L’Inter batte un Napoli opaco nell’anticipo della trentatreesima giornata del campionato: la squadra di Sarri ha mostrato un gioco meno preciso e frizzante rispetto a qualche mese fa,le varianti tattiche sono inesistenti così come quelle tecniche e finisce per incartarsi su se stessa. Va detto,e sottolineato,come il gol del vantaggio nerazzurro nasca da una posizione di fuorigioco piuttosto nitida di Icardi,non ravvisato dal modesto arbitro Rocchi e dai suoi assistenti. Ormai, visti gli ingenti interessi economici che girano attorno al mondo del pallone, permettere a questi soggetti di modificare gli esiti della gara non è più possibile. E già perché nonostante lo svantaggio prematuro e irregolare, il Napoli gioca un buon primo tempo, con un possesso palla che, seppur un po’ lento, tiene sempre i partenopei nella metà campo nerazzurra. Purtroppo la mole di gioco azzurra, oggi, è la classica montagna che partorisce il topolino. Solo due conclusioni dalla distanza che scaldano i guanti di Handanovic: l’intelaiatura è buona ma sono gli interpreti a leggere male lo spartito, Insigne è inconcludente,è quello che tocca forse il maggior numero di palloni in attacco ma li sbaglia tutti, Gabbiadini è chiuso nella morsa dei centrali meneghini e solo Hamsik e Callejon provano a dare la scossa che non arriva. In chiusura di primo tempo l’Inter rimette fuori il naso e fa due a zero:sbaglia l’uscita koulibaly e Icardi lancia Brozovic mal marcato da Strinic: due a zero e squadre negli spogliatoi: un passivo di certo pesante per gli azzurri.
Ma chi nella ripresa si aspetta una reazione veemente resta deluso:il Napoli appare sfiduciato e nemmeno gli ingressi di Ghoulam e Mertens alposto di Strinic e Insigne sortisce gli effetti sperati: Callejon sfiora il gol ma è un fuoco di paglia. L’Inter, seppur senza incantare, controlla agevolmente gli azzurri,anzi prende campo e in mezzo al campo fa valere la fisicità di Kondogbia (graziato da Rocchi e infatti subito sostituito dal suo previdente mister) e l’adrenalina dell’inesauribile Medel. La partita èbrutta ma l’Inter la conduce in porto agevolmente e tutto sommato con merito.
La sconfitta dei partenopei è pericolosa, la squadra ha perso smalto e l’assenza del Pipita non può essere l’unico motivo di questo calo: soprattutto nelle gare esterne (una vittoria nelle ultime cinque) la squadra soffre. Si avverte la mancanza assoluta di alternative e varianti al gioco, bellissimo sia detto.
Sembra quasi che i napoletani non conoscano vie di mezzo tra prestazioni convincenti con vittorie spesso anche roboanti e altre gare giocate con la netta sensazione che lo svantaggio iniziale non verrà capovolto. Probabilmente il vero salto di qualità sta nel capire che quando non si può vincere si possono anche pareggiare certe gare.
Anche ‘utilizzo degli stessi giocatori seppur lontanissimi da una condizione psicofisica e tecnica accettabile (leggasi Insigne, Koulibaly su tutti) sembra un accanimento inutile a maggior ragione se si considera che le alternative di valore ci sono e giocatori come El Kaddouri, Gabbiadini, Chiriches e Strinic hanno giocato davvero troppo poco quest’anno: in vista della prossima stagione con l’accesso alla Champions (i tifosi facciano tutti gli scongiuri del caso),necessario sfruttare più fondo una rosa che menziona calciatori di qualità anche tra le cosiddette seconde linee.
Lo scudetto è stato un sogno accarezzato per mesi e volato via,ora difendere il secondo posto è un obiettivo possibile e necessario;sarebbe un peccato mortale finire ai preliminari di Champions dopo una stagione giocata in modo fantastico, per questo motivo l’imperativo è non mollare di un centimetro e respingere gli assalti della Roma.