New York– Si sà,girando per le strade di New York,non è difficile imbattersi in qualcuno che improvvisa “O sole mio“,fare un balzo oltre oceano e tornare per un attimo a Napoli,con le sue sonorità,i suoi colori,le sue mille luci.E Simona De Rosa,con il suo album “My Travel” descrive Napoli attraverso 9 brani,del repertorio classico napoletano.L’album inizia con una spumeggiante “Ninì Tirabusciò” per continuare in una struggente “I’ te vurria vasà” e via via che i brani avanzano,vorresti che la voce della bravissima De Rosa,continuasse all’infinito.Il progetto,della giovane Jazzista,vede la collaborazione di un altro napoletano,il maestro Gennaro Esposito,che ne ha curato completamente la progettazione.L’idea di una rielaborazione dei classici,è nata grazie all’esperienza di questi due musicisti,attraverso le loro esperienze a New York,Napoli e Madrid.La lavorazione è durata quasi otto mesi,registrando fra New York e Napoli e gli arraggiamenti,fra il jazz e le sonorità meditarranee,ne fanno una perla nel panoroma musicale,aiutato anche dalla splendida e sensuale voce di De Rosa,che riesce in ogni brano a infondere la giusta sensibilità ed eleganza.Un album da ascoltare e da assaporare,sopratutto quando si è lontani da casa,da Napoli,per ricordare che le radici,anche se a chilometri di distanza,non si dimenticano mai e che oltre alla pizza e al mandolino,Napoli vanta un repertorio musicale unico al mondo.
Simona De Rosa Biografia:
Cantante partenopea, dopo una lunga attività musicale in Italia incide un album nel 2012 con il suo gruppo Inside Quartet. L’omonimo disco viene presentato nei migliori festival Jazz suscitando un ottimo riscontro da parte della critica italiana.Simona partecipa ad importanti concorsi quali Voicingers in Polonia, Premio Chicco Bettinardi, Big Band Jazz Competition 2010, dove è stata premiata al primo posto da Ken Cervenka (Berklee College of Music) e Cinzia Spata (Awarded Jazz Singer). Nel 2006 vince il premio “Manduca-Masuottolo” come cantante-attrice con la compagnia teatrale “Officina delle Arti”. Vince inoltre la borsa di studio Dennis Irwin nel 2010 al Laurino Jazz Festival come migliore cantante Jazz.Nel Gennaio 2013 si trasferisce a New York City per frequentare un Master in Jazz Performance all’Aaron Copland School of Music. Da subito affascina la Grande Mela con la sua verve cantando in diverse venue alternandosi in Jazz clubs e Festival Italiani. Durante l’estate dello stesso anno incide il suo secondo album “Kisses from Naples”. Un tributo alla città di Napoli e alla poesia/musica campana che rende sempre meno distante Simona alle sue radici. L’album viene presentato, oltre che a NYC, nel New Jersey, in Ohio, Pennsylvania e Connecticut.Parallelamente alla musica napoletana, la cantante continua il suo percorso di approfondimento e ricerca della musica jazz, suo primo grande amore. Nell’ottobre 2013 viene invitata dalla Columbus Citizen Foundation per rappresentare la regione Campania durante la Columbus Day Parade sulla Fifth avenue e, a novembre dello stesso anno, viene scelta, come cantante solista, da Randall Keith Horton, ultimo pianista di Duke Ellington e direttore del “Duke Ellington Sacred Concert” per oltre 20 anni dopo la morte del pianista/compositore.A Marzo 2014 produce un concerto con 50 musicisti intitolato “41st parallel” nel Queens College, NYC. La stessa sera del concerto viene premiata dal Sindaco di Nassau Country e dall’AIAE Association per la divulgazione della musica napoletana degli Stati Uniti.A Maggio conosce l’attore italo-americano Dominic Chianese (Il Padrino, Sopranos) col quale realizza un documentario/cortometraggio sulla cultura napoletana a Napoli a Luglio.
Gennaro Esposito Biografia:
Trasferitosi a New York City, ma nato a Napoli,Gennaro Esposito (Genny o Jenny Esposito come lo chiamano a New York), ha iniziato a suonare la chitarra durante la sua adolescenza e regolarmente ha giocato con ritmi gospel e soul,con la chitarra elettrica,per la sua chiesa già dai suoi 10 anni.Come molti giovani del suo tempo,che sono stati influenzati da artisti del calibro di Van Halen e Bon Jovi, suonare musica rock con la chitarra elettrica è stato di grande impatto.Il jazz però, era anche una parte della sua educazione a causa della sua interazione con musicisti americani durante la sua gioventù, da cui è stato introdotto nel mondo Jazz.Di conseguenza.queste influenze musicali hanno giocato un ruolo importante nei suoi giorni e notti,passate a imparare e a far pratica con la chitarra durante i suoi anni di formazione. Egli è stato inoltre influenzato da Master Classes tenute da Mike Stern, Frank Gambale e Jim Hall, corsi frequentati mentre studiava per la laurea in Jazz presso il Conservatorio di Musica S. Pietro a Majella, e dai suoi viaggi in Spagna, dove ha studiato Flamenco con il Gypsy , Antonio Santiago. Oggi, quando si ascolta la chitarra di Gennaro Esposito, non si può fare a meno di notare il calibro e la gamma musicale che è in grado di riprodurre. Dal rock al pop, Flamenco al Jazz, Funk o Soul, le sue abilità sono impressionanti,quando utilizza l’elettrica, l’acustica, o la chitarra classica, in combinazione con la sua unica espressione musicale infusa dalle sue radici mediterranee, conferisce una riflessione immediata e distinta su Genny nei diversi ambienti musicali.
Presentazione di “My Travel” a New York
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