Di che si tratta?
Utawarerumono è un brand nato nel 2002, grazie all’omonimo videogioco prodotto da Leaf per Pc. La storia è fortemente permeata dell’antica cultura Ainu. Nel 2006 uscì un remake per Ps2, mentre lo stesso anno uscì un anime di 26 episodi. Successivamente il gioco, e opere derivate, ha avuto due sequel, usciti anche in Occidente: Utawarerumono: Mask of Deception del 2015 e Utawarerumono: Mask of Truth uscito l’anno seguente.
Oggi, dopo un anno dall’uscita giapponese, Utawarerumono: Zan, esclusiva Playstation 4 sviluppata da Tamsoft, sbarca ufficialmente in occidente. Il videogioco (doppiato in giapponese con sottotitoli in inglese n.d.r.), è il remake in chiave musou della visual novel Utawarerumono: Mask of Deception. Anche questo capitolo è programmato da Tamsoft, una software house con base a Tokyo conosciuta per gli hack’n’slash in chiave hentai Senran Kagura e Onechanbara e per la saga di picchiaduro Battle Arena Toshinden titolo di esordio sulla prima Playstation.
Tradizioni giapponesi
Utawarerumono: Zan è ambientato nel periodo Edo, possiede elementi tipici del folklore nipponico con un’ambientazione ricca di creature fantastiche e orrorifiche. Il prologo del titolo, che fungerà da tutorial, ci permetterà di prendere confidenza con il sistema di gioco e con i protagonisti del gioco. Haku è un ragazzo privo di ricordi che si risveglia in un mondo a lui sconosciuto. Verrà salvato da Kuon, una ragazza che si prenderà cura di lui dopo averlo salvato dai mostri insettoidi Gigiri. Kuon diventerà la sua tutrice aiutandolo a difendersi in quel mondo sconosciuto e pericoloso. Oltre i 2 protagonisti nel prologo faremo la conoscenza di altri due dei 12 personaggi giocabili del titolo: Ukon e Maroro. Come detto la trama è derivata da Utawarerumono: Mask of Deception, semplificata in modo da far avvicinare i neofiti alla storia e non spezzettare troppo il gameplay (almeno nelle intenzioni).
Inizio e prime impressioni
Nel menù principale, iniziato il gioco, non avremo un’ ampia scelta, dato che potremo intraprendere unicamente la storia principale del titolo. La campagna è divisa in capitoli, alternando dialoghi tipici delle visual novel e il gioco vero e proprio dove dovremo eliminare una gran quantità di nemici nel tipico stile musou. Una volta iniziata una missione avremo un limite di tempo per poterla completare, sfortunatamente Il tempo a disposizione non sarà proporzionale alle difficoltà delle missioni: a volte dovremo ripetere la stessa missione più e più volte . Le mappe di gioco sono piccole rispetto ad un qualsiasi altro musou, troppo simili tra loro e poco ispirate.
Il combat system
Il combattimento è il vero punto di forza del titolo. Potremo scegliere un party di 4 personaggi scelti tra i 12 che verranno sbloccati durante la storia. A differenza di altrio musou, caratteristica principale del combat system è l’utilizzo delle combo; caratteristica tipica dei picchiaduro 1 vs 1. Ogni membro del gruppo avrà a disposizione una serie personalizzata di combo basate sull’alternanza dei pulsanti quadrato e triangolo, insieme ad un potere speciale chiamato Chain che consiste nell’utilizzare una magia che potrà curare il party al fare ingenti danni agi avversari. il Chain è strettamente legato allo Zeal, una mana accumulabile sconfiggendo i nemici . Riempiendo completamente la barra dello Zeal è possibile utilizzare l’ Overzeal, un potere che aumenta temporaneamente le statistiche del personaggio che si sta utilizzando, premendo il touchpad del controller. Meccanica importante di Utawarerumono: Zan è l’utilizzo del Raid che permetterà al giocatore di utilizzare, una volta caricati, i Chain dei personaggi del party che non si stanno controllando. Alla fine di ogni missione ogni membro del party scelto in precedenza guadagnerà punti esperienza che permetterà loro di salire di livello, i Battle Points accumulati per aumentare le caratteristiche dell’attacco allo spirito e i Sen , la valuta del gioco che può essere spesa attraverso una specie di slot machine. In questo modo il giocatore migliorerà il proprio equipaggiamento, così come in Senran Kagura
Un esperimento riuscito?
Come detto nella campagna principale ci sarà un’alternanza tra combattimenti e dialoghi. Il ritmo di gioco sarà spezzettato da veri e propri muri di testo che non sempre avranno a che fare con l’avanzamento della trama, ed è innegabile che, in questi frangenti, il giocatore tenderà ad annoiarsi. Per assurdo, invece, diversi personaggi giocabili secondari non hanno un vera e propria storia , comparendo in pochissimi dialoghi di presentazione. Strana scelta degli sviluppatori, che potevano trovare in equilibrio maggiore nello sviluppo del background narrativo dei vari personaggi. Per fortuna le fasi di combattimento sono divertenti e dinamiche, anche se alla lunga si noterà che le missioni sono quasi tutte uguali. I nemici non sempre ispirati, il tutto può portare possono portare il giocatore a perdere interesse per il titolo, nonostante una discreta quantità di oggetti e vestiti da sbloccare.
Tante modalità tutte uguali?
Proseguendo l’avventura verranno sbloccate diverse modalità di gioco, che allungheranno la longevità : la Battle Recollections ci permetterà di rivivere le missioni affrontate nel corso della campagna principale, con le Free Missions potremo guadagnare punti esperienza e Battle Points ed infine la Battle Arena dove un unico personaggio combatterà orde di nemici. Presente anche il multiplayer, che permetterà a quattro giocatori di combattere sullo stesso campo di battaglia. In realtà le varie modalità non propongono nuove sfide e nuove avventure da vivere: si tratta della stessa identica sfida. A parte la Battle Arena, i difetti delle altre modalità sono le stesse della campagna principale: la ripetitività delle missioni, dei nemici e delle mappe.
Tecnicamente parlando
Il titolo utilizza un engine grafico in cel-shading particolarmente riuscito che riesce a ricreare l’ atmosfera tipica di uno shonen giapponese. Le animazioni sono molto fluide renderendo spettacolari i combattimenti, il gioco non soffre di cali di framerate anche con molti nemici sullo schermo non intaccando l’esperienza di gioco. La colonna sonora riesce a coinvolgere il giocatore con ritmi orientaleggianti
Concludendo
Utawarerumono: Zan è un titolo discreto, che riesce a divertire nonostante alcuni difetti. Un esperimento che cerca di avvicinare i neofiti alla vasta storia creata da Tamsoft che ruota attorno al popolo Ainu. Il sistema di combattimento, facile da apprendere e da padroneggiare, riesce a divertire con una gran quantità di combo e poteri speciali. La storia è ricca di dialoghi fini a se stessi che rallentano di molto l’esperienza di gioco.L’estrema ripetitività delle missioni, dei nemici e degli scenari possono portare il giocatore ad annoiarsi con modalità troppo simili tra di loro. Sembra di trovarsi davanti ad una versione ridotta ed edulcorata di Senran Kagura.
Pro
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Il sistema di combattimento è divertente ed intuitivo
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Grafica gradevole
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Ottimo comparto audio
Contro
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Ripetitivo
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Diverse modalità troppo simili tra di loro
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