Chi ha scaricato l’ultima versione di WhatsApp avrà notato che in qualsiasi chat è visibile un messaggio:
i messaggi che invii in questa chat e le chiamate sono ora protetti con la crittografia end-to-end
Da ieri WhatsApp utilizza un sistema di crittografia codifica i messaggi e le telefonate, e li rende illeggibili da chiunque ottenga i dati che riguardano quel messaggio senza esserne il destinatario previsto.
Cosa è la crittografia end-to-end?
La società ha spiegato che la crittografia dei messaggi darà più sicurezza alle comunicazioni rendendo illeggibili i messaggi.
L’idea è semplice: quando mandi un messaggio, l’unica persona che può leggerla è la persona o il gruppo a cui lo hai mandato. Nessun altro può vedere cosa c’è nel messaggio. Non i criminali informatici. Non gli hacker. Non regimi oppressivi. Nemmeno noi. La crittografia end-to-end aiuta a rendere le comunicazioni fatte con WhatsApp private, come quelle che si fanno di persona.
La crittografia funziona solo se tutti e due gli utenti, mittente e destinatario, usano l’ultima versione della app. La crittografia end-to-end è attiva di default, non c’è bisogno di fare nulla per usarla e non sembra che ci siano modi per disattivarla.
Se si tocca un messaggio , appare una nuova finestra di dialogo che ribadisce il fatto che i messaggi di quella chat siano protetti e offre tre possibilità:
“Ok” “Conferma” e “Per saperne di più”. Se si sceglie la prima opzione si torna alla chat principale, se si sceglie di ottenere altre informazioni si viene reindirizzati sul sito di WhatsApp, mentre se si sceglie “Conferma” si ha la possibilità di verificare manualmente la crittografia con un procedimento un po’ macchinoso.
In un periodo storico dove la nostra privacy è costantemente in pericolo una notizia del genere non può che farci piacere, ma un paio di dubbi rimangono: le conversazioni che abbiamo avuto su Whatsapp fino ad oggi che fine faranno? E soprattutto, un sistema crittografico del genere non aiuterà organizzazioni criminali e terroristiche?