Trama: Nel 2040, l’Agenzia spaziale sudafricana riceve un misterioso pacco contenente un libro di memorie e una serie di registrazioni digitali di una mittente anonima che sostiene che il mondo finirà entro dieci anni. Queste memorie partono dall’adolescenza della narratrice, una ragazza apparentemente alla deriva, alle prese con visioni improvvise di una “macchina” fluttuante e un padre malato che non si è mai ripreso dallo shock della perdita della moglie. Quando tre ragazze del posto scompaiono nel giorno del compleanno di sua madre, la narratrice si convince che ci sia una connessione con la “macchina” e che anche sua madre sia stata rapita. La ricerca di una risposta su cosa sia accaduto veramente, e sul motivo delle proprie visioni e della propria diversità, la accompagna dall’adolescenza all’età adulta, dai quartieri popolari di una cittadina a una megalopoli futuristica, da un laboratorio sotterraneo che effettua esperimenti su persone indigenti a una rete di eco-terroristi.
Masande Ntshanga, con la sua prosa poetica e la sua immaginazione, ha realizzato un’opera unica, che mescola elementi del romanzo di formazione, fantascientifico e del mistero, coprendo 40 anni di storia del Sudafrica, dal crollo del sistema delle homeland instaurato dall’apartheid fino a un futuro prossimo del 2040 su cui incombono disastri ecologici.
Pidgin Edizioni
Recensione: Una trama originale che prevede salti temporali grazie ad una specie di scatola del tempo che contiene memorie e pensieri scritti 40 anni prima.
Una ragazza che cresce sotto i nostri occhi in un Sudafrica alla fine dell’apartheid, in un genere distopico-fantascientifico, con strane visioni, ragazze che scompaiono ed ecoterroristi.
Una lettura, personalmente, tutt’altro che facile, ai miei occhi è stata veramente complicata. Sottolineo quanto questo sia un pensiero fortemente soggettivo, ma ho trovato lo stile di Ntshanga lento, un po’ contorto e per nulla scorrevole. Peccato per me, perché è un testo ricco di temi che riguardano anche la sessualità queer, la violenza sulle donne, lo sfruttamento massivo delle risorse naturali.
Un libro di cui ho apprezzato l’impostazione originale, “il viaggio” che descrive gli ultimi quarant’anni, insomma, un prodotto di grande trama, ma che per lo stile non è riuscito a far amicizia con me.
Si salta da fatti avvenuti tra il 1999 ed il 2002 realmente accaduti fino a quelli frutto dell’immaginazione, tutto raccontato da Naomi che ci porterà al declino totale.
Consigliato a chi ama fortemente il genere, a chi ama le sfide e a chi ha la mente un po’ contorta.
Masande Ntshanga è il vincitore del PEN International New Voices Award nel 2013 e del Betty Trask Award nel 2018. È nato a East London, in Sudafrica, e si è laureato presso l’Università di Città del Capo, dove ha conseguito un master in scrittura creativa della Mellon Mays Foundation. Il suo romanzo d’esordio, “Il reattivo”, è stato pubblicato in Italia da Pidgin Edizioni nel 2017, nonché negli Stati Uniti, in Regno Unito e in Germania. “Triangulum” è il suo secondo romanzo, pubblicato da Pidgin Edizioni nella traduzione di Stefano Pirone.