Poche cose sono certe nel nostro sbattimento quotidiano, e tra le poche certezze – oltre al traffico e ai ritardi di bus e treni – vi è quella, una volta tornati a casa, di trovare all’orario di cena, su Rai 3, lo sceneggiato Un Posto Al Sole. Non a caso, tantissimi italiani scelgono, ogni sera, di sintonizzarsi sul terzo canale, quasi come a voler essere rassicurati da una piccola, ma al contempo sicura e certa, fonte di distrazione e serenità.
La fiction ambientata a Napoli, difatti, è tra le più longeve in assoluto, considerando che viene regolarmente trasmessa da ben ventuno anni, dal lunedì al venerdì. La prima puntata è stata mandata in onda precisamente il 21 ottobre 1996, alle ore 18.30 e, ad oggi, siamo arrivati all’episodio numero 4854. In aggiunta, però, come dicevamo, il dato davvero sorprendete è quello degli ascolti, che, nonostante il trascorrere del tempo, restano sempre notevoli, facendo entrare, di diritto, la serie in quella che è la cultura pop nostrana. Basti pensare che si è passati dal milione di telespettatori della stagione d’esordio ai tre milioni attuali, complice anche lo spostamento di orario alle 20.30. Ovviamente, alla base di questo enorme successo, oltre alla bravura degli interpreti, non può che esservi la genialità e l’originalità degli autori, capaci di creare sempre nuovi sviluppi e di intessere nuove trame. Del resto, Un Posto Al Sole, con i suoi colpi di scena, non ha nulla da invidiare alle migliori telenovelas che arrivano dall’America.
Di certo, questo serial, pur nella sua semplicità, ha dalla sua molteplici meriti. Uno di questi è quello di riuscire a portare spaccati e paesaggi di Napoli direttamente nelle case di tutta Italia e non solo, visti gli ascolti che arrivano persino dall’estero. Tutti, anche i non appassionati, conoscono il Palazzo Palladini e la sua spettacolare veduta sul golfo. Proprio Villa Volpicelli a Posillipo – nella serie Palazzo Palladini – è stata scelta, infatti, come ideale location per ambientare le vicende della famiglia Palladini e degli altri condomini: dal portiere Raffaele, forse la figura più emblematica (interpretata da Patrizio Rispo), a Renato, Giulia, Nico, Angela, Franco, Ornella, Viola, Teresa, Silvia, Michele, Guido, Roberto eccetera…Elencarli tutti sarebbe impossibile, dato che, nel corso degli anni, diversi e vari sono stati i personaggi e i protagonisti che hanno ruotato in questo universo.
Ma, proseguendo, un altro notevole pregio da sottolineare e da non sottovalutare è la capacità di offrire una visione e un racconto della città del tutto normale e quindi, paradossalmente, diverso. Napoli non è solo Gomorra la serie, e tra le sue vie non si consumano solo omicidi ed episodi di delinquenza e violenza, ma si articolano, come in ogni posto del mondo, problematiche pienamente ordinarie, che vanno da quelle amorose e familiari a quelle lavorative e sociali, le quali trovano pieno spazio nella soap di Rai 3. Forse, a ben guardare, la chiave del grande successo è proprio questa: la normalità, quella stessa normalità nella quale noi comuni mortali ci rispecchiamo. In effetti, la fiction, nel suo piccolo e a modo suo, non ha mai mancato di affrontare le tematiche della società contemporanea che ci riguardano da vicino, toccando, senza timore alcuno, anche le nuove sfide. Un esempio tra tutti è l’amore gay, con tanto di bacio tra due ragazzi trasmesso in prima serata, proprio come a voler dare un calcio all’omofobia e al bigottismo ancora dilagante.
E allora, in conclusione, cosa poter aggiungere se non un sincero augurio, da parte nostra, di un prosieguo imperituro per Un Posto Al Sole, ovvero quello che è un posto di casa per milioni di italiani!?