Una valigia, un biglietto e tanta voglia di partire! Ecco cosa hanno in comune gli italiani sparsi per il mondo. A volte si parte per passione altre invece, per necessità. Essere un immigrato é un po come essere innamorati. Hai presente quando, non fai altro che pensare ad una persona e, hai la sensazione che, il tuo corpo é con te ma la testa e il tuo cuore sono altrove? Beh, diciamo che funziona un po cosi, il tuo corpo é con te ma, il tuo cuore e altrove.
Quando ero bambina ricordo mia mamma dire sempre “si ma omai questa é casa mia” quando parlava dell’Italia. Le sue parole erano piene di gioia ma allo stesso tempo malinconia per il posto in cui era cresciuta. Non riuscivo a capire come, si poteva essere così felici ma allo stesso tempo così tristi. Deve pur esserci un posto in cui ti senti completa, un posto che puoi chiamare casa, dire questo è il mio paese. Quello é il posto in cui dovresti vivere e, costruire li casa tua. Cinque anni fa tutto è cambiato. Mi trasferisco in America dopo una vita trascorsa a Napoli , 28 lunghi anni ,ed è in quel momento che finalmente capisco mia madre. Ormai questa é casa mia ma, un pezzo di me rimarra sempre in italia. Posso dire senza ombra di dubbio che, qui é dove la mia vita ormai. Lavoro amici e anche un po di famiglia acquisita tutto qui. Non c’é giorno in cui non mi sveglio felice di vivere dove sono e, delle scelte che ho fatto. Ma, quando qualcuno mi chiede qual’é il tuo paese o per quale squadra di calcio tifi per il prossimo mondiale di calcio, non ho nessun’ombra di dubbio sulla mia risposta: ITALIA! Se domani mattina uno sconosciuto mi offrisse un biglietto aereo e mi dicesse “ il momendo é tuo” tornerei in italia senza batter ciglio, anche per un giorno solo.
Per secoli noi abitanti del piu famoso stivale del mondo, siamo immigrati nelle due americhe e , in particolar modo qui a “brooklynne”, abbiamo portato con noi tanti sogni, tradizioni, musica, cibo e quell’immensa gioia e passione di vivere che ci rende unici. I nostri antenati ci hanno spianato la strada e hanno costruito un pezzo di Italia lasciandoci un posto familiare per farci sentire piu sicuri ma, al tempo stesso, un importante bagaglio culturale da custodire e tramandare alle future generazioni. Anche se, molte cose sono cambiate da quando i nostri nonni e i loro padri si sono trasferiti qui.L’idea che gli americani hanno degli italiani e degli italo americani non é molto cambiata. Da quando mi sono trasferita ne ho sentite parecchie sul mio essere italiana e napoletana. Molti erano complimenti , tanti altri stereotipi su come pensano gli italiani siano. Ecco le 10 cose piu sentite, che cosa pensa la gente quando dici di esserti appena trasferito dall’Italia:
- Off the boat, appena sceso dalla nave. E una delle prime frasi che senti dirti quando dici di esserti da poco trasferito dall’Italia. Anche se nessuno piu si trasferisce in nave é un modo di dire se sei appena arrivato o appena trasferito.
- Tuo zio , tuo cugino e tuo nonno si chiamano Giuseppe e se non hai uno “zio Giuseppe” molto probabilmente sei tu…
- Se alzi un po la voce é normale, non stai urlando.L’ altra frase infatti, piu sentita , iniseme ad “off the boat”é “ you are not yelling, you italians talk like that” che vuol dire, non stai urlando voi italiani parlate cosi!
- La tua famiglia é formata da almeno 30 parenti stretti e una 50ina di intimi .Il 50% di quelli che chiami zio,però, non sono fratelli di tuo padre/madre.
- La tua vita é come quella dei personaggi dei Soprano o del Padrino.
- …e quando senti non farla arrabiare perche ti scaglia la mafia italiana contro…..tu ridi perche l’ unica che conosci é quella della tv.
- La tua dieta consiste in pasta-pizza-nutella. E ti “odiano” perche mangi e non ingrassi.
- Ti chiedono se sei napoletano siciliano o clabrese come se , fossero gli unici tre posti in tutta Italia in cui potresti essere nato.
- Danno per scontato tu abbia un secondo nome ( Anna, Maria o Assunta) e quando dici di no mettono in dubbio il fatto che tu sia italiano!
- Sanno che la mamma é sacra e che nessuno cucina come lei tranne se nonna non é a casa. Che nessuno parla quando l’Italia gioca e che, la domenica il pranzo in famiglia é sacro!
Adesso devo andare, mio zio Joe sta diventando impaziente. Ha detto che se non ordino la pizza nei prossimi cinque minuti non posso partecipare alla “riunione di famiglia“ domenicale!!!