var, unica vera garanzia di un calcio davvero credibile (non osiamo dire pulito), ci sediamo a guardare i posticipi del calcio spezzatino…con poca carne e anche scadente passata per pregiata da dazn che, vista la perdita di abbonati per motivi legati ad un servizio modesto e prodotto ancora peggio, ha aumentato i prezzi senza alcuna logica commerciale ed economica.