Si distinguono a Napoli diverse dimore aristocratiche, simbolo del prestigio di antiche famiglie e testimonianza di una Napoli illustre, scelta non solo come principale luogo di affari, ma anche come centro di indiscutibile bellezza. Ne è un esempio Villa Pignatelli, un edificio monumentale di impronta neoclassica ubicato nel quartiere Chiaia, una abitazione pensata come una vera domus pompeiana circondata da un ampio parco. La struttura fu voluta dal baronetto Sir Ferdinand Richard Acton, figlio di Sir John primo ministro di Ferdinando IV, nel 1826 e realizzata dall’architetto Pietro Valente, con il quale il proprietario inglese si scontrò svariate volte essendo le sue richieste particolarmente esigenti. Fu così che alcuni lavori della Villa, quali la decorazione interna dell’edificio e quella del giardino esterno, furono affidati a Guglielmo Bechi. Dopo la morte di Sir Acton, la villa fu acquistata dalla famiglia di banchieri tedeschi Carl Mayer von Rothschild, i quali per continuare l’opera di abbellimento assunsero prima un architetto parigino poi Gaetano Genovese, il noto architetto incaricato di progettare la casa reale durante il regno di Ferdinando II di Borbone. La residenza fu abitata per pochi anni dalla famiglia tedesca, la quale, unitasi in affari con i Borbone, fu costretta ad allontanarsi dalla città a seguito dell’unità nazionale. I successivi proprietari, i principi Pignatelli Cortes d’Aragona, godettero del soggiorno napoletano fino al 1955, quando la principessa Rosina Pignatelli donò la Villa allo Stato Italiano affinchè fosse trasformata in un museo destinato a perpetuare il nome del marito, il principe Diego Aragona Pìgnatelli Cortes, duca di Monteleone. Insieme alla Villa, la famiglia Pignatelli donò tutto ciò che riuscì a raccogliere nel corso degli anni: bronzi, argenti, porcellane, smalti, cristalli, un’importante biblioteca, circa quattromila microsolchi di musica classica e lirica. Nel 1960 la villa venne aperta al pubblico col nome di “Museo Diego Aragona Cortes”. Nello stesso anno vi furono importanti donazioni di carrozze e materiali annessi, tra cui spicca quella del marchese Mario d’Alessandro di Civitanova, ospitato dal 1960 in alcuni ambienti ricavati dalle antiche scuderie e da un’area in origine destinata a maneggio, che diedero la nascita al museo delle carrozze di villa Pignatelli.
E’ possibile visitare questa armoniosa ed elegante Villa secondo i prezzi e gli orari programmati nel seguente sito: http://www.polomusealecampania.beniculturali.it/index.php/il-museo-pignatelli