Ariete: ‘A nave cammina e ‘a fava se coce.
“La nave cammina e la fava si cuoce.” la zuppa di fave, secca, economica e nutriente, non creava problemi alla pancia, come invece avrebbero potuto crearli fagioli o ceci (per ovvi motivi). Unico problema il tempo di cottura e la fonte per cuocerla; Questo proverbio napoletano in pratica fa comprendere che per procurarsi certe cose occorrenza solo avere la serenità di aspettare senza far precipitare le cose. Amici dell’Ariete esercitatevi nella calma e la pazienza.
Toro: O cummanna’ è meglio d’ ‘o fottere.
“Comandare è meglio che fare l’amore.”
Un proverbio che vuole mettere in risalto un circostanza che sicuramente si verifica, coloro che che se si trovano dinnanzi alla opzione di dover disporre di qualcuno o di dover fare l’amore, magari, con una donna avvenente e scelgono la prima proposta. Cari Torelli,fate L’amore e non fate la guerra.
Gemelli: Addò vede e addò ceca.
“Dove vede e dove fa finta di non vedere.”
Si tratta di una invettiva che vuole cogliere nel segno coloro che vedono ed accettano le cose che gli fa comodo e fanno finta di non vedere quando le stesse cose non gli interessano. Condanna coloro che non desiderano prendere posizione e si adattono alle situazioni a secondo dei loro comodi.Non fate sempre ciò che vi fa comodo
Cancro: Ammore ‘e mamma nun te ‘nganna.
“L’amore di una madre non può ingannare.”
Un proverbio che appare molto scontato, come potrebbe l’affetto di una madre ingannare il proprio figlio? Esiste anche un ulteriore motto connesso a questo che ribadisce: Chi te vo’ bene cchiù de mamma, te ‘nganna. Non mente chi lo ha creato , anche se si può voler bene in ugual misura, alla mamma, alla moglie e ai figli, anche se sono amori comunque di natura differente. L’attaccamento alla famiglia è giusto ma con moderazione.
Leone: Chi tròppo vo’ magnà s’affòca.
“Chi è troppo avido nel mangiare si strozza.”
I detti napoletani ,spesso, servono anche per educare a dei atteggiamenti giusti, ottimo atteggiamento da mettere in pratica in tutti gli ambiti della vita. In questo caso, invita ad servirsi alla buona tavola in quantità morigerata , senza desiderare di esagerare perché correrebbe il rischio di affogarsi. In pratica vuole anche dimostrare che ogni cosa nell’esistenza andrebbe fatto con un’equa grandezza per evitare che si possa poi schivare problemi, dai quali appare chiaro, diventerà difficile liberarsi. Cercate di non strafare, non esagerate.
Vergine: Lèvate ‘a miezo, famme fà ‘o spezziale.
“Togliti di torno, lasciami lavorare in pace.”
Sia l’erborista che il farmacista erano abituali predisporre specialità galeniche con il massimo impegno giacché la più piccola distrazione originata da chi si dilungava a perder tempo nel negozio o laboratorio dello speziale avrebbe potuto fornire seri guasti. Attualmente il modo di dire è usato nei confronti di coloro che impacciano l’altrui impegno e principalmente la si usa nei confronti di cheche vengono considerati incompetenti, che si preoccupano di donare pareri non ricercati sull’eccellente atteggiamento di condurre un’iniziativa qualsiasi. Siate meno severi, anche, nei confronti di coloro che reputate meno preparati.
Bilancia: Me staje purtanno pe’ vviche e vicarielle.
“Mi stai portando in vicoli e vicoletti.”
Questo detto ci fa riflettere su ciò che si verifica allor quando qualcuno ambisce a produrre disordine per riguardante un argomento a cui si preferisce non fare fronte e perciò non arriva mai al dunque. E’ come quando qualcuno ti vuole accompagnare in un posto e per arrivarci, invece di seguire la strada principale più lineare, va per i vicoli e i vicoletti per fati ingarbugliare le questioni. E quando giungiamo al dunque? Affrontate gli argomenti con maggiore direzione.
Scorpione: ‘O purpo se coce cu ll’acqua soja.
“Il polpo si cuoce con la propria acqua.”
Per cuocere un polipo non è obbligatorio aggiungere liquidi, nella tegame inserisce lui stesso il fluido indispensabile a farlo lessare e perciò, con le persone testarde o cocciute, è inutile sprecare tempo e parole, occorre pazientare e attendere che si convincano da se medesime. Siate meno testardi
Sagittario: Faje ‘o gallo ‘ncoppa ‘a munnezza.
“Fai il gallo sull’immondizia.”
Si usa dire così a chi si da troppe arie senza averne un valido motivo. Capita spesso di incontrare persone che hanno espressioni di arroganza, anche non avendo vita situazione tali da scusare la cosa, e magari sono pochi, anche se molto apprezzabili, quelli che si potrebbero realmente darsi un sacco d’arie, ma sono modesti e per bene per cui hanno sempre un atteggiamento esemplare. Ridimezionatevi nei giudizi e nel tentativo di indirizzare le persone.
Capricorno: È ‘na galletta ‘e Castellammare ca nun se spogna.
“Si parla di una persona inflessibilmente avaro.”
Quando a Napoli c’è qualcuno che vuole incolpare a un suo conoscente di essere parsimonioso, lo rapporta ai biscotti di Castellammare di Stabia, quei buonissimi biscotti che da sempre mettono in vendita anche al entrata dell’autostrada e che, anche se si appoggiano nell’acqua, non riescono ad ammorbidirsi totalmente. In effetti, il’parsimonioso è uno che faticosamente si metterà in condizione di spendere qualcosa inutilmente o per offrire qualcosa a un amico.. Non siate troppi rigidi,non lesinate il vostro affetto.
Aquario .Chiacchiere e tabbacchere ‘e ligno, ‘o bbanco ‘e Napule nun s’impegna.
“Sulla parola e sui baracchini di legno il banco di Napoli non dà fiducia.”
Questo motto anche se dei tempi remoti, non è mai risultato così attuale. Tantissimi anni fa difatti le banche avevano l’abitudine di dare crediti in una buona misura per dar modo ai assistiti di poter avviare una novella attività o rinnovare la casa. Prima i mutui si riuscivano a erogare anche solo in cambio di ciarle o di proprietà false,appunto, di legno. La società è cambiata, ora è difficile pure riuscire ad ottenere un mutuo se si hanno proprietà consistenti, immaginiamoci se lo si riesce ad avere con…..le chiacchiere e tabacchere ‘e ligno…!Cercate di essere più costruttivi.
Pesci: Dicette ‘o scarrafone: pò chiovere gnostro, cchiù niro ‘e chello ca so’ nun pozzo addeventà.
“Disse lo scarafaggio: può piovere inchiostro, ma più nero di quel che sono non diventerei.”
Questo proverbio ci parla di uno scarafaggio che in qualche modo si lamenta del proprio colore con la magra consolazione però che,nell’ipotesi che dovesse venir giù dal cielo una pioggia di inchiostro, lui sicuramente, anche senza ombrello, nemmeno diventerebbe più nero. In pratica è come se qualcuno, bersagliato da una serie interminabile di problemi, si consola solo se pensa che più di quelli non glie ne possono capitare, e perciò in qualche modo si consola. Non vi lamentate,non vi scoraggiate facilmente.