Il Napoli non manca l’appuntamento con la vittoria nella trasferta di Torino che valeva, e non è un eufemismo, la stagione. Nello stadio granata, intitolato adesso al “Grande Torino”,i partenopei mettono in scena un primo tempo fantastico durante il quale dominano in lungo ed in largo chiudendo con un vantaggio di due reti che è parso fin troppo esiguo.
Subito concentrato il Napoli che, dopo aver tremato per un gol giustamente annullato a Belotti, inizia a macinare gioco con Jorginho catalizzatore assoluto di palloni, Allan guerriero inesauribile e migliore in campo alla fine e Hamsik in versione uomo assist perfetto. Dopo un primo tentativo di Higuain sventato da Padelli, al minuto 13 gli azzurri passano in vantaggio con il gol numero 33 del Pipita che batte il portiere con un preciso diagonale dopo assistenza precisa di Hamsik. Dominano i partenopei, il Toro è incapace di mostrare il benché minimo segnale di reazione e sei minuti dopo il vantaggio arriva anche il secondo gol. Lo realizza Callejon (settimo centro in campionato) che deve solo poggiare nella porta sguarnita il pallone servito dal solito Hamsik dalla sinistra. Non sembra avere punti deboli l’undici di Sarri stasera: i centrali controllano senza alcun affanno gli avanti piemontesi, gli esterni difensivi spingono e difendono con puntualità e lo stesso fanno in avanti Callejon ed Insigne, comunque ancora poco ispirato. Sfiora più volte la terza segnatura il Napoli, in particolare con Higuain che timbra il palo con una conclusione dal limite dopo un’ azione personale, ma anche con Insigne che spara a salve su Padelli dopo ennesimo prodigio di Hamsik in versione assistman e addirittura con Ghoulam che impegna l’estremo difensore granata su calcio di punizione dai trenta metri.
L’intervallo, però, ripresenta un Napoli un po’ compassato nella ripresa: pochi rischi ma anche un gioco non più fluido come nella prima frazione e il Torino prende coraggio e trova il gol che dimezza lo svantaggio: da un lancio dalle retrovie, Bruno Peres realizza con un pallonetto che scavalca Reina con una traiettoria beffarda che si insacca nella porta difesa dal portiere spagnolo. E allora può iniziare la sofferenza dei tifosi azzurri, una sofferenza che è soprattutto paura di subire la solita beffa anche perché il Torino praticamente non tirerà mai più in porta. Entra Mertens per lo spento Insigne: il belga si sacrifica in un lavoraccio di copertura su Bruno Peres che è il giocatore più pericoloso sulla sponda granata; esce anche Hamsik per far posto a David Lopez ed El Kaddouri per l’acciaccato Callejon. Resta in campo, stanchissimo, un monumentale Allan che pressa, ringhia, picchia chiunque si trovi nella sua zona, subisce falli e si rialza,insomma un vero guerriero che tiene su la metà campo azzurra nel pericoloso finale.
Cinque minuti di recupero e i tifosi azzurri possono finalmente alzare le braccia al cielo. Controsorpasso azzurro meritatissimo sulla Roma, spettatrice certamente interessata e malaugurante ricacciata via dal successo del Napoli.
Nell’ultimo turno Milan-Roma e Napoli contro il retrocesso Frosinone al San Paolo: sembra tutto pronto per festeggiare la qualificazione diretta alla prossima Champions League,un traguardo inimmaginabile all’inizio della stagione, un traguardo meritato per tutto quello che questa squadra ha saputo mostrare per tutto il campionato, un traguardo che non deve essere sottovalutato solo perché la rincorsa scudetto non ha avuto l’esito sperato da tutti.