Vittoria meritata dell’Atalanta in casa del Napoli nel lunch match dell’undicesima giornata di campionato.
Giusta e legittimala vittoria dei nerazzurri, favoriti da una struttura ben più collaudata, ma anche da errori e un pizzico di sfortuna da parte dei padroni di casa.
Gasperini incarta Conte, rinunciando a Retegui, mentre il tecnico salentino troppo tardivamente prova a trovare contromisure credibili.
I primi due gol, entrambi di Lookman, sono comunque frutto di errori individuali evidenti.
Sul primo è Olivera a favorire la tambureggiante azione orobica con un inopportuno rinvio di testa centrale: l’attaccante nigeriano batte Meret sul suo palo.
Sul secondo l’estremo azzurro è lento e molle nel tentativo di respingere la conclusione di Lookman, non particolarmente forte e nemmeno angolata.
Dicevamo anche degli episodi che non hanno sorriso al Napoli: eh già, perchè nemmeno un minuto dopo il vantaggio dei lombardi, Mc Tominay colpiva un clamoroso palo a Carnesecchi battuto.
I problemi attuali della squadra di Conte sono noti e sono venuti fuori in modo evidente contro una squadra tanto ben organizzata: gli attaccanti sono lontanissimi l’uno dall’altro, Politano si sfianca in un enorme lavoro di copertura, Kvara si intestardisce e spesso perde palla, non avendo compagni con cui poter dialogare con qualità, mentre Lukaku (fischiato da parte del pubblico) è troppo fermo e banale, riuscendo ad offrire come unica giocata possibile la ricezione palla spalle alla porta, operazione mai riuscita. Ci si aspetta di più dall’attaccante belga, statico e immobile come un tronco d’albero.
Nella ripresa la gara non cambia granchè, l’Atalanta lascia al Napoli un innocuo possesso palla: i cambi di Conte sono tardivi e, nonostante la vivacità dei vari Spinazzola, Ngonge, Neres e Simeone (discorso a parte merita Raspadori, inutile e dannoso come troppe volte capita), l’attacco azzurro produce quasi zero ed anzi, a tempo scaduto, il subentrato Retegui fa tre a zero.
Non è il caso di drammatizzare: all’orizzonte c’è la seconda trasferta a Milano consecutiva, è vero, ma il Napoli è ancora primo e, anche nel caso di risultato negativo in casa dell’Inter (di nuovo salvata dal Var ieri), resterebbe comunque nelle altissime posizioni di classifica senza più il pensiero di viaggiare verso i campi delle strisciate del nord, anche questa settimana beneficiarie, in vari modi, della benevolenza arbitrale, con il Var che si accende e si spegne a seconda delle necessità.
Di certo qualche variante tattica, specie in attacco, sarebbe opportuna: la stagione è lunga e nessuno pensava che il Napoli avrebbe dovuto vincere il campionato, specialmente a novembre.