Miss Italia, il noto concorso di bellezza femminile italiano, nato nel 1946, negli ultimi anni, come sappiamo, ha perso la risonanza che aveva in passato. Tanto è vero che esso non viene più mandato in onda dalla Rai e, dopo una parentesi su La 7, ora viene trasmesso, da Venezia, solo in streaming su una piattaforma web. In effetti, a ben guardare, il concorso, ai tempi di oggi, risulta essere alquanto superato, principalmente per ciò che attiene all’importante tema dell’emancipazione della donna e del femminismo. Sono, di certo, perplessità assolutamente condivisibili e che permangono nonostante l’evento cerchi, ultimamente, di assumere una veste più moderna.
Al di là di queste considerazioni, c’è da segnalare che, quest’anno – in realtà, per il 2021, ma recuperato adesso per ragioni legate alla pandemia -, a vincere Miss Italia è stata un giovane napoletana, Zeudi Di Palma, la quale si era già aggiudicata il titolo di Miss Napoli. La ventenne, che proviene da Scampia e che studia Sociologia all’Università Federico II di Napoli, si è distinta, oltre che per la bellezza, anche per altre qualità. In particolare, ad incidere, è stato anche l’impegno e l’attivismo che la ragazza, insieme alla madre, attraverso l’associazione “La lanterna di Scampia”, spende a favore del suo quartiere e dei giovani che, tra mille difficoltà, vi abitano. La Di Palma, non a caso, ha colto l’occasione per parlare della sua realtà di provenienza, ponendo l’attenzione su quelle che sono le problematiche ma anche e soprattutto sui punti di forza sui quali bisogna investire. A chi le ha chiesto un parere su Gomorra, ella ha risposto: «Ho tentato il concorso perché chi come me è nato in territori complicati deve riuscire a trovare una via di uscita…Gomorra dà un’immagine della realtà di Scampia che non è quella. È tutto troppo enfatizzato. È sicuramente un quartiere degradato dove la malavita ha sovrastato i ragazzi, la loro debolezza causata dalle poche opportunità che gli si offrono. Ma Scampia è anche altro, ci sono ragazzi che vogliono migliorare, cambiare e allora l’istruzione è importante. Per loro che vengono da tante difficoltà è più difficile scegliere la strada meno facile, quella “giusta”. Lo Stato deve dare di più ai ragazzi perché sono i giovani il futuro di questo territorio. Ma Scampia è solo un esempio di tutti luoghi che hanno meno».
Intervistata ai Fatti Vostri, su Rai 2, la napoletana inoltre ha dichiarato: “Sono originaria di Napoli, vengo dal quartiere di Scampia. La mia infanzia è stata particolare, complicata. Sono cresciuta senza papà e il contesto in cui mi trovavo è stato un po’ emarginato. Sono arrivata però, mediante il mio vissuto, a un concetto di resilienza. Inoltre, con mia madre e i miei fratelli formiamo una famiglia molto unita: ci siamo sempre sostenuti a vicenda e mamma non ci ha mai fatto mancare nulla. Il momento più complicato? Quando è venuta a mancare una persona a me cara, ma abbiamo superato anche quel frangente doloroso stando insieme”.